Energia

Gas, la Turchia svolta: maxi accordo per 15 miliardi di metri cubi di GNL e meno dipendenza dalla Russia.

Con una mossa strategica annunciata al Gastech 2025, la compagnia statale turca BOTAS firma contratti con otto colossi globali, tra cui ENI, per assicurarsi forniture di gas naturale liquefatto fino al 2028 e diversificare le fonti energetiche.

Pubblicato

il

La compagnia statale turca del gas BOTAS ha assicurato 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto (GNL) grazie a nuovi contratti con otto fornitori globali, in uno sforzo concertato per ampliare il proprio portafoglio energetico e ridurre la dipendenza dai gasdotti provenienti da Russia, Azerbaigian e Iran.

Annunciati alla conferenza Gastech 2025 di Milano, gli accordi riguardano le forniture fino al 2028 e coinvolgono colossi come Cheniere, SEFE, Equinor, JERA, BP, ENI, Shell e Hartree.

Reuters ha riferito che BOTAS ha siglato un accordo annuale da 1,2 miliardi di metri cubi con l’esportatore statunitense Cheniere e un accordo biennale da 600 milioni di metri cubi con la londinese Hartree. Il quotidiano turco DUNYA ha aggiunto ulteriori dettagli, citando contratti con la tedesca SEFE (1,8 miliardi di metri cubi in tre anni), la norvegese Equinor (1,5 miliardi di metri cubi in tre anni) e la giapponese JERA (0,6 miliardi di metri cubi per un anno). La fornitura restante sarà suddivisa tra BP, ENI e Shell, per un totale di circa 15 miliardi di metri cubi.

Il ministro dell’Energia Alparslan Bayraktar ha affermato che gli accordi riflettono la strategia di Ankara di costruire un mercato del gas “multifontale, flessibile e orientato al mercato”. Ha sottolineato che i terminali GNL e le unità di stoccaggio e rigassificazione galleggianti della Turchia sono ora in grado di gestire volumi di importazione maggiori, dato l’aumento della domanda sia nel settore industriale che in quello energetico. Le consegne dovrebbero iniziare questo inverno, con volumi che si estenderanno fino al 2028.

L’entità di questi acquisti è una risposta diretta alla vulnerabilità delle forniture di gas tramite gasdotti. Ankara ha gradualmente integrato il GNL nel proprio portafoglio per ridurre l’esposizione ai flussi russi, che rappresentano ancora oltre il 40% delle importazioni. Aggiungendo fornitori statunitensi, europei e asiatici, BOTAS mira a sfruttare i mercati spot e a termine globali per garantire la stabilità dei prezzi e la sicurezza energetica.

I funzionari del settore hanno osservato che garantire volumi a lungo termine durante il Gastech offre ad acquirenti come la Turchia un vantaggio rispetto alle oscillazioni del mercato, con il GNL contrattualizzato che funge da copertura in un momento di crescita imprevedibile della domanda in Europa e in Asia.

Domande & Risposte

1) Perché questo maxi-accordo sul GNL è così importante per la Turchia?

Questo accordo è cruciale perché segna un passo decisivo nella strategia di sicurezza energetica della Turchia. Acquistando 15 miliardi di metri cubi di GNL da otto fornitori diversi, Ankara riduce drasticamente la sua dipendenza da un numero limitato di gasdotti, in particolare quelli russi. Questa diversificazione non è solo una mossa geopolitica per aumentare la propria autonomia strategica, ma anche una scelta economicamente saggia. Permette infatti di mitigare i rischi legati a possibili interruzioni delle forniture via tubo e di sfruttare la concorrenza tra fornitori per ottenere condizioni più vantaggiose.

2) In che modo questa mossa cambia gli equilibri energetici della Turchia con la Russia?

La mossa indebolisce la leva energetica che la Russia ha tradizionalmente esercitato sulla Turchia. Pur rimanendo un partner importante, Mosca non sarà più l’attore quasi monopolista che era in passato. Ankara guadagna un maggiore potere contrattuale e la flessibilità di scegliere da chi acquistare in base alle condizioni di mercato. Questo non significa una rottura, ma un riequilibrio dei rapporti. La Turchia si posiziona come un hub energetico più autonomo e resiliente, capace di dialogare con Mosca da una posizione di maggiore forza e con alternative concrete a disposizione.

3) Quali sono le ricadute pratiche di questi contratti per la sicurezza e i prezzi dell’energia in Turchia?

Le ricadute pratiche sono significative. In primo luogo, aumenta la sicurezza dell’approvvigionamento, soprattutto in vista dei picchi di domanda invernali. Avere contratti stabili fino al 2028 garantisce prevedibilità per l’industria e per i consumatori. In secondo luogo, l’accesso a un portafoglio diversificato di GNL può avere un effetto calmierante sui prezzi interni. Bloccando i volumi a condizioni predefinite, la Turchia si protegge dalla volatilità dei prezzi spot del gas. Questo può tradursi in bollette più stabili per cittadini e imprese, sostenendo la competitività dell’economia turca.

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento

Annulla risposta

Exit mobile version