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Alitalia alla fine, forse la compra Lufthansa. Un leitmotiv a cui gli italiani dovranno abituarsi…

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Ed intanto la compagnia italiana è stata spogliata dei suoi assets. Oggi tutti tacciono, troppo pericoloso parlarare di un’azienda per molti versi immagine degli sprechi italici. Ma è proprio qui che bisogna indagare.  A partire dalla sistematica spoliazione degli assets dell’ex compagnia di bandiera, ormai praticamente defunta.

Vediamo, Etihad è stata “tradita”? Mah, a me non sembra. E se nel periodo di gestione transitoria Alitalia fosse stata depredata dei suoi assets più ricchi? Ad esempio gli slots negli aeropporti importanti? Mah, a pensar male… [fare click sull’immagine sotto] E che dire della gestione Cimoli? Andate a vedere chi era tale galantuomo, sempre cooptato nei salotti che contavano…. Certo, mettere poi Montezemolo come presidenta di una società che doveva farsi a pezzetti, visti i trascorsi dei torinesi nell’alienazione degli assets di pregio italiani dal ’90 in avanti, beh, è stato come mettere un cacciatore bracconiere dentro una ricca riserva di caccia chiedendogli di non sparare….

Insomma, è stato un scempio, diciamolo. Poi, vero, Alitalia rappresenta forse più di ogni altra azienda il lato deleterio della nazione, o di quello che resta (poco). Ora, fate un po’ di matematica di terza elementare e cercate di capire dove Etihad ci abbia guadagnato…:

Dunque, Alitalia ne ha venduti 5 ad Etihad per 60 milioni di €, SAS ne vende uno per 60 milioni di dollari USA. Non è la stessa cifra al cambio, ma chi avrà fatto l’affare tra le due?

E per quelli che dicono che è un caso, gli stessi slots londinesi sono stati comprati anche da Oman Air, ossia un’azienda molto vicina ad Etihad, nel 2017 per 75M USD. Qualcuno pensa che tutti in Italia abbiano l’anello al naso…. Ma la domanda è questa: chi ha inacassato la commissione per aver fatto fare l’affare a Etihad con gli slots londinesi venduti a saldo?

Ora, di chi sono le innegabili colpo del disastro dell’aviazione nazionale? Vado controcorrente: io penso siano dei dipendenti e dei managers che si sono succeduti, non dello Stato. Diciamo che l’azionista è responsabile solo di aver messo delle persone nella migliore delle ipotesi incapaci a gestire un asset di valore, con la conseguenza di perdere occupazione e soldi. Ma sono sempre i dipendenti a doversi lamentare dell’andazzo. E quale sarebbe stato lo strumento ufficiale del lamento, di norma? I sindacati! Ed infatti sono loro a non aver fatto il loro lavoro, a non aver stigmatizzato l’insostenibilità della situazione magari con qualche sciopero ben assestato, troppo facile limitarsi a promettere ai propri “sindacalizzati” privilegi insostenibili e fottersene dell’andazzo fallimentare, queste sono le conseguenze! Non è questo il lavoro dei sindacati! Ad esempio, dove erano i sindacati quando si svendevano gli slots di Londra a prezzi di realizzo? Senza dimenticare i cavalieri bianchi italiani (che corrispondono alle famose “elites” nazionali ed internazionalizzate, non a caso le stesse che hanno beneficiato 10 anni dopo dei tassi a zero di Obama e Clinton mentre veniva annientata la classe media; e che hanno delocalizzato le loro aziende all’estero a partire dal 2008, tutto torna…), elites di cui avremmo fatto volentieri a meno durante tutto l’arco storico delle privatizzazioni nazionali (funziona sempre così, sono gli italiani a fottere i propri concittadini, poi alla fine immancabilmente svendono allo straniero di turno e si godono le plusvalenze…)..

Siamo alle solite, una certa sinistra (oggi oggi possiamo tranquillamente dire cooptata alle elites, vedasi quanto scritto da anni sul PD troppo filo europeo che va in direzione contraria agli interessi economici del Paese; non non scherzo, fate clik sull’immagine sotto) è responsabile del degrado economico italiano. Anche di Alitalia.

Ma vabbè, ormai è acqua passata. Un altro segno che le nostre previsioni sono – sigh – corrette, famiglie sul lastrico senza stipendio in un paese che non cresce. Ossia, a termine, la fine. Fatta di disoccupazione perenne ed indigenza. Ed i rapaci tedeschi ad aspettare il cadavere (il vostro). Un solo appunto: non fatevi trarre in inganno da La Stampa, come al solito vicina agli interessi eurofrancotedeschi piuttosto che al servizio dei propri lettori italiani. Infatti il trattamento riservato ai dipendenti Alitalia da Lufthansa NON sarà lo stesso di Swiss in quanto gli stipendi dei dipendenti Alitalia saranno proporzionati al costo della vita italiano. Ossia molto bassi. Per la Svizzera era un’altra cosa.

Rinnovo gli auguroni

Ingrata Patria, non avrai le mie ossa” (Publio Cornelio Scipione detto l’Africano):

MD


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