Come previsto da Scenari Economici gli inquietanti segnali di fine 2015 e inizio 2016 si sono concretizzati nel peggior mese per l’industria italiana dal 2013.
Le stime della produzione industriale di marzo diffuse oggi da Istat indicano un terribile -3,6% annuale (-1,6 su febbraio). Non meglio gli ordinativi, che registrano -3,3% su febbraio. L’elemento peggiore è il calo marcato della domanda interna, finore in timida ripresa.
“A marzo 2016, rispetto al mese precedente, nell’industria si rileva una diminuzione sia per il fatturato (-1,6%), sia per gli ordinativi (-3,3%).
La contrazione del fatturato è sintesi della flessione del 2,6% sul mercato interno e di un lieve incremento (+0,1%) su quello estero. Il calo degli ordinativi è verificato sia sul mercato interno (-1,5%), sia su quello estero (-5,8%).
La contrazione del fatturato è verificata anche considerando la dinamica congiunturale degli ultimi tre mesi: l’indice complessivo cala dell’1,1% (-1,2% per il fatturato interno e -0,9% per quello estero).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a marzo 2015), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 3,6%, con un calo del 4,4% sul mercato interno e del 2,2% su quello estero.”
Il peggioramento della congiuntura internazionale, il perdurare delle politiche austeritarie a livello europeo e le riforme pro-cicliche introdotte dal governo Renzi (Il c.d. Jobs Act provocherà l’accentuazione degli episodi di recessione, come dimostrato da modelli economici probabilmente non presi in considerazione da UE e Renzi) purtroppo porteranno a un probabile scenario di stagnazione durevole alternato agli inevitabili periodi di recessione.
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