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Fusione nucleare: General Atomics brevetta l’uso del carburo di silicio per i problemi di radioattività del processo. Si prepara impianto dimostrativo
Anche se poco noto la fusione nucleare, quella classica deuterio + trizio, presenza un bel problema, cioè l’emissione di neutroni, come spiega l’immagine sottostante. Isotopo di idrogeno con due neutroni e isotopo a tre neutroni si fondono in elio con due neutroni ed emettono un neutrone
Questo neutrone è un problema perché può interagire creando degli isostopi radioattivi che poi si stabilizzeranno nel tempo con l’emissione di pericolose radiazioni. Pochi parlano di questo grosso problema.
Ora la General Atomics pensa di superarlo utilizzando il carburo di silicio, una molecola complessa che comprende atomi di silicio e carbonio, raramente presente in natura, ma di facile produzione e il cui processo industriale è noto dall’inizio del XX secolo. Un grosso passo avanti rispetto ai progetti attuali che utilizzavano acciaio a bassa interazione con i neutroni, che comunque reagiva molto di più rispetto al carburo di silicio.
Le caratteristiche positive del Carburo di silicio erano note da tempo, ma poco utilizzate perché si riteneva che il materiale non avesse le caratteristiche di resistenza necessarie all’uso. Con l’introduzione del tungsteno nella struttura la General Atomics afferma di essere riuscita a superare i problemi di resistenza dei materiali. La società si sente talmente certa della propria soluzione che ha deciso di procedere con la realizzazione di un reattore a fusione sperimentale che utilizza proprio queste soluzioni.
Un altro passo avanti verso la fusione nucleare, una soluzione che, con l’applicazione delle tecnologie giuste, può significare un futuro nuovo per l’umanità, libera, o quasi dalla costrizione energetica. Sempre che l’umanità sopravviva per goderne.
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