EnergiaGrecia
ExxonMobil punta sulla Grecia: accordo nel Mar Ionio (vicino all’Italia)
ExxonMobil acquista il 60% del Blocco 2 nel Mar Ionio, vicino all’Italia. La Grecia punta sull’energia offshore, seguendo l’esempio del Mediterraneo Orientale, e attira i colossi USA.

ExxonMobil sta ampliando il proprio portafoglio di esplorazione offshore in Grecia con un nuovo accordo di farm-in per un blocco nel Mar Ionio nord-occidentale.
ExxonMobil, Energean e Helleniq Energy hanno raggiunto un accordo di farm-in in base al quale la multinazionale statunitense acquisterà il 60% della concessione del Blocco 2 nel Mar Ionio nord-occidentale, vicino alla Zona Economica Esclusiva (ZEE) italiana, ha dichiarato giovedì Energean. Si tratta di un’area che, praticamente, è in vista della Puglia!
Con l’ingresso di Exxon nel blocco, la quota di Energean scende al 30% dal 75% e quella di Helleniq Energy al 10% dal 25%.
Energean rimarrà l’operatore della concessione durante la fase di esplorazione, ma se i partner dovessero effettuare una scoperta di idrocarburi, ExxonMobil assumerà la gestione durante la fase di sviluppo.
Il blocco 2 è la concessione più matura in Grecia in termini di preparazione per la trivellazione esplorativa, ha affermato Energean.
La trivellazione esplorativa dovrebbe iniziare alla fine del 2026 o all’inizio del 2027, a condizione che vengano ottenute tutte le approvazioni e i permessi necessari e che la fase di esplorazione venga estesa per garantire tempo sufficiente per il completamento del progetto entro i tempi previsti.
“Questo importante accordo di esplorazione apre la strada a potenziali investimenti futuri nella trivellazione esplorativa nel 2027”, ha affermato John Ardill, vicepresidente della Global Exploration di ExxonMobil.
La collaborazione con ExxonMobil nel Blocco 2 è “un’opportunità nazionale per dimostrare che la Grecia può raggiungere l’indipendenza energetica, utilizzando le risorse energetiche nazionali in modo responsabile e in linea con i più severi standard internazionali”, ha commentato Mathios Riga, CEO di Energean.
Exxon e l’altra supermajor statunitense, Chevron, hanno acquisito nei mesi scorsi blocchi di esplorazione al largo della Grecia, poiché le società e la Grecia sperano che l’area offshore possa contenere gigantesche risorse di gas naturale, simili a quelle scoperte nel Mediterraneo orientale al largo dell’Egitto e di Israele.
Il mese scorso la Grecia ha annunciato che assegnerà quattro blocchi di esplorazione di petrolio e gas offshore a sud della penisola del Peloponneso e a sud dell’isola di Creta a un consorzio guidato da Chevron.
Intanto che fa l’Italia? Lascia che venga trivellato il mare ai propri confini senza fare nulla?
Domande e risposte
Cosa significa esattamente “farm-in” e come cambiano gli equilibri nel Blocco 2?
Un “farm-in” è un termine tecnico del settore petrolifero che descrive un accordo in cui una società (in questo caso ExxonMobil) acquista una quota di partecipazione in una licenza o concessione detenuta da altre società, spesso in cambio dell’impegno a coprire parte dei costi di esplorazione o sviluppo. In pratica, Exxon compra il 60%, riducendo le quote dei partner originari, Energean (al 30%) e Helleniq (al 10%), scommettendo sul potenziale dell’area.
Chi comanderà le operazioni e quando si saprà se c’è gas?
La gestione è divisa in due fasi. Energean, che conosce bene l’area, manterrà il ruolo di operatore per la delicata fase di esplorazione. Se questa fase avrà successo e si deciderà di procedere allo sviluppo (cioè alla produzione), ExxonMobil, con la sua enorme capacità tecnica e finanziaria, prenderà il comando delle operazioni. Le prime trivellazioni esplorative, il momento della verità, sono attese tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027, se l’iter autorizzativo procederà senza intoppi.
Perché i colossi USA come Exxon e Chevron sono così interessati alla Grecia?
L’interesse non è casuale. Per anni, il Mediterraneo orientale (Egitto, Israele, Cipro) ha rivelato giacimenti di gas naturale “giganti” (come Zohr o Leviathan) che hanno cambiato l’economia energetica della regione. Ora, le grandi compagnie statunitensi scommettono che le strutture geologiche al largo della Grecia, finora poco esplorate, possano nascondere scoperte simili. Per la Grecia è un’opportunità di indipendenza energetica, per i colossi USA è un nuovo, potenziale hotspot del gas in una posizione strategica.








You must be logged in to post a comment Login