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“EUROPA, OPPORTUNITA’ GIOVANI” ?

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Così si chiama una pagina dell’Ansa nella sezione Europa, ed ecco qua il link http://www.ansa.it/europa/opportunita_giovani.html per chi fosse curioso e abbastanza volenteroso (farei meglio a dire dotato di stomaco rivestito) da andare a dare un’occhiata. Questa pagina raccoglie le notizie nell’ambito europeo rivolte nello specifico ai giovani. Ad oggi, 11 luglio, il primo articolo che campeggia è un augurio per gli ultimi giorni di esami di maturità firmato ‪#‎Eufactor‬. Ma guarda! Un hashtag, e sapete cosa è questo #Eufactor (che guardacaso ricorda il nome di un famosissimo talent trasmesso da Sky in voga fra i giovani, al quale sicuramente si ispira, oltre al fatto che è promosso da un noto youtuber)? E’ un progetto europeo per “sensibilizzare i giovani allo studio della scienza e ricerca”. Sensibilizzare alla ricerca quando i fondi destinati ad essa, così come per l’arte e la tutela di opere e monumenti, o sono assolutamente insignificanti (l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa), o se vengono elargiti sono investimenti che devono rientrare grazie all’articolo 81 Cost. che prevede il pareggio di bilancio. Logico no? E i fondi europei? Ricordiamoci, per rinfrescarci la memoria, che l’Italia è uno dei paesi contribuenti netti dei fondi, cioè dà più di quanto riceve, infatti dal 2000 siamo in saldo negativo di ben 72 miliardi di euro, circa 6-7 mld all’anno di soldi che non rientrano. Cosa sono i 3,5 mld di euro approvati dal Cipe quest’anno a maggio per cultura e ricerca a fronte di quei 6-7 mld di soldi praticamente gettati al vento a favore di non si sa quali paesi dell’Unione? “Gli esami di maturità sono il punto di partenza per una sfida ancora più importante: quella di decidere il proprio futuro. Un futuro che può trovare la sua strada nella ricerca scientifica.” così procede l’articolo. Giustamente la maturità è il trampolino di lancio verso il futuro…un futuro sempre più incerto, parliamoci chiaro. Da subito ci si scontra con una realtà fatta di tasse universitarie, affitti e tassa ISEE che ad oggi per la maggioranza delle famiglie italiane che non gode di stipendi da favola sono un grande scoglio, per non pensare a chi ha più figli che contemporaneamente vanno all’Università. Ciò ha di nuovo reso il diritto allo studio un privilegio, un sacrificio pesante per i genitori. E vogliamo parlare del post laurea? I dati sulla disoccupazione sono più che eloquenti, 36,9% a maggio, e dei laureati secondo alcuni studi di Almalaurea circa il 50% con percentuali in calo al sud trova lavoro con stipendi dai 1000 euro in giù, il resto sono disoccupati. Per non parlare di coloro che dopo la maturità decidono di non proseguire gli studi (decisione del tutto legittima) e trovano purtroppo lavoretti in perfetto stile Jobs Act con una busta paga in media inferiore del 58% rispetto ai laureati.

Tornando alla pagina dell’Ansa dopo questo ridicolo augurio da parte di #Eufactor (che alla luce dei dati che ho qui riportato sembra una vera presa per i fondelli), seguono un farlocco monito di un eurodeputato PD che chiede con gentilezza più garanzie per i giovani, vuole cambiare anche lui l’UE dall’interno evidentemente, chiedendo più finanziamenti nel momento stesso in cui l’Europa chiede di tagliare ed essere competitivi. Anche ai giovani che si affacciano ora al mondo del lavoro. E proprio a fianco campeggia la notizia di alcune proteste da parte degli stagisti che a Bruxelles pur lavorando full time, da mesi non hanno uno stipendio. Curioso no? Da una parte si chiedono in modo timido garanzie per i giovani degli Stati membri che un organo di non eletti come la Commissione non ha alcun interesse dare essendo al riparo dal processo democratico, dall’altra nemmeno gli stagisti dei progetti UE non ricevono lo stipendio. Ecco dunque l’immediata risposta a chi chiede più garanzie in un sistema che non le prevede fin da principio.

Non poteva mancare un riferimento all’Erasmus logicamente, colonna portante ed essenziale per la vita del giovane eurista modello, ed un ridicolo video sugli effetti della Brexit dove Patrizia Toia, europarlamentare del PD chiama “infausto risultato” quello derivante dal voto democratico della Gran Bretagna; ma tanto ormai si sa, che di democratico il PD ha solo il nome.

Mi fermo qua, andare avanti nel raccontarvi le notizie che vi potreste trovare è solamente una perdita di tempo, sono un’accozzaglia di articolo tagliati a misura di giovane, con l’equazione predisposta giovani=stupidi, e per la maggior parte dei casi questa equazione funziona eccome. E allora saltano fuori orrori come gli hashtag, parole anglofone inutili ed espressioni molto teen friendly come “Eufactor” come se il fattore X, il talento, sia possibile esercitarlo solo in un contesto di Euro e UE. Anche senza soldi, anche senza lavoro.

Siamo in una contraddizione continua e palese.

Caterina Betti

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