Conti pubblici
Fmi promuove l’Italia, è arrivata l’ora di alzare il rating del paese
Ultima in ordine di tempo è arrivata la promozione del Fondo monetario Italiano, che premia la “resilienza” dell’economia italiana, di fronte ad in contesto assi difficile. Promozione anche sul lato conti pubblici, dove il nostro paese da grande malato d’Europa, in questi due anni è passato al ruolo di modello per tutta Europa e non solo, in quanto al controllo dei conti pubblici e del deficit. Presto l’Itaia uscirà anche dalla procedura di infrazione per il deficit, mentre in Francia ma anche in Gran Bretagna la situazione dei conti pubblici si sta pericolosamente deteriorando. La stessa presidente della Bce qualche settimana fa, aveva indicato l’Italia del governo meloni come un modello per tutta Europa
“L’Italia in termini di bilancio oggi fa sforzi molto seri e probabilmente uscira’ dal “regolamento condominiale” che evocavo prima arrivando presto al 3% di deficit. Quindi faremmo bene a ispirarci a questo”. ha detto la presidente della Bce e questa già di per sè è una notizia, se si pensa ai risolini che nel 2011 si scambiarono a margine del Consiglio europeo Angela Merkel e Nicolas Sarkozy ( ride bene chi ride ultimo sarebbe il caso di dire).
Ma an che grandi giornali come il Financial Times hanno elogiato piu volte la politica prudente del governo in materi di conti pubblico e anche sul fronte dell’occupazione. L’Italia insomma sembra avere messo finalmente la testa a posto ed è diventato un paese credibile per investitori e mercati. Non è un caso che come ha annunciato Giorgia Meloni dal palco di Ancona per appoggiare la candidatura di Francesco Acquaroli alla riconferma alla presidenza delle Marche, nei prossimi anni sono previsti investimenti esteri per circa 80 miliardi di euro.
Se poi a questi si aggiungono i dati record di occupazioni, mai cosi alti da vent’anni, il sud Italia che cresce piu che il resto d’Italia, grazie a Pnrr e Zes unica, il quadro economico del paese diventa sicuramente roseo. Ed è per questo che da piu parti si invoca e si prevede una promozione del rating da parte delle agenzie. Il primo giudizio è previsto domani da parte della agenzia Fitch, che verso il debito italiano ha un rating BBB, anche se in primavera ha alzato l’outlook a positivo. Il fatto che lo spread sia stabilmente intorno agli ottanta punti e che si sia chiuso quello con i titoli del debito pubblico francese, che invece da Fitch viene valutato ad A+ ( dopo il taglio avvenuto, qualche giorno fa da AA) è assolutamente incomprensibile.
A Palazzo Chigi c’è grande attesa per il verdetto di Fitch, che si tramuterebbe in un indubbio successo internazionale ma anche interno per Giorgia Meloni. Ma la convinzione che l’Italia meriti una migliore valutazione internazionale è diffusa a vari livelli istituzionali. Non va dimenticato che qualche tempo fa anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha esortato le agenzie di rating a riconoscere i passi in avanti fatti dal paese. La speranza è che Fitch porti il suo rating da BBB a BBB+ con outlook positivo, allineandolo a quello di Dbrs e S&P e lasciando isolata Moodys (si esprimerà per ultima, a novembre) che mantiene il rating più basso (Baa3).
Ma sul fatti che l’Italia meriti una promozione, sembra ci sia accordo anche tra gli economisti, come è il caso di Giada Ciani, senior economist per l’Euyropa di Citi Bank, che al Foglio spiega il perchè di quella che appare una decisione quasi scontata da parte delle agenzie di rating “Ci sono alcuni fattori che sui mercati stanno alimentando questa attesa – afferma l’economista –. Innanzitutto, si percepiscono non solo stabilità politica e prudenza fiscale da parte di questo governo, ma una presa di coscienza più generale del paese sulla necessità di mantenere il debito su una traiettoria di sostenibilità. E’ come se l’Italia nel suo complesso riuscisse a trasmettere il messaggio che dalla strada intrapresa di maggior rigore fiscale non intende tornare indietro, a prescindere da quale sarà il colore del futuro governo. Ovviamente, le elezioni sono lontane e tutto in futuro può succedere, ma il fatto che tutti siano consapevoli di quanto sia importante tenere sotto controllo il rapporto tra deficit e pil è un segnale che viene colto dagli investitori, che sono tornati a mostrare crescente interesse per i titoli del debito italiano”.
L’economista poi fa notare come l’interesse degli investitori esteri per titoli di stato italiano sia cresciuto in questi ultimi due anni, considerando che la percentuale di debito italiano in mano estero è salito dal 20% al 33,6% di qualche giorno fa. Ecco perchè ora al contrario del passato si guarda ai giudizi delle agenzie di rating con ben altro spirito e in questo caso sarebbe una sorpresa non ricevere una promozione. Un vero cambio di passo rispetto a solo qualche anno fa.
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