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Muore Paolo Villaggio. Un segno del destino, proprio oggi che l’Italia diventa la Fantozzi d’EUropa grazie a Renzi, Gentiloni ed ai restanti governi non eletti

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Normalmente non impegno il poco tempo a disposizione per commentare questioni di costume, questo è un sito di economia e di notizie correlate. Farò un’eccezione per il grandissimo Paolo Villaggio, per altro uno degli autori-artisti comici più conosciuti ed apprezzati in Russia, il suo humor sottomesso è assolutamente affine alle tragedie letterarie alla Dostoevskij e dunque apprezzatissimo nella terra che fu degli Zar.

Due messaggi criptici si possono derivare dalla sua dipartita. Il primo: i grandi italiani, quelli cresciuti nella libertà forzata da un’alternativa inaccettabile data dal comunismo, forti di un’economia robusta e quindi di un’indipendenza culturale che raramente l’Italia ha sperimentato negli ultimi 500 anni, stanno morendo tutti. Un segno. Essi sono coloro che hanno saputo inventare qualcosa di nuovo, complemento culturale di un paese che fu bello e ricco sebbene poco organizzato. E molto felice. Assieme alle aziende visionarie, frutto sì del retaggio di un paese bellissimo ma anche di una libertà postbellica insperata dopo essere scampati in extremis al giogo german-nazista che a termine ci avrebbe schiantati come paese e come popolo (cfr, come sta invece succedendo oggi con l’euro).

Il secondo messaggio, l’ironia del destino: proprio oggi che la profezia di Fantozzi si avvera – a livello nazionale – lui trapassa. Succede spesso così, muore il vecchio e nasce il giovane, che spesso prende il nome dell’antenato, quasi fosse un caricatura. Si perchè oggi l’Italia è diventata davvero la Fantozzi d’EUropa, presa per il culo come non mai da francesi, tedeschi, lussemburghesi e da ieri anche dagli spagnoli nella gestione dei migranti. Loro – gli scaltri vicini – non vogliono nessun migrante.

Il piano per impossarsi dell’Italia e delle sue relative ricchezze, fors’anche del suo territorio, sta emergendo ogni giorno più palese e Roma che fa? Appunto, si immedesima politicamente e strategicamente nel rag. Fantozzi. E subisce, non reagisce e quando lo fa si fa male da sola. Tradotto, si subiscono gli eventi anche potendo agire in Libya a livello unilaterale per risolvere da soli il probema dei migranti alla radice, la marina italiana oggi è la più possente d’Europa (ricordo che l’ammiraglio De Giorgi non fu affossato per gli scontrini fantasma ma per aver ordinato la terza portaerei, un affronto a cui l’EUorpa ha dovuto rispondere alla sua maniera, sempre la stessa da troppo tempo, dal 1992 intendo).

Non c’è dubbio, Paolo Villaggio assieme ad Alberto Sordi – con cui però non condivideva la vena ottimista e spensierata – hanno rappresentato i vizi italici; oggi se ne sono andati entrambi ma ci hanno lasciato delle profezie nei loro film da far accapponare la pelle. Ad esempio quanto espresso alla fine del primo Fantozzi quando incontra il direttore galattico andrebbe insegnato nelle scuole per il modo incredibile di come descrive l’evoluzione postuma del comunismo che “sarebbe stato” successivamente normalizzato. Una visione. Ossia, quello che noi vediamo ai nostri giorni, una prebalglia narcotizzata di votanti che non si sveglia neanche coi calci negli zebedei, accetta qualsiasi cosa. Non reagisce neanche quando l’EUropa li inzuppa di migranti senza senso, nemmeno quando minaccia il benessere della prole, la sussistenza sia economica che sociale dei vecchi, solo per evitarli loro i problemi (gli invidiosi vicini EU; mortis tua vita mea, o anche, prima li affami e poi li compri per un tozzo di pane). Chiaro ormai, i vicini vogliono l’Italia debole e preda, soprattutto per poter raggiungere i loro fini economici che sono impossessarsi delle risorse del Belpaese, fino a dividerlo in due, nord e sud.

Come la Corea.

Voi direte che esagero. Forse, ma attenti: se come penso avrò ragione chi scrive almeno qualcosa avrà cercato di fare, bene o male non so, svegliare le coscienze. Chi avrà messo la testa nel buco, beh, almeno saprà come è fatto il buco quando gli verrà sfondato.

Solo questione di tempo.

Penso che Paolo, che comunque mai avrebbe apprezzato un qualsiasi commento sulla sua esistenza terrena, se non altro potrebbe essermene grato. Intendo per la genesi del commento, che nasconde il sogno che l’Italia e soprattutto i suoi figli maggiori, i politici, possano essere quanto più lontani dal Fantozzi letterario. Almeno nelle cose importanti.

MD


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