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Attualità

Fassina e Cuperlo sostengono che l’euro è insostenibile: la vera spaccatura nel PD è tra quelli che pensano al paese (come Fassina) e chi pensa ai propri interessi. I rischi di deriva autoritaria.

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Notizia degli scorsi giorni, Fassina e Cuperlo sostengono su Micromega testata storica della intellighenzia di sinistra italiana, che l’euro è insostenibile: finalmente dico io, probabilmente Fassina si è ricordato dei propri studi e della propria formazione a Washington, ma ritengo abbia scoperto l’ovvio. Tant’è, al di fuori della soddisfazione di chi come lo scrivente assieme al sito che rappresento -scenarieconomici.it – è tra i veri anti-euro ed anti-austerity della prima ora, vedo questa deriva del PD con sospetto.

Probabilmente ora i due giovani politici dell’ex partito comunista, e sottolineo giovani, hanno capito che senza correttivi radicali si sta andando incontro ad un disastro sociale, poliziotti contro manifestanti, Stato contro contribuenti da spremere, magistratura strumentale ai fini del rientro del debito (dal prossimo anno quasi tutti i supposti reati fiscali si trasformeranno in reati penali, ossia non pagare il 70% di tasse porterà alla galera, autoriciclaggio docet). E quindi i politici lungimiranti si stanno ri-schierando. Vedremo, la frangia legata a Repubblica e De Benedetti sta reagendo contro i due rinnegati, a favore della fascia “extra ricca” del PD.

Che sia chiaro per tutti, quello che sta succedendo nella realtà e che ora si riflette anche nella politica deriva da un assurdo insostenibile: in Italia il dipendente deve pagare il 50/60+% di tasse, le aziende il 60/70% e la polizia fiscale deve fare il resto per controllare e terrorizzare, senza capire che da una parte la situazione è perfettamente insostenibile (a maggior ragione in periodi di crisi epocale come questa) e dall’altra che il potere dello Stato sta diventando soverchiante tipo Stato Attila che non fa crescere più nessuna azienda con tasse impossibili, si sta travalicando i limite dello stato hegeliano: oggi come oggi se un qualsiasi soggetto viene messo sotto osservazione dall’agenzia dell’entrate o semplicemente se arriva una multa, di norma – per le infrazioni non troppo grosse – ha maggiore convenienza a pagare la multa in toto o in parte piuttosto che sobbarcarsi il costo del ricorso, il caso del costo per fare ricorso alle multe automobilistiche è sintomatico. Forse non ci si rende conto che costa più fare ricorso che pagare la multa per posteggio non consentito! Se ad esempio una città con necessità di soldi iniziasse a staccare multe per posteggio abusivo totalmente non dovute economicamente converrebbe di più pagarle piuttosto che fare ricorso, il ricorso costa di più! Con questo ipotetico esempio, ipotetico fino ad un certo (vedremo il prossimo anno che succederà quando le aziende rimaste avranno – chi può- delocalizzato e l’emigrazione avrà preso consistenza critica), si capisce come lo Stato possa essere un rullo compressore contro gli interessi dei cittadini e contro l’economia e la crescita. Secondo voi esiste un pazzo straniero pronto ad investire in Italia? Io sono praticamente certo di no.

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Il rischio per altro è di una deriva autoritaria anche in questo senso, ad un eccesso – evasione, causata da tasse troppo elevate, senza perdersi nel discutere se è venuto prima l’uovo o la gallina – ne corrisponde un altro – equiparazione dell’evasione ai reati di sangue -, il tutto appunto determinato dall’obbligo di pagare il debito statale imposto attraverso gli stetti parametri dell’austerity.

Che la piega che si sta prendendo in Italia rischi di evolvere verso una china fascistoide lo si capisce se si va a guardare la sentenza su U. Hoeness in Germania, l’evasore ex presidente del Bayern Munich: si nota immediatamente che esistono al di là del Gottardo prigioni fatte apposta per evasori dove appunto Hoeness è ospitato, mica assieme a pedofili ed assassini come capita in Italia. Nel Belpaese invece si è mantenuto inalterato il principio fascista di ingiustizia nella carcerazione anche preventiva da Gramsci in avanti – principio che oggi la sinistra ha avallato, infatti dovrei dire Stalinista -, in divenire anche per reati di lieve e bassa pericolosità sociale. Come non ricordare il caso di Fabrizio Corona, obiettivamente antipatico ma resta ugualmente inaccettabile che stia nel carcere di Opera per i reati che ha commesso, assieme a gente come Totò Riina. O che anche due odiosi corruttori come Carminati e Buzzi [incarcerati per i reati di malversazione e corruzione continuata che tutti abbiamo letto sui giornali, non sappiamo se c’è altro], trasferiti rispettivamente nelle prigioni infernali – non è una mia affermazione ma dei detenuti di dette prigioni e dei pochi commentatori sulla stampa che se ne occupano, cercate su Google – di Tolmezzo e Badu Carros assieme ad assassini seriali. O dei No TAV tenuti in galera per un anno (!) come sospetti terroristi  [senza sentenza, solo per via del sospetto] e di fatto scarcerati negli scorsi giorni in quanto incriminati solo di danneggiamenti (pazzesco!). Posso capire tutto, posso capire che bisogna distruggere l’odiosa corruzione e tutto quello che è di ostacolo allo sviluppo (anche i No TAV bloccano lo sviluppo ed i lavori), posso capire che la corruzione sia un male sociale, ma è totalmente incontrovertibile che presupponendo l’esistenza di uno stato di diritto non si debba confondere un reato di sangue ed il terrorismo con azioni contro lo sviluppo economico, con la corruzione e con le tangenti. Carminati – che sinceramente odio – non deve essere incarcerato in un carcere di massima sicurezza solo perchè è odioso o perchè l’ha fatta franca in passato, o almeno se la giustizia è degna di questo nome bisogna essere consequenziali nelle proprie azioni ed applicare un principio di fattualità giuridica, ripeto purtroppo non abbiamo tutte le evidenze ad oggi. Prendiamo sempre il caso Hoeness in Germania: costui aveva frodato il fisco per anni in modo ripetitivo e consistente, tantissimi reati: mica l’han mandato nello stesso carcere dei brigatisti che hanno ammazzato svariate persone, per altro avendo carceri in Germania molto più civili di quelle italiane, quest’ultime hanno per altro il triste primato di tenere in bassissima considerazione i diritti dei detenuti (le procedure di infrazione contro l’Italia si sprecano).

Ricordate, questo panegirico non vuole essere a difesa delle persone sopra citate, si vuole solo evidenziare il rischio di una deriva autoritaria che può arrivare anche attraverso l’uso della giustizia diciamo abbastanza fuori dalle prassi consolidate. Ed attenzione, se vi dicono che il momento è eccezionale e quindi c’è bisogno di misure eccezionali, bene, ciò vuol dire che si sta avallando una possibile deriva fascistoide.  Ricordate che se questo capita agli altri non è detto in un futuro di fascismo conclamato e violento, qualcosa di simile non capiti anche a chi legge, magari in circostanze diverse. E rammentate sempre che il passo è davvero breve per arrivare al disastro, ad esempio cosa succederebbe se appena prima delle elezioni politiche venisse fuori un tam tam giudizial-mediatico atto a favorire una parte poltica a scapito di una altra? Come si chiamerebbe tale eventualità…? Io ho il terrore che capiti.

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Io non sono comunista ma ho rispetto per tutti coloro che onestamente la pensano diversamente dal sottoscritto quando portano uguale rispetto: se andiamo a vedere gli scritti di Gramsci quando fu incarcerato per reati di opinione scopriamo che il problema della carcerazione preventiva –  dell’abuso della carcerazione direi – è un problema tipico italiano, è stato un dramma che il Beccaria come italiano abbia scritto De’ delitti e delle Pene, in Italia si fanno le peggio cose e poi si chiosa rappresentando l’Italia come la patria del garantismo storico. E se approfondiamo capiamo anche che Gramsci fu incarcerato perchè con le sue idee metteva in pericolo le ricchezze ed i privilegi dei potenti dei tempi, la vediamo la similitudine con la difesa odierna degli interessi di chi ha convertito il proprio enorme patrimonio in solido pseudo marco con la moneta unica?

Paese di ipocriti.

Per intanto godiamoci lo scontro in casa PD, magari ne esce qualcosa di ragionevole, leggasi uscita dall’Euro, la Germania sta prendendo per i fondelli tutta Europa, non uscirà mai dall’Euro per propri squisiti interessi economici e per quello delle elite che la comandano, come ho spiegato in precedenti interventi. Ricordiamoci solo che questa follia fiscal-mediatico-giudiziaria che vediamo oggi, al di fuori dei casi limite stile Mafia capitale, peggiorerà in futuro (con tale forviante definizione mafiosa grazie ai giudici purtroppo sono stato portato ad associare lo storico capo dello Stato romano, il Papa, con il capo di uno Stato mafioso, per lo meno applicando il percorso filologico secondo il quale le varie mafie del sud derivano da un sistema fatto di ndrangheta, camorra e mafia che ha radici appunto storiche), in dipendenza dalla variabile tedesca e dalla sua indisponibilità a rendere più flessibili i patti europei, fatto che obbliga ed obbligherà ad una impossibile  e perdurante pressione fiscale. Ecco perchè uscire dall’euro rischia di essere una questione di sopravvivenza anche democratica.

Mitt Dolcino

 


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