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G20 DI FUKUOKA: IL MONDO E’ STANCO DEL MODELLO TEDESCO

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Al G20 di Fukuoka solo Tria ha parlato di Minibot, perchè il tema era molto più serio e può mettere il crisi la Germania, l’Olanda ed una bella fetta di paesi europei, in misura minore pure noi, che se la sono cercata.

La questione è semplice, quasi ovvia: le società non dovrebbero più pagare le tasse dove hanno la sede, ma dove vendono i prodotti. Questa semplice riforma, banale nella sua formulazione, verrebbe però a portare ad una autentica rivoluzione fiscale perchè quei paesi che si basano o su enormi surplus commerciali (Germania) o su normative fiscali così accomodanti dall’essere rapaci (Paesi Bassi, Irlanda, Lussemburgo, territori britannici) si troverebbero in difficoltà, mentre ad avvantaggiarsi sarebbero i paesi con deficit commerciali (USA, Francia): infatti  a scatenare la discussione è stata proprio la Francia con la richiesta, nello specifico non gradita agli USA, ma anche all’Irlanda, di tassare i giganti del web sulla base dei risultati che conseguono in Francia, ma se questo vale per i giganti del Web, perchè non dovrebbe valere anche per chi produce automobili? I giornalisti della SZ , che riportano la discussione, pongono in luce come questo sarebbe la fine del modello tedesco che utilizza il surplus commerciale per generare maggiori risorse interne anche dal punto di vista fiscale, soprattutto quando le aziende sono di medie dimensioni e non sono in grado di fare un’adeguata pianificazione fiscale.

Scholz, il ministro delle finanze tedesco, sta combattendo con i denti per opporsi a questo sistema, ma è chiaro che questo sia confacente sia a Trump, sia al Regno Unito, sia alla Francia, al Giappone e perfino alla Cina, che ha visto ridursi il suo surplus commerciale. Quanto potrà resistere la Germania a queste pressioni? Inoltre Scholz è socialdemocratico, come potrà politicamente difendere la sua posizione?

 


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