Europa
Francia blocca petroliera della Flotta Ombra russa. Parigi cerca guai?
Petroliera “Fantasma” russa ferma in Francia: L’UE sringe la morsa sulla flotta ombra e indaga sui droni danesi
Mercoledì la Francia ha arrestato due membri dell’equipaggio di una petroliera della “flotta ombra” russa sequestrata al largo della costa occidentale francese del porto di Saint-Nazaire, secondo quanto riferito dal procuratore di Brest.
La nave in questione è la Boracay, attualmente battente bandiera del Benin che, però, ha cambiato diverse volte in passato.
Due membri dell’equipaggio di una petroliera della “flotta ombra” russa sequestrata al largo delle coste francesi sono stati arrestati mercoledì, secondo quanto riferito dal procuratore della città portuale di Brest, nella Francia occidentale.
Il procuratore Stéphane Kellenberger, ha avviato un’indagine preliminare basata su due capi d’accusa principali, che, per la cronaca, prevedono una pena massima di un anno di reclusione e una multa di $175.000:
- Mancata prova di nazionalità: un vizio formale che nasconde una sostanza molto più complessa.
- Rifiuto di cooperare: non proprio un segno di trasparenza cristallina.
Però c’è dell’altro: la petroliera è sospettata di essere coinvolta in sorvoli con droni in Danimarca, un’accusa da provare, ma che moltiplicherebbe i problemi per la nave.
Macron, in Danimarca, ha affermato che la nave è stata fermata per questioni gravi, confermando che i sospetti sono legati a una funzione che andrebbe oltre quella commerciale. Questo, nello stesso tempo, apre però ad un ulteriore contenzioso con Mosca e a un irrigidimento dei rapporti bilaterali.
“Ci sono stati alcuni reati molto gravi commessi da questo equipaggio, che giustificano l’attuale procedimento giudiziario”, ha detto Macron ai giornalisti durante un vertice dei leader dell’UE a Copenaghen.
Costruita nel 2007 e conosciuta con vari nomi, tra cui Pushpa e Kiwala, la Boracay è ancorata al largo di Saint-Nazaire, nella Francia occidentale, da diversi giorni.
Secondo il sito web specializzato The Maritime Executive, la nave è sospettata di essere coinvolta nei misteriosi voli dei droni che hanno interrotto il traffico aereo in Danimarca a settembre.
La pubblicazione afferma che la petroliera e altre navi potrebbero essere state utilizzate come piattaforme di lancio o come esche.
Ma quando gli è stato chiesto di commentare queste affermazioni, Macron ha risposto che sarebbe “rimasto molto cauto”, poiché non spettava a lui stabilire un collegamento tra la Boracay e i voli dei droni.
La petroliera ha lasciato il porto russo di Primorsk, alle porte di San Pietroburgo, il 20 settembre e avrebbe dovuto arrivare a Vadinar, nel nord-ovest dell’India, il 20 ottobre, secondo i dati del sito web di monitoraggio Marine Traffic.
Q&A per il Lettore
1. Cos’è esattamente la “Flotta Ombra” russa e perché è così problematica?
La “Flotta Ombra” è un insieme di centinaia di vecchie petroliere, spesso non assicurate o scarsamente manutenute, che la Russia utilizza per esportare petrolio aggirando il price cap e le sanzioni imposte dall’Occidente. Queste navi cambiano frequentemente bandiera e nome, rendendo i tracciamenti difficili. Il problema è duplice: finanziario, perché continua a finanziare la guerra russa, e ambientale/di sicurezza, data l’inaffidabilità tecnica di questi scafi che navigano nelle acque europee.
2. Qual è il legame tra la petroliera ferma e i droni in Danimarca?
Il legame è, per ora, solo un forte sospetto investigativo. La Boracay era al largo della Danimarca nei giorni in cui si sono verificati i misteriosi sorvoli di droni che hanno interrotto il traffico aereo. Le autorità danesi e gli esperti navali ipotizzano che la nave possa essere stata utilizzata come piattaforma mobile per il lancio dei velivoli o come esca per distogliere l’attenzione. Il Presidente Macron ha confermato i “gravi reati” della nave, ma non ha ancora stabilito formalmente una correlazione.
3. Perché la Francia ha fermato la nave se è “solo” una questione di sanzioni UE?
La Francia ha agito in base a “gravi reati” riscontrati sul posto (mancata giustificazione della nazionalità e rifiuto di cooperazione, reati punibili in Francia), sfruttando la giurisdizione sulle acque vicine. L’obiettivo geopolitico, come ha sottolineato Macron, è duplice: ribadire l’importanza di far rispettare le sanzioni e smascherare l’operato della flotta ombra russa. L’operazione è un segnale forte all’interno dello sforzo europeo per recidere le fonti di finanziamento della guerra.
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