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GENERAZIONE GRETINA: lasciano le bottiglie di plastica per avvelenarsi con l’alluminio cinese..

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Uno dei motti del Gretinsmo mondiale è il rifiuto della plastica per diminuire la famosa “Impronta carbonica”, cioè la traccia che la persona lascia sull’ambiente, calcolata un po’ come a ciascuno gli pare. Per diminuire questa impronta si è imposta la moda di usare le borraccia al posto della bottiglia di plastica.

In realtà la traccia della plastica può essere un perfetto zero: basta riciclarla. Di per se la materia prima, trattata in modo adeguato, è eterna, basterebbe prendere qualche piccola precauzione in più: ad esempio invece che incollare l’etichetta, rendendo complessa la  divisione fra carta e plastica, attaccare il cartellino al collo. Però volete che un massimalista dell’ambiente, un gretino puro, si accontenti di così poco? No, bisogna usare la borraccia.

Le borracce possono essere di plastica, prodotto maledetto, di vetro, perfetto, ma fragile e pesante, di acciaio inossidabile, anch’esso pesante, o di alluminio. L’alluminio è leggero, riciclabile, ci fanno pure le lattine. Quasi l’optimum, se non fosse che per estrarlo dalla Bauxite ci voglia un bel po’ di calore e quindi di impronta carbonica…. Però, alla fine, chi va a vedere un impianto siderurgico dell’alluminio? Occhio non vede, cuore ecologista non duole.

La tossicità dell’alluminio è ben nota, Riprendendo un buon testo del Ministero della Salute:

L’alluminio è tossico per il sistema nervoso centrale, come altri metalli pesanti, nel caso in cui l’organismo non sia in grado di espellerlo, ad esempio in caso di gravi malattie renali. È meno dannoso, ma altrettanto e (nei soggetti più vulnerabili) anche più persistente dei più noti mercurio, cadmio, piombo. Secondo un dossier dell’Istituto superiore di sanità e di altri Istituti di ricerca  internazionali, in merito alla sua tossicità, l’alluminio e le sue leghe, utilizzati per contatto con alimenti, costituiscono una potenziale fonte di esposizione umana a questo metallo attraverso l’alimentazione.

Ma i Gretini, anche quando governano il comune di Milano, se ne infischiano di questi dati e , come apprendiamo da un altro sito, vengono a regalare borracce di alluminio, la cui sicurezza è dubbia, ma il cui impatto ambientale è certo, perchè importate dalla Cina. Ovviamente per spendere meno, perchè il comune deve essere “Austero” e non far lavorare una fonderia italiana……

La maggior parte di queste importazioni, tuttavia, proviene dalla Cina e dall’Arabia Saudita, che alimentano le produzioni a energia elettrica e carbone. Provengono dalla Cina, ad esempio, le borracce d’alluminio recentemente donate dal Comune di Milano agli studenti: una mossa per molti in odore di green washing, per una area, quella della Pianura Padana, affetta da ben più gravi questioni ambientali.

Se poi all’impatto ambientale aggiungiamo l’impatto sulla salute il mix perfetto del gretinismo è composto.  Infatti, come ci informa il Fatto Alimentare, lotti di borracce in alluminio di produzione cinese sono state bloccate alla frontiera perchè la dispersione di alluminio nell’acqua era troppo alta tossica.

Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: livello troppo alto di migrazione globale da bottiglie di alluminio con tappi di plastica provenienti dalla Cina.

Quindi le borracce di alluminio prodotte in Cina possono rilasciare troppo alluminio ed avvelenare le persone, non male come risultato ambientale.  Quindi abbiamo il mix perfetto dell’ecologista estremista, il gretino italico:

  • agisce in modo banale e superficiale sulla base di slogan, ma c senza approfondire per non appesantire la propria RAM intellettiva limitata;
  • agisce senza considerare i danni alla salute propria e di terzi.

Del resto quale miglior modo per ridurre l’impronta carbonica che avvelenarsi e morire?

 


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