Analisi e studi
Franco Svizzero: Boom inatteso delle Riserve, posizioni short a rischio?
I dati FMI mostrano un aumento record delle riserve in franchi svizzeri. Un segnale per una nuova valuta rifugio globale? Scopri perché molti speculatori short potrebbero trovarsi in gravi difficoltà.

I dati recenti del FMI evidenziano un aumento significativo delle riserve in franchi svizzeri. Il problema è che molti speculatori hanno preso posizioni “Corte” nette, cioè hanno venduto a termine, Franchi svizzeri, quindi potrebbero presto trovarsi in difficoltà se questo accumulo dovesse rappresentare l’inizio di una tendenza.
Il franco svizzero è stata la valuta del G10 con la migliore performance rispetto al dollaro dal “giorno della liberazione” del presidente Trump. Tuttavia, non è solo il suo valore di cambio ad essere aumentato. Secondo gli ultimi dati sulle riserve del FMI, la valuta ha registrato di gran lunga il più grande aumento nei 25 anni di storia della serie, quadruplicando da 20 miliardi di dollari a 88 miliardi.
Ecco come si presentano i dati FMI:
Anche se sono solo lo 0,76% iniziano ad essere rilevanti:
Le riserve includono effetti di valutazione rispetto al dollaro, ma anche tenendo conto di questi effetti, l’aumento è comunque il più consistente mai registrato ed è la valuta con il secondo aumento più consistente nel primo trimestre dopo il dollaro.
Si è ipotizzato che i dati siano errati e che saranno rivisti, anche se storicamente non tendono ad essere rivisti in misura significativa.
Un’altra possibilità è che l’aumento delle riserve in CHF sia dovuto soprattutto alle riserve della Cina, che potrebbe averle accumulate nel corso del tempo per poi renderle pubbliche ora.
E data la crisi del sistema finanziario globale, non è affatto inconcepibile che possa emergere una domanda di valute rifugio tradizionali come il franco svizzero. Sarebbe una valutaa di riserva ottimale per chi sta alleggerendosi dal Dollaro: facilmente circolante nel sistema finnziario, ma indipendente, anche politicamente, rispetto al Dollaro.
Inoltre, l’aumento del Franco nonostante abbia uno dei differenziali di tasso reale meno favorevoli rispetto al dollaro è un altro segno di una domanda insensibile al carry trade. Sembra essere proprio una domanda legata alla necessità di cumulare riserve solide, esattamente come accade per l’Oro, che in questo momento è insiensibile ai tassi reali.
La diversificazione delle valute rifugio sarebbe anche una mossa prudente da parte dei gestori delle riserve in un mondo in cui non è possibile fare affidamento sul dollaro nella stessa misura di un tempo.
Gli speculatori potrebbero trovarsi in grossi problemi. Sono rimasti short netti sul franco rispetto al dollaro nonostante l’ascesa del CHF, o forse proprio per quello.
Sembra che quindi ci sia una domanda stabile di Franchi svizzeri che è insensibile ai prezzi. Chi ha scommesso contro rischia di rimanere bruciato, e la rivalutazione può andare avanti ancora .
A questo punto potrebbe esserci un intervento diretto della BNS, la Banca Centrale Svizzera, per evitare un eccessiivo riaalzo del Franco, ma non è detto che anche questo sia sufficiente, soprattutto se la domanda proviene da istituzioni, come le Banche centrali.
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