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FCA e RENAULT: Chi comanderà? E cosa farà lo Stato francese?

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La novità degli ultimi giorni è la notizia delle trattative fra Renault e FCA per  collaborazioni ancora da definire, ma molto profonde. Tanto per essere chiari, come indica il Financial Times, le opzioni sul tavvolo sono diverse, e vanno da una collaborazione allargata e stretta dal punto di vista aziendale, con scambi di know how e supporto nei vari mercati, ad una fusione vera e proprie societaria.

Mettiamo in chiaro alcuni punti:

  • FCA e Renault collaborano già nella realizzazione di alcune piattaforme per mezzi commerciali;
  • l’accordo NON include Mitsubishi e e Nissan, o almeno non in modo automatico. Potrebbe diventarlo se fosse una fusione completa, un vero e proprio meger;
  • i giapponesi pare che siano piuttosto scettici sull’operazione, che, a voler essere maliziosi, può essere vista come una contromossa dopo la vicenda Carlos Goshn, ex CEO del gruppo arrestato in Giappione;
  • le società sono, fuori dall’Europa, complementari. Renault è molto forte in certi paesi in cui FCA non lo è. Il Nord  America è appannaggio della seconda, e privo della prima, in Sud America, renault è forte in Argentina, FCA in Brasile. In Cina Renault è presente e lo stesso in Iran. La fusione quindi porterebbe ad un ampliamento del mercato per entrambi;
  • FCA ha un’immagine diversificata con marchi sportivi (Alfa, Abarth), e lusso (Maserati) che mancano totalmente a Renault, che invece ha già sviluppato una linea di auto elettriche, settore nel quale FCA è carente. Curiosamente uno dei marchi più forti di FCA, Jeep, trenta anni fa era del gruppo Renault;
  • dal punto di vista dei valori FCA ha un valore di mercato di 20 miliardi, Renault di 16,8. Quindi non sarebbe una fusione 50/50, a meno di punire gli azionisti FCA. Inoltre c’è un altro grande problema: fra gli azionisti di Renault vi è lo stato francese, con il 15%, e questo potrebbe portare a scelte molto dolorose per i dipendenti degli impianti produttivi italiani. Pensate che, dovendo chiudere un impianto, il nuovo gruppo scontenterà un importante azionista chiudendolo in Francia?
  • Il fatturato Renault è 57 miliardi, quello di FCA 110 miliardi, quindi, anche da questo punto di vista, non si tratta di una fusione alla pari.

Il rischio è di assistere alla classica operazione “Alla francese”, in cui, con giochi finanziari, i cugini d’oltralpe si impossessano di società interessanti per farne poi ciò che desiderano, “Parmalat style”. FCA-Renault avrà al suo interno una partecipazione diretta dello stato francese, situazione molto preoccupante per i dipendenti del gruppo italiani. Bisogna ripensare ad un intervento pubblico nel settore, anche per lo sviluppo di nuove tecnologie.


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