Attualità
Fitto presenta le proposte di modifica ai fondi di coesione Ue

Ogni Stato decide se vuole e può utilizzare l’opportunità che mettiamo sul tavolo”. Così Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione per la Coesione e le riforme, presentando nella conferenza stampa di oggi a Strasburgo al Parlamento europeo le proposte di modifica ai fondi di coesione dell’Ue. Tali proposte prevedono da parte dei soggetti interessati, Stati e Regioni, l’individuazione entro giugno 2025 dei progetti del Pnrr che non possono essere realizzati nei termini della scadenza di agosto 2026, e che potrebbero rientrare tra le iniziative finanziabili nell’ambito della politica di Coesione. “Invito prima di tutto a leggere i provvedimenti, perché aiuterebbe ad evitare confusione”, ha proseguito Fitto, spiegando la necessità di accelerare le spese aumentando la flessibilità sulla gestione delle risorse, viste le nuove priorità degli investimenti maturate a metà ciclo finanziario 2021-2027.
Le modifiche proposte mirano ad adeguare i programmi attuali al mutato contesto internazionale, decisione presa dopo aver consultato tutti i 27 governi nazionali, il Comitato delle regioni e le rappresentanze locali. “Oggi abbiamo una nuova disparità che è costituita dalle regioni di confine orientali”, ha dichiarato Fitto affrontando l’argomento riguardante le East border regions. Ovvero le aree particolarmente colpite dalle conseguenze della guerra in Ucraina che necessitano quindi di un’azione mirata, consistente in un 10% di fondi aggiuntivi al già previsto cofinanziamento al 100% che dovrebbe incentivare l’accelerazione della spesa senza compromettere la trasparenza. Riguardo alla politica di coesione, Fitto ha riconosciuto che l’attenzione degli Stati membri si è concentrata sul Pnrr rallentando l’attuazione, ed infine, ha evitato previsioni sul futuro bilancio europeo, ribadendo la valenza dell’attuale provvedimento che rappresenterebbe una reale opportunità di adattamento.
Il vicepresidente esecutivo ha poi evidenziato cinque nuove priorità. “La prima e’ la competitivita’. Offriamo la possibilita’ di maggiori investimenti in tecnologie strategiche. La seconda e’ la difesa. Proponiamo che gli stati membri e le regioni possano utilizzare i fondi di coesione per supportare determinate azioni di difesa. Ad esempio, questo puo’ includere il supporto alle aziende nel settore della difesa o la protezione delle infrastrutture critiche. Ci sono inoltre iniziative specifiche per le regioni di confine orientali, che affrontano la doppia sfida di aumentare la sicurezza e rilanciare le economie. L’altra priorita’ sono gli alloggi a prezzi accessibili. Puntiamo ad affrontare il divario di investimenti negli alloggi e il raddoppio del finanziamento della politica di coesione per gli alloggi a prezzi accessibili”.
Fitto ha però voluto sottolineato come la scelta di spostare i fondi sulla difesa è “assolutamente volontaria. Ciascun Stato membro può scegliere di utilizzare le risorse per queste finalità. Poi la Commissione valuterà la proposta. Il programma resta all’interno dello Stato membro”. Illustrando la proposta della Commissione europea per la revisione di medio termine della politica di coesione, Fitto ha spiegato che diversi Paesi hanno chiesto maggiore flessibilità nell’assegnazione dei fondi di coesione”. Le nuove priorità individuate dalla Commissione sono “competitività, difesa, alloggi a prezzi ragionevoli, resilienza idrica, transizione energetica”. Non ci sono state aperture verso un allungamento dei tempi di utilizzo del Pnrr, come auspicato nei giorni scorsi dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti.
L’ex ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr del governo Meloni parte dai risultati raggiunti finora: «A fine 2024, le erogazioni hanno superato i trecento miliardi di euro. Un traguardo importante. Siamo vicini alla metà dell’importo totale del sostegno del Recovery Fund». Il 47% per la precisione, aumentato grazie al finanziamento di marzo all’Estonia di centoventidue milioni di euro. I dati non sono così positivi per quanto riguarda gli obiettivi superati dagli Stati: il 28% delle circa settemila tappe totali. Ad ogni modo, spiega Fitto, «gli Stati membri hanno solo diciotto mesi per raggiungere i cinquemila milestone (i traguardi più rilevanti, ndr). È importante accelerare. La Commissione è pronta a sostenere tutti gli Stati membri, ma dobbiamo ricordare che il margine di manovra si sta assottigliando. Tutti i target devono essere raggiunti entro agosto 2026: il momento di agire è adesso». «Nessuno deve essere lasciato indietro», chiarisce Fitto. Anche se «alcuni Stati hanno ottenuto più di due terzi dei contributi e altri stanno andando più lentamente e hanno appena presentato la prima richiesta di pagamento». Il commissario europeo per l’Economia Valdis Dombrovskis, presente alla conferenza stampa, ha ribadito che : «Gli obiettivi non possono essere cambiati. I membri devono soddisfare quelli che riguardano la transizione verde e digitale. Non direi che il Pnrr vada usato per armi e fucili. Semmai possono effettuarsi dei trasferimenti alla piattaforma Step».
Poco prima della conferenza stampa di Fitto, il governo italiano ha depositato in Parlamento la sesta relazione sullo stato di avanzamento del Piano. Numeri che hanno «reso orgogliosa» la premier Giorgia Meloni, pur consapevole dal lavoro da fare ancora. Sessantaquattro miliardi spesi, poco più della metà dei fondi che il Paese ha ricevuto finora (centoventidue). In totale, nelle casse dello Stato ne arriveranno centonovantaquattro. Finora, i milestone raggiunti ammontano a duecentosettanta su seicentoventuno, circa il 43%. Ma il governo stima «un impatto positivo per i prossimi mesi in termini di velocizzazione di spesa», che aiuterà anche il Pil. Infine Fitto ha voluto ancora una volta ribadire come non ci sia nessuna intenzione di centralizzare i fondi della coesione “ho difficoltà a seguire il dibattito sulla pseudo-centralizzazione dei fondi di Coesione che non vedo in alcun provvedimento della Commissione”
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login