Energia

Fondi Sovrani del Golfo non temono il petrolio debole: pioggia di investimenti nel 2025

Nonostante il calo del prezzo del petrolio, i fondi sovrani del Golfo hanno investito oltre 56 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2025, dimostrando una solidità finanziaria inaspettata e continuando a dominare il mercato globale degli investimenti statali.

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Contrariamente a quanto si potesse pensare, un prezzo del petrolio più contenuto non ha affatto frenato la fame di investimenti dei fondi sovrani del Golfo. Anzi, questi colossi finanziari statali continuano a dominare la scena globale, confermandosi come i principali investitori a livello mondiale. Nei primi nove mesi del 2025, la loro quota sul totale degli investimenti effettuati dai fondi sovrani ha raggiunto un impressionante 40%.

Secondo i dati raccolti da Global SWF, un istituto di ricerca specializzato, i fondi del Medio Oriente hanno messo sul piatto la bellezza di $56,3 miliardi tra gennaio e settembre. Una cifra sostanzialmente in linea con quella dell’anno precedente, e questo è il dato più interessante. Perché? Perché lo scenario macroeconomico è cambiato notevolmente.

Se nei primi tre trimestri del 2024 il petrolio Brent viaggiava stabilmente sopra gli $80 al barile, quest’anno si è mosso per la maggior parte del tempo al di sotto della soglia dei $70. Un calo notevole che, tuttavia, non si è tradotto in una ritirata strategica. Le aspettative di una contrazione degli investimenti sono state ampiamente disattese, dimostrando che la solidità finanziaria delle petromonarchie del Golfo è più robusta di quanto si potesse immaginare.

La spiegazione è piuttosto semplice, quasi keynesiana. Come ha spiegato al Financial Times Diego Lopez, fondatore di Global SWF: “Quattro dei sei paesi del GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo) hanno ancora i conti in surplus. Il denaro continua ad affluire ai fondi sovrani e loro devono metterlo al lavoro… questa è una delle ragioni per cui continuano a essere piuttosto aggressivi sul mercato”. Insomma, i soldi ci sono e vanno spesi per generare ulteriore valore, in una logica di diversificazione che guarda ben oltre l’orizzonte del petrolio.

La classifica dei più attivi

Ma chi sono i protagonisti di questa ondata di investimenti? La leadership spetta, senza troppe sorprese, agli Emirati Arabi Uniti, con un vero e proprio duopolio di Abu Dhabi.

  • Mubadala (Abu Dhabi): Sebbene non sia un fondo sovrano in senso stretto, è stato l’investitore più attivo in assoluto, con operazioni per un totale di $17,4 miliardi.
  • Abu Dhabi Investment Authority (ADIA): Il “vero” fondo sovrano dell’emirato si piazza al secondo posto, con investimenti per $9,6 miliardi.
  • Qatar Investment Authority (QIA): Il fondo sovrano del Qatar completa il podio, con una spesa di $7,6 miliardi nello stesso periodo.

La morale della favola? La potenza finanziaria di questi stati è più solida e diversificata di quanto il solo prezzo del greggio possa suggerire. Mentre l’Occidente si interroga su inflazione e tassi di interesse, nel Golfo si pianifica il futuro a colpi di miliardi, con una visione strategica di lungo termine che non si lascia spaventare dalle fluttuazioni congiunturali.

Domande e Risposte

1) Perché i fondi del Golfo continuano a investire così tanto nonostante il calo del prezzo del petrolio?

La ragione principale è che, nonostante un prezzo del greggio più basso rispetto al 2024, le finanze pubbliche della maggior parte di questi Paesi rimangono in surplus. Ciò significa che le entrate statali superano ancora le spese, garantendo un flusso costante di capitali verso i loro fondi sovrani. Questi fondi hanno il mandato di investire tale liquidità per diversificare l’economia e generare rendimenti a lungo termine, rendendoli meno dipendenti dalle future oscillazioni del mercato energetico. La loro strategia è quindi strutturale, non dettata dalle contingenze di breve periodo.

2) Quali sono i fondi sovrani più importanti del Golfo menzionati nell’articolo?

I tre principali attori per volume di investimenti nei primi nove mesi del 2025 sono stati:

  1. Mubadala di Abu Dhabi, che ha investito $17,4 miliardi.
  2. L’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA), il fondo sovrano principale dello stesso emirato, con $9,6 miliardi.
  3. La Qatar Investment Authority (QIA), il fondo sovrano del Qatar, che ha speso $7,6 miliardi. Insieme, questi tre fondi rappresentano una forza dominante nel panorama degli investimenti istituzionali globali.

3) Cosa significa questa tendenza per l’economia globale?

Questa continua attività di investimento ha due importanti implicazioni. In primo luogo, dimostra che i fondi del Golfo sono una fonte di capitale stabile e molto significativa per i mercati globali, fornendo liquidità e finanziamenti a imprese e progetti in tutto il mondo in un periodo di incertezza economica. In secondo luogo, consolida il loro ruolo di attori strategici nell’economia mondiale, capaci di influenzare settori chiave come la tecnologia, le energie rinnovabili e le infrastrutture, accelerando la loro transizione da economie basate sul petrolio a potenze finanziarie diversificate.

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