Economia
Gas russo, la sfida di Mosca: una quarta nave sanzionata raggiunge l’impianto Arctic LNG 2
Nonostante le sanzioni USA, la metaniera Christophe de Margerie è arrivata al terminale artico. Novatek prosegue con gli investimenti, scommettendo su una futura riduzione delle restrizioni e sul rilancio dell’export di gas liquefatto.

Una quarta nave cisterna per il trasporto di gas naturale liquefatto soggetta a sanzioni è arrivata nei pressi dell’impianto di esportazione artico della Russia, anch’esso soggetto alle restrizioni statunitensi, mentre Mosca tenta di espandere le spedizioni di combustibile.
Secondo i dati di localizzazione delle navi raccolti da Bloomberg, sabato mattina la Christophe de Margerie si trovava nei pressi del terminale Utrenniy dell’impianto Arctic LNG 2.
La nave metaniera di classe rompighiaccio è stata sanzionata a gennaio nell’ambito delle restrizioni più aggressive imposte al settore energetico russo dall’amministrazione di Joe Biden mentre si preparava a lasciare la Casa Bianca.
L’Arctic LNG 2, guidato da Novatek PJSC, è fondamentale per le ambizioni della Russia di triplicare la produzione di combustibile super raffreddato entro il 2030. Tali piani sono stati stravolti dalle restrizioni statunitensi del 2023 volte a ridurre le entrate del Cremlino derivanti dalla vendita di energia a seguito dell’invasione dell’Ucraina.
L’impianto, situato al di sopra del circolo artico, ha aumentato la produzione di gas all’inizio di quest’anno e tre navi metaniere soggette a sanzioni – Iris, Voskhod e Zarya – sembrano aver caricato merci da allora. Nessuna di esse sembra però aver trovato acquirenti, poiché le navi cariche rimangono ancorate in acque russe.
Non è nemmeno garantito che la Christophe de Margerie, che sembra vuota, caricherà carburante dall’Arctic LNG 2. La nave era precedentemente al servizio dello Yamal LNG, il più grande impianto di esportazione di carburante della Russia, che opera anch’esso nella regione artica. Tale impianto, anch’esso gestito da Novatek, non è soggetto a sanzioni, ma è libero di esportare.
Questo movimento attorno all’impianto Novatek viene ad indicare che comunque la società ha intenzione di proseguire con lo sviluppo di questo investimento. Si tratta di una scommessa anche sulla possibilità che la Russia risca a risolvere la crisi ucraina e quindi a veder ridotte o cancellate le sanzioni. Dopo l’incontro Trump-Putin del 15 agosto vedremo se vi sarà questa opportunità.
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