Economia
Fuga dal Green: anche il gruppo Macquarie lascia l’Alleanza Verde. “Trump effect”
il gruppo Macquaire, forse quello più impegnato sul fronte green, lascia Net-Zero banking Allieance, l’alleanza Green contro il CO2. Trump è arrivato e l’aria è cambiata
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Macquarie Group Ltd., uno dei principali sostenitori delle energie rinnovabili a livello globale e degli investimenti verdi, si è unita alle banche statunitensi e non solo nell’abbandonare la principale alleanza del settore finanziario per il clima.
La Macquarie, con sede a Sydney, segue le orme di altre società come Goldman Sachs Group Inc., Morgan Stanley e JPMorgan Chase & Co., che hanno lasciato la Net-Zero Banking Alliance, la quale aveva chiesto ai membri di garantire che le emissioni finanziate fossero in linea con i “percorsi verso l’azzeramento netto” entro il 2050 al più tardi.
L’alleanza ha aiutato i membri a stabilire piani iniziali di decarbonizzazione e “con questi elementi costitutivi ora in atto, come molti colleghi, Macquarie non sarà più membro della NZBA, poiché ci concentriamo sull’aggiornamento e sulla realizzazione dei nostri piani e sulla rendicontazione in linea con i requisiti normativi”, ha dichiarato la banca martedì in un comunicato stampa.
Le banche hanno iniziato a ritirarsi dal gruppo a dicembre, a causa dei continui attacchi al finanziamento per il clima da parte del Partito Repubblicano negli Stati Uniti, mentre il ritorno alla carica del presidente Donald Trump ha visto importanti passi indietro nelle politiche climatiche dell’era Biden. L’era verde è completamente finita, e tutti tornno alla vita normale e a cercare di fare utili.
Gli istituti di credito che si sono ritirati insistono sul fatto che la decisione non avrà alcun impatto sugli impegni di decarbonizzazione delle loro attività, e Macquarie continuerà a sostenere gli investimenti in settori quali la mitigazione dei cambiamenti climatici, le tecnologie verdi e i mercati del carbonio. se questo è veero, perché allora hanno aderito a questa iniziativa?
La banca continuerà inoltre a fornire consulenza sulle transazioni relative alle energie rinnovabili e assisterà le aziende, anche nel settore dei combustibili fossili, nei piani di azzeramento delle emissioni nette, secondo la dichiarazione.
“Riteniamo inoltre che la transizione debba essere gestita in modo ordinato e giusto, motivo per cui abbiamo continuato a sostenere le industrie ad alta intensità di carbonio per ridurre le loro emissioni e continuare a lavorare con le compagnie petrolifere e del gas”, ha dichiarato Macquarie.
Questa uscita pubblica rivela la triste verità dei fatti: tutto l’attivismo green non era altro che un inchino verso i desideri di una élite che voleva ad ogni costo la transizione energetica, anche calpestando i desideri e il benessere dei cittadini. Ora la moda passa, e ci si interessa del successivo trend. Quale sarà? La Difesa.
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