Analisi e studi
Francia: titoli di stato sopra il 3% di rendimento, mentre Bayrou cerca di formare il governo
I titoli di stato francesi rendono il 3% e vedono lo spread verso il Bund crescere, nonostante la BCE abbia tagliato i tassi e li taglierà ancora in futuro.
La crisi di governo francese e il downgrade da parte di Moody’s stanno avendo un effetto sui titoli di stao francesi. Il rendimento dell’OAT decennale francese è salito al di sopra del 3%, il massimo da oltre tre settimane, poiché gli operatori continuano a seguire la situazione politica del Paese e a soppesare i deboli dati economici.
Il premio di rischio francese rispetto ai Bund tedeschi è salito a 80 pb, avvicinandosi nuovamente ai massimi del 2012 di 90 pb toccati nelle settimane precedenti. Siamo lontani dai massimi italiani, ma ricordiamo che noi non godiamo del trattamento di favore riservato dalla BCE alla Francia. Del resto se cadessere gli OAT francisi sarebbe il segnale della fine prossima dell’Euro.
Nel fine settimana Moody’s ha inaspettatamente abbassato il rating della Francia ad Aa3 da Aa2, citando le preoccupazioni per l’indebolimento delle finanze pubbliche in un contesto di instabilità politica.
Inoltre, i PMI flash, indici previsionali, hanno mostrato che l’attività del settore privato in Francia si è ridotta per il quarto mese, a causa dell’aggravarsi della crisi del settore manifatturiero.
Ecco comunque l’andamento del titolo francese a questa mattina, sempre sopra il 3%, nonostante lafrancese Lagarde, presidente della BCE, abbia avvisato che i tassi saranno comunque ridotti in futuro
Nel frattempo, il Presidente Macron ha nominato l’alleato centrista François Bayrou come nuovo Primo Ministro, dopo che la scorsa settimana è stata approvata in Parlamento una mozione di sfiducia contro Michel Barnier, che ha portato alla caduta del governo. Il nuovo Primo Ministro dovrà affrontare il difficile compito di garantire l’approvazione del bilancio 2025, che richiede l’accordo, o almeno il non disaccordo, dei partiti di destra e di sinistra.
Anche se non un vero accordo, le due parti devono almento non presentare delle mozioni di censura, cioè di sfiducia, verso la legge finanziaria e verso il governo. Non sarà facile mettere d’accordo esigenze contrapposte.
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