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Flotta russa si dirige verso i Caraibi per esercitazioni navali nel giardino di casa Usa

La mossa appare una chiara risposta alle ultime decisioni sull’uso delle armi americane presenti in Ucraina prese da Biden

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In una dimostrazione di forza rara un gruppo navale russo sta facendo rotta verso i Caraibi, secondo quanto dichiarato da un alto funzionario statunitense al Miami Herald.

I funzionari della Casa Bianca hanno avvisato anche i membri del Congresso della mossa russa mercoledì.

Il dispiegamento segnala la capacità della Russia di operare a livello globale mentre è ancora impegnata nel terzo anno di guerra in Ucraina. “Si tratta di dimostrare che la Russia è ancora capace di un certo livello di proiezione di potenza navale”, ha affermato il funzionario. “Dovremmo aspettarci altre attività di questo tipo in futuro”.

A marzo, l’Ucraina ha affermato di aver affondato o disattivato un terzo delle navi russe nel Mar Nero, ma evidentemente ne restano più che a sufficienza per missioni globali.

Il cacciatorpediniere russo Nastoychivy

Qqq News riporta che i bombardieri russi a lungo raggio si incontreranno con le navi per manovre navali e aeree combinate. Tali esercitazioni non sono prive di precedenti: La Russia ha condotto manovre simili ad armi combinate nei Caraibi nel 2019 e ha inviato navi nell’emisfero occidentale almeno una volta all’anno dal 2013 al 2020. Dopo le esercitazioni estive, la Russia dovrebbe impegnarsi in un’esercitazione navale a livello mondiale in autunno, secondo quanto riferito dalle fonti alla CBS.

Il Pentagono sta monitorando una “manciata” di navi e imbarcazioni di supporto che dovrebbero raggiungere le acque dei Caraibi nelle prossime settimane. Gli analisti statunitensi ipotizzano che la flottiglia farà scalo sia a Cuba che in Venezuela. Cuba probabilmente non vede l’ora di ospitare le navi da guerra russe: L’anno scorso l’attracco di un sottomarino nucleare statunitense alla base navale di Guantanamo Bay ha fatto arrabbiare L’Avana, che ha definito il governo cubano una “escalation provocatoria”. L’arrivo della flotta russa potrebbe essere visto come una risposta adeguata.

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L’arrivo di navi russe in Venezuela avverrebbe nel mezzo della contessa dell”Essequibo con la Guyana e sarebbe un messaggio a Washington, ma anche a Brasilia e Buenos Aires.

“Chiaramente, [i russi] sono scontenti – inutile dirlo – del nostro sostegno all’Ucraina e dei nostri alleati della NATO”, ha detto il funzionario. La scorsa settimana, l’amministrazione Biden ha silenziosamente dato all’Ucraina il via libera all’uso di armi statunitensi per colpire obiettivi all’interno della Russia. Si è trattato di un’importante inversione di rotta, in quanto in precedenza tali attacchi erano stati vietati in quanto troppo provocatori.

A quanto pare, l’Ucraina non ha perso tempo nell’esercitare la sua nuova libertà: sui social media sono circolate immagini che sembravano mostrare sistemi missilistici mobili terra-aria S-300 e S-400 in fiamme all’interno del territorio russo:

 

Mercoledì scorso, il Presidente russo Putin ha dichiarato di stare valutando una sorta di rappresaglia:

“Se ritengono possibile consegnare tali armi nella zona di combattimento per lanciare attacchi sul nostro territorio e crearci problemi, perché non abbiamo il diritto di fornire armi dello stesso tipo ad alcune regioni del mondo dove possono essere utilizzate per lanciare attacchi alle strutture sensibili dei Paesi che lo fanno alla Russia?… Ci penseremo”.

Ovviamente l’amministrazione Biden utilizzerà queste esercitazioni come una dimostrazione dell’asse del male e della necessità di nuove divisioni e nuove armi. Il tutto in una sempre più evidente trappola di Tucidide.


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