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F-35: il Pentagono vorrebbe che la manutenzione garantisse l’efficienza del caccia, ma Lockheed fa problemi
Il Pentagono e Lockheed Martin sono in fase di stallo nel raggiungimento di un accordo per un nuovo approccio alla manutenzione dell’F-35 Joint Strike Fighter, spingendo i funzionari militari a esplorare le opzioni per continuare la tradizionale struttura di manutenzione del jet “almeno” fino alla fine del prossimo anno, come ha dichiarato un alto funzionario della difesa a Breaking Defense. Si tratta di passare da contratti di manutenzioni in cui si paga il conto, indipendentemente dall’efficcacia, a contratti in cui invece il corrispettivo viene pagato solo sulla base delle prestazioni che si sono ottenute.
Si tratta di una scelta quasi obbligata, visto i bassi livelli di efficienza del F 35, ma non gradita e difficile da formalizzate in un contratto.
In un’intervista rilasciata all’inizio del mese nel suo ufficio al Pentagono, l’Assistente Segretario alla Difesa per la manutenzione, Christopher Lowman, ha dichiarato che il suo team ha lavorato con la Lockheed per certificare un accordo logistico basato sulle prestazioni (PBL), ma un mandato del Congresso che richiede che l’accordo aumenti la prontezza o riduca i costi di manutenzione del caccia si è rivelato un ostacolo. Ovviamente il costruttore Lpckheed, che fornisce la manutezione come principale contraente, preferisce essere pagato senza un collegamento diretto alle prestazioni.
“Il Congresso ci ha imposto un requisito molto severo prima di poter assegnare un PBL”, ha detto Lowman, aggiungendo che “ad oggi non possiamo certificare”.
A causa dell’impasse, Lowman ha detto che i funzionari del Pentagono hanno iniziato a lavorare alla stesura di un nuovo contratto di supporto che durerebbe “almeno fino alla fine del ’24”, indicando che potrebbe estendersi oltre. “E questo per garantire che ci sia la struttura e il supporto necessari per sostenere gli F-35 attualmente in campo e le operazioni a livello globale”. Senza la manutezione necessaria i complessi F-35 diventano poco più di grandi soprammobili, perché è impossibile farli volare.
In una dichiarazione fornita oggi a Breaking Defense, l’Ufficio del Segretario alla Difesa ha affermato che l’attuale PBL proposto “non soddisfa” i requisiti di certificazione del Congresso. “Di conseguenza, il Dipartimento sta sospendendo le trattative per il PBL dell’F-35 con Lockheed Martin”, si legge nella dichiarazione, aggiungendo che il Pentagono e Lockheed “hanno concordato di estendere il contratto annuale di supporto ricorrente FY23 (FY23A) fino a marzo 2024 e stanno lavorando a un’ulteriore estensione fino a giugno 2024”. Dopodiché entrerà in vigore il nuovo contratto a cui Lowman fa riferimento.
Secondo l’OSD, la proroga darà alle due parti più tempo per negoziare, assicurando al contempo che non si verifichino perdite di copertura per il sustainment.
La cifra in dollari per l’estensione non è immediatamente chiara; nel 2021, il Pentagono ha assegnato a Lockheed un contratto di sustainment del valore massimo di 6,6 miliardi di dollari, con un anno base nell’anno fiscale 2021 e opzioni fino all’anno fiscale 23. Il PBL cambierebbe il modo in cui il velivolo stealth viene utilizzato.
Il PBL cambierebbe il modo in cui viene sostenuto il caccia stealth: mentre attualmente la Lockheed viene pagata su base ad hoc per i pezzi di ricambio e la manutenzione, un PBL, invece, legherebbe i premi in dollari ai risultati delle prestazioni. L’accordo proposto, che i funzionari stanno valutando, avrebbe inoltre una durata di cinque anni, a differenza degli attuali contratti annuali. Quindi niente più conti pagati a pié di lista, ma solo se effettivamente le prestazioni sono mantenute o migliorano. Un bel cambiamento.
“Continuiamo a considerare i contratti Performance Based Logistics come il modo principale per aumentare la disponibilità dei pezzi, la prontezza e l’economicità a lungo termine, man mano che la flotta di F-35 si amplia. Sebbene siamo delusi dalla decisione, rimaniamo impegnati a collaborare con i nostri clienti per fornire supporto alla manutenzione, consentendo la prontezza della missione e la deterrenza”, ha dichiarato Lockheed in una dichiarazione a Breaking Defense.
La decisione del Pentagono di continuare l’attuale accordo di supporto era ampiamente attesa, ma si pensava che sarebbe stata una questione a breve termine. All’inizio dell’anno i funzionari della Lockheed si erano detti fiduciosi che il PBL potesse essere messo sotto contratto prima del nuovo anno, ma a settembre le difficoltà nel raggiungere un accordo hanno spinto i dirigenti a posticipare la scadenza al primo trimestre del prossimo anno.
Si prevede che la manutezione di tutti gli F-35 a stelle e strisce costerà 1300 miliardi di Dollari durante tutto il suo ciclo di vita: una cifra enorme, anche per un caccia così moderno.
“Sono convinto che la logistica basata sulle prestazioni, in cui si è tenuti a rispondere di un risultato, spinga le prestazioni”, ha detto Greg Ulmer, capo della divisione aeronautica di Lockheed, a Breaking Defense durante un’intervista al Paris Air Show all’inizio di quest’anno, aggiungendo che il suo desiderio è quello di qualcosa di più a lungo termine. I tempi delle riparazioni senza senso sono terminati.
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