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Francia e Blackout: Macron potrebbe pagarne il prezzo

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La rete elettrica francese è sotto pressione e la prossima ondata di freddo potrebbe essere devastante per il Paese poiché i settori industriali ad alto utilizzo di energia potrebbero subire dei tagli importanti,  rapporto pubblicato dall’operatore francese della rete elettrica Reseau de Transport d’Electricite (RTE).

RTE ha affermato che, a causa della mancanza di produzione di energia eolica e nucleare,  alla prossima ondata di freddo potrebbe essere  costretta a tagliare l’elettricità alle aziende ad alta intensità energetica per stabilizzare la rete. C’è anche la possibilità che vengano implementati blackout a rotazione diffusi per due ore per mitigare il collasso della rete durante i picchi di domanda di energia.

La buona notizia è che i modelli di previsioni del tempo forniti da Bloomberg non mostrano un’imminente ondata di freddo per la prima metà di gennaio, ma l’inverno è ancora lungo.

“Sulla base delle ultime previsioni per gennaio, tali eventi meteorologici – inclusa una forte ondata di freddo – sembrano molto improbabili per l’inizio del mese e meno probabili per il resto del mese”, ha affermato RTE. “Quindi, il rischio di interruzioni di corrente è sostanzialmente escluso almeno per l’inizio di gennaio”.

Anche se il gas naturale è ora un po’ più abbondante (e dovrebbero riprendere le forniture tramite Yamal) la tensione rimane, anche perché la capacità produttiva elettrica francese comunque ha subito un taglio e la chiusura delle centrali tedesche sicuramente non aiuta.

Quindi la rete francese rimane sotto pressione, anche se non in modo così grave come la scorsa settimana, quando i prezzi dell’energia elettrica del giorno prima sono saliti al livello più alto dal 2009. Ora rimangono alti, ma si sono dimezzati.

Il problema della Francia, o meglio di Macron, è che si voterà proprio ad aprile, appena fuori da un inverno che rischia di vedere delle interruzioni di energia a livello produttivo, ma anche privato Ovviamente questo tema sarà centrale negli ultimi mesi della discussione politica, e Macron non si trova in una posizione ottimale. La posizione di Macron è fragile, anche perché gode solo di una maggioranza molto relativa, attorno al 26%, mentre la destra, benché divisa, ha comunque voti che si avvicinano al 50%, divisi fra i tre candidati Pecresse, Le Pen e Zemmour.

 

Macron, che cerca di seguire strenuamente l’accordo climatico di Parigi, viene visto come una delle cause della situazione di crisi. Quindi potrebbe pagarne le conseguenze politiche.