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Economia

Fine della Spedizione diretta dei prodotti dalla Cina agli USA: che effetto avrà su Temu e Co.?

Il servizio postale cinese ha bloccato le spedizioni di pacchi diretti dalla Cina agli USA per applicare i dazi. Quali saranno gli effetti su Temu e le altre piattaforme cinesi?

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Il servizio postale statunitense ha sospeso i pacchi internazionali in arrivo dalla Cina e dalle poste di Hong Kong, ritardando o bloccando le spedizioni dei grandi rivenditori online e dei concorrenti di Amazon, come Shein e Temu, questo in obbedienza con la fine del regime “de minimis” degli USA, che prima esentava dai dazi i pacchetti del valore inferiore a 800 Usd.

L’USPS ha dichiarato che le lettere e la posta ordinaria  provenienti dalla Cina e da Hong Kong non saranno interessate, secondo una dichiarazione sul suo sito web.

Le potenziali ragioni alla base della sospensione potrebbero essere quelle di garantire che i dazi vengano applicati e non aggirati da potenziali scappatoie come l’esportazione di pacchetti multipli di articoli di valore inferiore. Sebbene non sia chiaro cosa abbia spinto a questa mossa così immediata, essa fa seguito alla decisione di Trump di revocare la regola “de minimis” per la Cina, che in precedenza consentiva l’ingresso negli Stati Uniti in esenzione dai dazi per i piccoli pacchi di valore inferiore a 800 dollari.

Gestione pacchi negli USA

Questa esenzione, spesso utilizzata dalle aziende di e-commerce legate alla Cina, è stata rimossa come parte di una nuova tariffa del 10% sulle merci provenienti dalla Cina e da Hong Kong, entrata in vigore poco dopo la mezzanotte di martedì, ora di Washington. Si calcola che circa il 10% dell’export cinese verso gli USA avvenisse con questa modalità.

Washington sta dando un giro di vite a una scappatoia che rivenditori come Temu e Shein hanno usato per anni per espandersi negli Stati Uniti, consentendo loro di spedire alti volumi di piccoli pacchi e di ottenere un vantaggio rispetto a concorrenti come Amazon. Secondo i critici, l’ondata di pacchi provenienti dalla Cina è difficile da tracciare e può contenere merci illegali o pericolose.

Secondo i dati della US Customs and Border Protection citati da Bloomberg, il volume totale delle spedizioni de minimis negli Stati Uniti raggiungerà 1,4 miliardi di pacchi nell’anno fiscale 2024, circa il doppio rispetto al 2022. Prevedibilmente, i rivenditori online a prezzi scontati come Temu e Shein hanno contribuito in modo significativo all’aumento del volume.

Tuttavia, le perturbazioni dovute a questa mossa potrebbero essere più limitate rispetto agli anni precedenti, poiché altri operatori postaliprivati  hanno assunto il ruolo dell’USPS nella gestione dei pacchi transfrontalieri di e-commerce leggero, compresi quelli provenienti dalla Cina, secondo un rapporto dell’Office of Inspector General degli Stati Uniti del maggio 2023. Quindi il blocco immediato, anzi anticipato, effettuato dal USPS porebbe non bloccare tutti i beni ancora in viaggio per gli USA.

I funzionari statunitensi hanno affermato che i pacchi postali, provenienti direttamente dalla Cina e attraverso Paesi terzi, sono una porta d’accesso per le droghe illecite, tra cui il letale fentanil. “Quello che i cartelli in Cina hanno fatto è stato sfruttare questa scappatoia per contrabbandare non solo il fentanyl, ma ogni tipo di droga”, ha dichiarato martedì a Politico il consigliere commerciale della Casa Bianca Peter Navarro durante un evento a Washington.

L’ordine tariffario per la Cina è entrato in vigore anche se altri due, per il Messico e il Canada, sono stati sospesi. Trump ha accennato a una possibile telefonata con la leadership cinese questa settimana, anche se i dettagli non sono ancora chiari. La Casa Bianca non ha escluso un accordo per sospendere le tariffe cinesi, che potrebbero avere un impatto anche sul divieto del servizio postale, ma non è ancora stato confermato nulla.


Quali sono gli impatti economici della fine dell’esenzione

In una nota di Goldman pubblicata nella tarda serata di martedì, la banca ha cercato di valutare l’impatto della rimozione dell’esenzione de-minimis da parte di Trump sulle piattaforme di e-commerce cinesi, dove Temu di PDD ha la più alta esposizione agli Stati Uniti tra gli operatori transfrontalieri cinesi. Ecco alcuni dei punti salienti del rapporto (la nota completa è disponibile per gli abbonati pro nel solito posto).

Per PDD, gli Stati Uniti contribuiscono a circa il 40% del fatturato globale di Temu, mentre Temu ha rappresentato una perdita del 10% nell’utile del gruppo PDD nell’anno fiscale 2014 (e con una valutazione minima rispetto all’attuale capitalizzazione di mercato di PDD). Nonostante le nuove normative, Goldman ritiene che i vantaggi in termini di costi delle piattaforme di e-commerce rispetto ai rivenditori offline statunitensi continueranno, data la struttura dei costi più bassa per le aziende online (meno livelli tra le fabbriche e i consumatori finali), mentre le piattaforme cinesi continueranno a diversificare le loro basi commerciali al di fuori della Cina verso i commercianti locali.

  • L’evoluzione del modello di business e la diversificazione globale di Temu precedono gli sviluppi delle politiche tariffarie, in cui Goldman ha visto:
    • 1) la diversificazione geografica di Temu, con il contributo degli Stati Uniti alla MAU globale di Temu dal 100% al momento del lancio all’inizio del 2023, fino all’ultimo 15% della MAU globale di Temu a dicembre 2024, secondo l’ultimo eCommerce tracker, con rapide espansioni in Sud America e Medio Oriente;
    • 2) il modello di business di Temu negli Stati Uniti si è evoluto da un modello full-entrusted (spedizioni aeree dirette che godono di esenzioni de-minimis), a un modello semi-entrusted, in cui vi è una parte della gestione logistica effettuata negli USA, in rapida crescita che ha recentemente raggiunto il 25% del GMV di Temu negli Stati Uniti a partire da settembre 2024 (in cui i commercianti spediscono i prodotti via mare in base al commercio tradizionale in anticipo); e,
    • 3) il modello di business di Temu si è espanso oltre le spedizioni dirette via aerea, con i modelli semi-affidati lanciati in 19 paesi a partire dal gennaio 2025 che non dipendono da de-minimis.
  • Il valore limitato che il mercato ha attribuito all’attività di Temu nell’attuale market cap di PDD, in quanto gli investitori hanno atteso la chiarezza normativa sulle tariffe statunitensi, sulle regole de-minimis di diversi Paesi, sui dati personali, ecc. prima di essere disposti ad attribuire un valore significativo all’attività di Temu, nonostante il fatto che l’app Temu abbia raggiunto 350 milioni di MAU nel dicembre 2024.

In prospettiva, la chiave da tenere d’occhio sarà l’eventuale applicazione di ulteriori tariffe/tasse per i beni di e-commerce transfrontaliero e lo sviluppo di eventuali rischi legati a tariffe mirate sulle importazioni dalla Cina/divieto di app/espansione dell’elenco delle entità Uyghur Forced Labor Prevention Act (UFLPA), ecc. che potrebbero avere un potenziale impatto sulle attività di Temu negli Stati Uniti.

In questo sistema è anche possibile che alcune grandi e ben organizzate piattaforme, come Temu, non soffrano eccessivamente dalla dalla fine delle spedizioni dirette dalla Cina, perché hanno superato il legame diretto con il Made in China e si stanno proponendo come piattaforme di intermediazione B2C o B2B generali, e omnicomprensive, forti dei propri algoritmi. A questo punto la Cina esporta un modello e un know how, il che non la rende meno pericolosa. 


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