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Encore, il sospetto di fake news contro Donald Trump in USA (ed anche in Italia?). L’interessante caso del Sole 24 Ore

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Le parole hanno un peso, soprattutto se pronunciate dai giornalisti. E soprattutto se compaiono in prima pagina.

Oggi lo sport nazionale, sebbene teoricamente non dovrebbe c’entrare nulla la Repubblica Italiana coi fatti americani, sembra essere quello di fare a gara a chi la spara più grossa su Donald Trump. Chi mi segue sa che non sono critico con il nuovo Presidente USA visto che ritengo utile se non necessario un netto cambiamento di rotta rispetto al passato. Nel senso che lo status quo da Reagan in avanti con Washington a consumare a credito ed accumulare enorme debito e deficit commerciale (ed il resto del mondo a guadagnare coi consumi USA) NON è più sostenibile ossia bisogna cambiare rotta. Trump è funzionale a tale cambiamento, punto e finito.

In questo contesto oggi vediamo Il Sole 24 Ore, mai tenero con la nuova presidenza USA, scagliarsi con una sospetta fake news, in prima pagina. Giudicherete voi. In USA tali “sviste indirizzate” sono ormai la regola, anche la CNN ha dovuto addirittura scusarsi per averne creata una, sempre a danno del presidente USA, per via di fonti “anonime” citate, vedasi riferimento in calce*.

Stiamo verificando l’ipotesi di una fake news, stando almeno a quanto riportato sia dal quotidiano italiano sopra citato che dal Washington Post per la stessa notizia. Fate attenzione, difficilmente le fake news che sentite nominare ad ogni piè sospinto sono da considerarsi notizie false, direi piuttosto adattate o anche “sviste indirizzate” o semplicemente “sviste”  magari ripetute. Io le chiamerei con il suo nome, propaganda (prendi la parte della notizia che ti interessa enfatizzare, ndr) ma vabbè, chi scrive tende ad utilizzare un linguaggio comprensibile a tutti e questo non sempre è nei desiderata di chi invece vuole una comunicazione di tutt’altro tipo (…).

Dunque, Donald Trump avrebbe richiesto al capo dell’FBI Comey:

1.loyalty (in inglese)

2.di cercare [per quanto possibile?] di non indagare sul suo collaboratore gen. Flynn (fatta semplice e tradotta in italiano).

Il secondo punto lo verificherà oggi pomeriggio la Commessione Parlamentare USA nell’audizione al capo dell’FBI licenziato settimane fa. Sul primo punto vanno invece fatti importanti distinguo. La lealtà non presuppone un obbligo bensi un allineamento a principi. La fedeltà invece prevede un obbligo.

I due termini sono distinti anche in inglese, lealtà sta per loyalty, fedeltà per fidelity. Due termini spesso confusi anche nella lingua di Dante. Ma nel caso in esame, dove c’è un processo in corso, le cose vanno affrontate con attenzione.

Infatti il Washington Post nel riportare le parole di Comey non a caso esprime il concetto virgolettato di loyalty/lealtà, non di fidelity/fedeltà. La fedeltà è quella della moglie che ha il dovere matrimoniale di NON tradire il marito, pena conseguenze anche legali. La lealtà non presuppone un dovere (ma sincerità e franchezza), questa è la semplice differenza.

Chiaramente Il Sole 24 Ore mescola i due termini ed utilizza secondo chi scrive impropriamente un concetto se non sbagliato quanto meno forviante. Visti i trascorsi di chiara contrapposizione con la nuova Presidenza USA del giornale di Confindustria questo non mi stupisce. Lascio ai lettori valutare la correttezza di quanto sopra proposto, che solo apparentemente è questione di lana caprina.

Non voglio aggiungere nulla ai fatti in questione. Forse vale solo la pena ricordare come il fratello di Comey, Peter, fosse colui che aveva fatto l’audit alla Fondazione Clinton, facendo parte di un team legale che ne curava le finanza (dichiarazioni dei redditi ecc.), ossia era indirettamente stipendiato dalla stessa Fondazione che il fratello a capo dell’FBI si è sempre rifiutato di mettere sotto indagine per supposti reati, vedremo cosa succederà in futuro. Senza dimenticare che lo studio legale dove lavorava il fratello col titolo di direttore senior è nella top ten dei finanziatori della Clinton Foundation. Vabbè, un dettaglio direte voi abituati a ben altro, ad esempio a Mafia Capitale (ed al fatto che siano venuti fuori in tale processo rapporti incestuosi tra cooperative rosse e i Carminati/Buzzi di turno ma tutto sommato i referenti politici siano stati salvati, certamente il partito che li rappresentava, ….).

In America le cose sono legggermente diverse, a dire falsità si finisce nei guai soprattutto se si è pubblico servitore. Si, perchè la fedeltà – qui il termine è corretto – dei poliziotti o degli agenti FBI è un dovere, se si mente decade il rapporto fiduciario e si finisce anche in grossi guai.

Oggi quello che verrà analizzato durante la testimonianza parlamentare dell’ex capo dell’FBI sarà proprio l’appropriatezza dei comportamenti di chi chiedeva lealtà ad un servitore dello Stato nell’indagine su Flynn rispetto a chi doveva fedeltà al Paese nei suoi comportamenti a capo della principale agenzia investigativa degli Stati Uniti d’America. Tutto il resto, comprese le ipotetiche trasmigrazioni semantiche volute o casuali riportate dai media italiani sono fuffa.

Vi posso solo anticipare che emergerà qualcosa che i giornali non hanno riportato fino a ad oggi, ribaltando potenzialmente il problema. Per dirla tutta, non vorrei che si cercasse di incriminare Trump per via mediatica prima dell’audizione in quanto dopo la faccenda potrebbe essere completamente ribaltata (…).

MD

*http://www.zerohedge.com/news/2017-06-07/looks-cnns-anonymous-sources-got-one-wrong

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Dall’enciclopedia Treccani:

lealtà s. f. [der. di leale]. – L’essere leale, sincerità, franchezza: voglio dirti con l. il mio pensiero; comportamento leale: riconoscere la l. di un avversario; atteggiamento di correttezza e dirittura morale, attaccamento al dovere e rispetto della propria dignità, nel mantenimento degli impegni assunti, nei rapporti con determinate persone, nella fedeltà alle istituzioni e a chi le rappresenta: l. d’animo; osservare con l. gli obblighi del proprio stato, della professione; servire con l. il proprio paese. Con sign. più strettamente politico: l. costituzionale, l. verso gli alleati o le alleanze, l. agli impegni internazionali, e sim.

fedeltà s. f. [lat. fidelĭtasatis]. – 1. L’essere fedele, e la qualità di chi o di ciò che è fedele: f. coniugale, l’osservanza reciproca da parte dei coniugi dei doveri derivanti dal matrimonio, soprattutto (ma non esclusivamente) per ciò che riguarda l’astensione da rapporti sessuali, o comunque amorosi, extraconiugali; f. d’amico; f. alla patria, ai proprî doveri; giurare, serbare f. a una persona; servire con f.; uomo di provata, di dubbia f., ecc.; per estens., di animali, attaccamento al padrone: la proverbiale f. del cane. Con riferimento al regime feudale (e come traduz. del lat. fidelitas), indica il dovere che gli inferiori avevano verso il loro signore di assisterlo con aiuti materiali e con forze militari, ogni volta che ne avesse bisogno. 2. Di cose, rispondenza esatta, conformità perfetta (al vero, all’originale, ecc.): f. di un ritratto, di una traduzione, di una copia; f. nel raccontare, nel riprodurre; narrare i fatti con assoluta f. storica.


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