Attualità
FSB accusa i servizi segreti ucraini di aver tentato di sabotare due centrali nucleari
Il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) ha dichiarato giovedì di aver sventato un attacco terroristico a due centrali nucleari, preparato dall’intelligence ucraina, e ha accusato Kyiv di “terrorismo nucleare”. Il fatto è stato riportato dall’agenzia turca Andalou.
In una dichiarazione sul suo sito web, l’FSB ha affermato che un gruppo di sabotatori ha minato oltre 30 linee elettriche che forniscono energia alle centrali nucleari di Leningrado e Kalinin, al fine di interrompere la normale modalità operativa e infine danneggiare i reattori nucleari.
Il Servizio di sicurezza russo ha definito l’attacco come “terrorismo nucleare”, aggiungendo che l’attacco era previsto per il 9 maggio, quando la Russia celebra la sua vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, che in Russia è chiamata Grande Guerra Patriottica.
L’FSB ha dichiarato che i sabotatori sono riusciti a far saltare un pilastro e che, in seguito all’incidente, sono stati arrestati due cittadini ucraini: Aleksandr Maystruk, nato nel 1978 e soprannominato Mechanic, e Eduard Usatenko, nato nel 1974 e soprannominato Maks.
Anche un cittadino russo e ucraino, Yury Kischak, nato nel 1953 e soprannominato YuBK, che attualmente si trova in Belgio, è stato inserito nella lista dei ricercati.
Maystruk e Usatenko hanno raccontato all’FSB di essere stati reclutati da un ufficiale dei servizi segreti stranieri ucraini, Vitaly Gorbatyuk, nel 2022, di essere stati addestrati in campi speciali nelle regioni di Kiev e Mykolaiv e di essere poi arrivati al confine tra Russia e Bielorussia attraverso la Polonia, attraversandolo illegalmente.
“Inoltre, sono stati identificati e arrestati due complici dei sabotatori tra i cittadini russi, che li hanno aiutati a fornire mezzi di comunicazione e veicoli con targhe statali false”, ha dichiarato l’FSB.
Gli esplosivi sono stati contrabbandati attraverso un canale di trasporto merci internazionale lungo il percorso che attraversa la città polacca di Chelm e la città di Shalchininkai in Lituania, e poi attraverso il territorio della Bielorussia fino al distretto di Rzhevsky della regione russa di Tver in un rimorchio cargo, che era dotato di comparti segreti.
A seguito dell’incidente è stato aperto un procedimento penale ai sensi degli articoli “Sabotaggio” e “Acquisizione, trasferimento, vendita, stoccaggio, trasporto, trasferimento o trasporto illegale di esplosivi o dispositivi esplosivi”. La pena massima prevista dal primo articolo è di 20 anni di carcere, mentre quella prevista dal secondo è di otto anni.
Ovviamente si tratta di una comunicazione dei servizi di sicurezza russi, da prendere con le molle, però le attività di sabotaggio dei servizi di Kiev in Russia sono state molteplici, per questo l’accusa appare piuttosto realistica.
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