Analisi e studi
Francia: prezzi immobiliari in calo, e ancora non c’è la sinistra al governo
Il mercato indica un calo dei prezzi immobiliari del 5%, ma le prossime elezioni rischiano di far calare ulteriormente i valori.
Buone notizie per i francesi che intendono acquistare un immobile, pessime per chi deve vendere. I barometri delle reti di agenzie sono unanimi: i prezzi al metro quadro degli immobili esistenti sono diminuiti dall’inizio dell’anno. Dell’8% rispetto all’anno precedente nel secondo trimestre, secondo Foncia. Da parte loro, Orpi segnala un calo del 7% per l’intero primo semestre dell’anno, e Laforêt del 4,1%.
“Quest’anno, le cose sono iniziate bene nel primo trimestre e si sono accelerate nel secondo”, ha dichiarato all’AFP Jordan Frarier, Presidente di Foncia Transaction.
Come promemoria, nel primo trimestre, i prezzi delle case esistenti sono scesi del 5,2% rispetto all’anno precedente, secondo l’indice Notaires-Insee, che funge da punto di riferimento.
Questo dato è in linea con quelli di diverse agenzie: Orpi ha stimato che i prezzi al metro quadro in tutto il Paese sono diminuiti del 3%, e Laforêt del 4,7%.
Una delle ragioni principali di questo calo è la diminuzione dei tassi di prestito applicati dalle banche negli ultimi tre mesi. Lo dimostra il calo di 23 punti base del tasso di usura per i mutui a 20 anni, come annunciato la scorsa settimana dalla Banque de France. Dal 1° luglio, si è attestato al 6,16%, rispetto al 6,39% del secondo trimestre dell’anno. Questa è anche la prima volta che scende dal 2021. Questo però indica che c’è una minore domanda di prestiti.
Il calo dei prezzi è dovuto anche al fatto che “i venditori sono un po’ più attenti e abbassano i loro prezzi”, aggiunge Jordan Frarier. Questa opinione è condivisa da Guillaume Martinaud, Presidente di Orpi. “Tutti i professionisti del settore immobiliare dicevano la stessa cosa, ovvero che dovevamo muoverci perché la gente non riusciva più a tenere il passo”.
Secondo Laforêt, i prezzi delle case stanno calando più dei prezzi degli appartamenti (-6,8% rispetto a -1,7%). “Possiamo vedere chiaramente che i francesi, anche se sognano ancora una casa indipendente, che è il loro ideale, sanno che una casa significa un investimento finanziario maggiore” in termini di riscaldamento, esterni e carburante, spiega il Presidente di Laforêt Yann Jéhanno. Poi c’è il problema della “Casa green” che colpisce
Una politica poco chiara causa confusione
Le tre reti di vendita immobiliare notano che il calo dei prezzi sta iniziando ad arginare la diminuzione delle transazioni. Il numero di transazioni dovrebbe stabilizzarsi a circa 800.000 all’anno – molto lontano dagli 1,2 milioni raggiunti tra agosto 2020 e agosto 2021 – e creare “i presupposti per una ripresa del mercato”, come ha sottolineato a metà giugno Loïc Cantin, Presidente della Fédération nationale de l’immobilier (Fnaim). Quindi, se non altro l’aggiustamento del prezzo ha rimesso in moto il mercato.
A meno che i risultati del secondo turno delle elezioni parlamentari anticipate, che si terranno domenica 7 luglio, non facciano da guastafeste. Lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale, deciso il 9 giugno da Emmanuel Macron, ha infatti causato un “atteggiamento di attesa” nel mercato, notano le tre reti. “Ci sarà una tregua finché non sapremo quale programma politico verrà applicato e da chi”, ritiene Guillaume Martinaud. “Ma percepiamo che dietro questo atteggiamento di attesa c’è il desiderio di fare un acquisto immobiliare”, afferma, avvertendo però che “è molto eterogeneo”.
Certo che se il programma sarà quello della sinistra si prospettano un bell’aumento delle tasse per i valori immobiliari e il patrimonio, avremo una bella caduta dei prezzi. Dopo di che anche il sistema bancario francese inizierà a saltare.
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