Economia
Francia: si vota la legge finanziaria, con il Governo che voterà… contro
La Legge di Bilancio francese riguardo alle entrate è stata sconvolta dalla sinistra, a tal punto che il governo voterà contro, Comunque tutto appare un gran pasticcio, figlio degli errori fatti da Macron con le elezioni anticipate
In Francia si va verso il voto per la legge finanziaria del governo Barnier in Parlamento, decisa con l’accordo di Macron, e il clima è molto particolare, come riporta La Tribune. In apparenza, la suspense è minima. Dopo il tradizionale question time con il governo, i parlamentari saranno chiamati questo martedì, a partire dalle 16.30, a votare sulla parte “entrate” del progetto di bilancio per il 2025, che è stato ampiamente rivisto dall’opposizione di sinistra, con forti appesantimenti. In caso di voto contrario, l’intero testo sarà considerato respinto, ponendo fine al suo esame.
Lo scenario più probabile è che la coalizione di governo voti contro questa versione rielaborata, probabilmente con il sostegno del RN, mentre la sinistra vorrebbe vederla approvata per convalidare le sue vittorie nell’emiciclo. L’alleanza di sinistra del Nouveau Front Populaire (NFP) ha inserito nel disegno di legge finanziaria (PLF) nuove tasse sui superprofitti, sui superdividendi, sui riacquisti di azioni, sulla ricchezza dei miliardari e sulle “grandi aziende digitali”.
Questo è il risultato delle elzioni anticipate volute da Macron e dalla sua strategia, pasticciata, che ha favorito l’estrema de LFI e del NFP, dando a questa sinistra molto radicalizzata la maggioranza in Parlamento.
Se il disegno di legge viene respinto, il governo riprenderà il controllo al Senato
Se la legge viene respinta, il governo potrà tornare al Senato con la propria copia, che è stata ampiamente riscritta nella Camera bassa dall’opposizione, ma anche dai parlamentari che sostengono il governo. La coalizione di governo in Assemblea (EPR, MoDem, Horizons, Droite républicaine) non è stata benevola con la copia del governo, giocando un ruolo attivo nell’eliminazione di diverse misure chiave come l’aumento della tassa sull’elettricità, l’aumento della sovrattassa sulle auto e la sovrattassa sulle grandi aziende.
Alla fine la legge di bilancio che potrebbe risultarne non è quella di Macron, non è quella della Sinistra, ma neanche quella della Destra, dovrebbe comunque tornare nella Camera Bassa e sarebbe un bel pasticcio.
Un segno della difficoltà di comprensione dei dibattiti, che si sono conclusi venerdì sera, è stato il fatto che nessuno sembrava avere la stessa calcolatrice per stimare le nuove entrate create. Il ministro del Bilancio Laurent Saint-Martin ha denunciato una “overdose fiscale” di “35 miliardi di euro che non risparmierà nessuno”. Il relatore generale del bilancio, Charles de Courson (Liot), ha stimato un gettito di “12 miliardi di euro”, una volta detratte le misure “ probabilmente incompatibili con l’euro o incostituzionali”. Eric Coquerel, presidente della commissione Finanze dell’LFI, ha salutato una versione “più che mai compatibile con il PNF”, stimando in “75 miliardi” le entrate create, “ concentrate sulle grandi imprese e sui cittadini più ricchi”. Un gran pasticcio, in cui chiuque dice la propria e nessuno sa quali saranno le vere entrate. Però anche un bagno di realismo in una UE che pensa di programmare tutto a tavolino, prendendo delle cantonate clamoroso. Siamo alla pura “Pretence of knowledge”, come avrebbe detto Von Hayek.
Con un colpo di mano avviato dal gruppo Rassemblement National, è stato cancellato anche l’articolo che prevedeva i prelievi per il contributo della Francia all’Unione Europea una sopresa contraria al TFUE. Abbastanza per “invalidare questo bilancio”, secondo il capogruppo del MoDem Marc Fesneau. “Ovviamente questo bilancio non può essere votato così com’è”, ha dichiarato sabato il deputato di Macron David Amiel (Ensemble pour la République, EPR). I vari gruppi dovrebbero decidere le loro posizioni di voto martedì mattina durante le loro riunioni settimanali.
“Il testo del governo era già una brutta copia, eravamo già su molti aumenti di tasse e pochi risparmi. Ora abbiamo molti, molti, molti aumenti di tasse grazie alla sinistra”, ha sostenuto il deputato del RN Franck Allisio a Sud Radio lunedì. È “ molto probabile che il Rassemblement National voti contro”, ha confermato una fonte del gruppo all’AFP.
Se la sezione “entrate” sarà approvata, i deputati passeranno all’esame della sezione “spese” della legge finanziaria, con un termine del 21 novembre per l’esame dei circa 1.500 emendamenti presentati, prima che il testo venga inviato al Senato. Visto come sono andate le cose per le entrate, ne vedremo delle belle.
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