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Fusione Commerz-Deutsche Bank: un pasticcio. Parola di Varoufakis

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Su Handelsblatt Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze ellenico, interviene sul tema della fusione prossima fra Deutsche Bank e Commerbank, e lo fa con un tono molto critico, contro la fusione.

Il problema nasce da un confronto fra i valori reali ed i valori di mercato delle due banche: se assieme queste hanno attivi pari a 2 mila miliardi di euro, il valore di mercato delle azioni è pari, attualmente, a solo 80 miliardi di euro, pari al 4%  del valore degli attivi. se la valutazione fosse fatta sui valori di borsa alla banca risultante dalla fusione non resterebbe che portare i libri in banca perchè non rispetterebbe gli indicatori di capitalizzazione minimi.

 

Naturalmente l’acquisto verrebbe fatto a valore di mercato, ma il carico in bilancio avverrebbe ai valori di auditing , certificati, e produrrebbero 16 miliardi di un valore esotico chiamato “Avviamento negativo”. Praticamente invece che un avviamento positivo aziendale, una voce di attivo da ammortizzare in vari esercizi, si genera una bella voce negativa, per 16 miliardi. Ora questa voce andrebbe a coprire eventuali svalutazioni degli attivi, ma così facendo, in modo indiretto andrebbe ad incrementare gli utili. Praticamente con la fusione i management delle due banche potrebbero darsi una pacca sulla spalla e, per i prossi anni, vedere utili un po’ più gonfi e farli passare come frutto della propria abilità, non del fatto che le due banche hanno valori di mercato che, evidentemente non riflettono i valori contabili perchè scontano il fatto che si tratti di zombie ormai in ristrutturazione da 8 anni. Invece, post fusione , potranno illudere con un ritorno alla redditività effimero e superficiale, ma ormai saranno diventate “Too big to fail” . Un enorme problema che la Germania farà di tutto per scaricare sulle spalle dei contribuenti europei.

 


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