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Francia: il cinico gioco di prestigio di Macron. Arriva una nuova nomina, probabilmente filo-sinistra

Crisi in Francia: Macron sacrifica la riforma delle pensioni e cambia premier. Una mossa cinica per placare il paese e mantenere il controllo fino al 2027, al costo di 3 miliardi.

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La politica francese, a volte, assomiglia più a un’arte circense che a un’amministrazione statale. L’ultima esibizione è andata in onda in diretta TV, con protagonista Sébastien Lecornu, il premier “esploratore” che, dopo poche ore, ha già concluso la sua missione. Un intervento che segna l’estremo tentativo di Emmanuel Macron di uscire da una palude politica che lui stesso ha contribuito a creare.

Il messaggio di Lecornu, al netto della retorica, è stato brutalmente semplice: la mia missione è finita, e un nuovo primo ministro arriverà entro 48 ore. Ma il vero succo della questione non è chi se ne va o chi arriva, ma cosa si lascia sul tavolo.

Il prezzo della tregua

Lecornu è stato chiaro su due punti fondamentali, che rappresentano il cuore del nuovo compromesso macroniano:

  • La Riforma delle Pensioni: È il “soggetto più bloccante”. Dopo aver riconosciuto che i francesi “hanno la sensazione che il dibattito non si sia svolto normalmente” (un eufemismo per dire che è stata imposta senza un vero voto), si apre la porta alla sua sospensione. Il costo? Almeno 3 miliardi di euro nel 2027. Un prezzo salato che Macron sembra ora disposto a pagare per comprare la pace sociale e, soprattutto, una parvenza di governabilità. Tanto il conto lo pagherà il successore, una polpetta avvelenata per il prossimo presidente, che, comunque, non sarà lui.
  • Il Prossimo Governo: Dovrà essere “totalmente disconnesso dalle ambizioni presidenziali del 2027”. Tradotto dal politichese: il prossimo premier e la sua squadra non dovranno fare ombra al Presidente, né usare il governo come trampolino di lancio per la futura corsa all’Eliseo. Un modo elegante per dire che Macron può acettare anche una figura non centrista, di sinistra, purché non gli voglia fare ombra e gli lasci manovrare le cose.

Con la sospensione, di fatto, della riforma più indigesta per la sinistra, è quasi certo che il prossimo premier sarà una figura più gradita a quell’area politica, nel tentativo di ricucire uno strappo che ha paralizzato il Paese.

Punto ChiaveDichiarazione di LecornuInterpretazione
Dimissioni“Considero la mia missione terminata”Missione compiuta: trovare il prezzo (le pensioni) per un nuovo governo.
Tempistiche“Nuovo premier nelle prossime 48 ore”Urgenza di chiudere la crisi e mostrare controllo.
Pensioni“Bisognerà trovare un modo per far svolgere il dibattito”La riforma è congelata. È la concessione chiave alla sinistra.
Futuro Governo“Scollegato dalle ambizioni del 2027”Macron vuole pieni poteri e nessun delfino ingombrante.

 

Alla fine, il cinismo di Macron ha avuto la meglio. Sacrificando la sua riforma più iconica (almeno per ora), ottiene un duplice risultato: disinnesca la protesta e si assicura che nessuno “disturbi il manovratore” fino alla fine del suo mandato. Tra l’altro così prepara la dismissione dei sui centristi, molto impopolari, ma le elezioni anticipate si allontanano, se non altro di qualche giorno. Il gelido Lecornu comunque ha finito la sua missione.

Adesso si preprara un altro giro di giostra, un altro regalo. Resta da vedere per quanto tempo i francesi saranno disposti a pagare il biglietto.

 

Domande e Risposte per il Lettore

 

1. Perché Lecornu si è dimesso dopo così pochi giorni? La nomina di Lecornu non è mai stata quella di un vero Primo Ministro, ma di un “negoziatore” a tempo. Il suo compito era sondare i partiti di opposizione per trovare le condizioni minime per formare un governo di tregua. Una volta identificato il prezzo (la sospensione della riforma delle pensioni), la sua missione si è esaurita. Le sue dimissioni non sono un fallimento, ma la conclusione programmata di un’operazione politica per spianare la strada a un nuovo premier, probabilmente di un profilo diverso e più accettabile per la sinistra.

2. Qual è il vero costo della sospensione della riforma delle pensioni? Sébastien Lecornu ha quantificato il costo in “non meno di tre miliardi di euro” per il solo anno 2027. Questo è il costo fiscale diretto, ovvero il mancato risparmio che la riforma avrebbe generato. Tuttavia, il costo reale è politico e sociale: da un lato, Macron mostra debolezza cedendo sulla sua principale iniziativa; dall’altro, acquista tempo e stabilità, evitando ulteriori scioperi e una paralisi istituzionale che sarebbe costata molto di più all’economia francese in termini di fiducia e crescita.

3. Cosa significa concretamente un governo “sconnesso dalle ambizioni del 2027”? Significa che Emmanuel Macron vuole un governo di “fine regno”, il cui unico obiettivo sia portare a termine il suo mandato senza creare ulteriori scossoni. Nominando un premier e ministri senza ambizioni presidenziali immediate, si assicura la loro lealtà e impedisce che l’azione di governo venga usata come una campagna elettorale permanente. È un modo per centralizzare il potere su di sé e gestire la sua successione secondo i suoi tempi, evitando che potenziali rivali interni, come Édouard Philippe in passato, guadagnino troppa visibilità.

E tu cosa ne pensi?

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