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“FAKE” NEWS SU RAI 3. MARATTIN E LA CRESCITA DEGLI STIPENDI TEDESCHI..

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Oggi , 29/11, a L’Agora su Rai Tre si è assistito ad una pessima informazione portata da un pessimo economista e da una pessima conduttrice, con un caso di vera e propria fake news. Purtroppo la presenza del consigliere economico del PD , Marattin, è indice di dati mal letti se non falsati .

Marattin elogia la produttività come motore della crescita salariale, e cita l’esempio tedesco, come potete sentire in questo estratto (grazie Fausto).

http://www.dailymotion.com/video/x6arpiy

Quindi la Germania avrebbe visto una crescita negli ultimi 20 anni. Sue testuali parole.

Vediamo un po’ i dati. Provengono dall’istituto per studi economici di Berlino, il prestigioso DIW. Lo studio è del 2009 (dato che Marattin dice di prendere non l’ultimo periodo, ma gli ultimi 20 anni) ed è reperibile a questo link.

Basterebbe il titolo.

“STIPENDI REALI IN GERMANIA, NUMEROSI ANNI DI DECLINO”

Però mostriamo i dati derivanti da questa ricerca. Vediamo come è andata la remunerazione NETTA ORARIA dei lavoratori tedeschi dal 1991 al 2009..

Come vediamo l remunerazione oraria netta dei lavoratori tedeschi dal 1991 al 2009 è cresciuta di un valore ridicolo, meno del 10% in 18 anni,  al contrario dell’andamento di crescita superiore al 20 % del venti anni precedenti. L’unificazione è stata una grandissima fregatura per i lavoratori della  Germania Ovest.

Questo è ancora più evidente se analizziamo il grafico che confronta il PIL (Gdp) con l’andamento delle variazioni nette reali della retribuzione :

 

A seguito dell’unificazione vi è stata già un’ampia caduta delle remunerazioni che passano ad essere NEGATIVE dal 2003 ! Anzi è facilmente valutabile l’effetto sulle remunerazioni dei tedeschi per l’entrata nell’euro: la Germania è stata il primo paese a fare deflazione salariale !

Passiamo a considerare quindi che anche le paghe reali nette tedesche hanno subito il gradevole effetto euro anzi lo hanno subito prima degli altri.

Vediamo ora che la la mancata crescita della paga oraria netta reale tedesca sia da imputare massimamente all’aumento del carico fiscale, anche per il fiscal drag, e dei contributi.

Se le paghe sono cresciute per un effetto della contrattazione e della produttività, questo non è andato a vantaggio dei lavoratori.

In realtà quello che è successo in Europea era perfettamente prevedibile direttamente dalla Germania:

All’unificazione vi è stato un’esplosione dell’occupazione nell’est, che però ha avuto conseguenze all’ovest. Del resto è una regola della concorrenza, ed i tedeschi l’hanno prima sperimentata internamente per poi ribaltarla su tutt’Europa, trasformandola in una sorta di gabbia piena di leoni, iene e somari, dove sopravvive solo il più forte.

La mia impressione è che Marattin non abbia usato le PAGHE ORARIE NETTE, ma gli STIPENDI MENSILI LORDI che sono aumentati, ma che dipendono anche dalle ore lavorate e dai trattamenti contributivi e fiscali. Prendendo i dati OCSE (database a questo link). le ore lavorate in Germania dal 2001 al 2016 sono calate del 4,55%, mentre in Italia del 6,53%, per cui i dati sono inquinati, e senza neppure considerare le diverse politiche contributive e fiscali.

Ora se si volesse veramente mostrare una seria crescita delle page reali nette tedesche bisognerebbe limitarsi all’ultimo periodo, dove il calo di disoccupazione ha portato ad un leggero e limitato aumento delle remunerazioni reali.

 

 

Le paghe riprendono a crescere dal 2014, quando la disoccupazione effettivamente scende sotto il 5% .

Quindi il Professor Marattin:

  • ha dato una cattiva informazione per quanto riguarda le paghe nette reali tedesche negli ultimi 20 anni, che sono cresciute in modo molto limitato in termini netti reali orari;
  • non è stato neanche in grado di utilizzare l’unici vero dato che poteva essere a suo favore, cioè l’andamento delle paghe orarie tedesche dal 2014, che comunque avrebbe portato all’ovvia contro-osservazione “A quanto ammonta il surplus di partite correnti tedesco? non dovremmo far rivalutare il Marco per ridurlo?”.

Ora se parla un politico è anche tollerabile utilizzare dati “Forzati” a proprio favore, ed utilizzo un eufemismo: da Renzi o da Alfano posso aspettarmelo ed accettarlo pure. Però da una persona che insegna economia all’università no. Forse sarebbe tempo che la figura del Professor Marattin separasse il percorso accademico da quello politico, prima di danneggiare eccessivamente la verità.

 

 

 

 


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