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Crisi

Euro ai minimi e crollo inflazione. Anomalia tutta europea…

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Come si può notare dal grafico, dal 2008 ad oggi l’euro si è svalutato del 22% in rapporto alla divisa americana.
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Oggi è ai minimi sul dollaro, circa a quota 1.19 eppure non sento nessun tono allarmistico da parte dei difensori della moneta unica europea, i quali fino a pochi mesi affermavano che la svalutazione seguiva di pari passo l’aumento dell’inflazione e del costo dei carburanti, soprattutto in uno scenario di ritorno delle monete sovrane in Europa.
Ricordo Bersani e la spesa con la carriola  qualora si fosse usciti dall’euro perchè la lira svalutata sarebbe stata carta straccia…
A seguito del crollo della quotazione dell’euro, soprattutto in questi giorni, oltre a non verificarsi nessun aumento dell’inflazione, nell’eurozona sta avvenendo il contrario, ovvero la presenza della deflazione come in Spagna, Grecia, Francia, Italia e ora in arrivo anche in Germania.
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Il caso monetario europeo è alquanto anomalo, per il fatto che in genere a seguito di un vistoso deprezzamento della moneta, vi dovrebbe essere un minimo rialzo dell’inflazione (non parlo di iperinflazione da carriola ovviamente) o quanto meno un’assenza di una tendenza alla deflazione. Il tutto risulterebbe come reazione ad una svalutazione che provocherebbe in genere un aumento dei consumi ( che oggi nell’eurozna sono crollati) per via dei guadagni derivanti dalle esportazioni e per la tendenza che l’inflazione induce i consumatori a spendere anzichè conservare i soldi.
Ma l’anomalia dell’euro, che va contro i principi monetari, fa si che avviene il contrario, ovvero svalutazione e deflazione, quindi crollo consumi come nel caso italiano
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moneta debole (fuga capitali) che non permette neanche aumento dell’export per il fatto che per ogni singolo paese dell’eurozona la maggior parte del suo commercio internazionale è intraeuropeo e il ricavato dell’export extraeuropeo invece sarà annullato proprio dal commercio intraeuropeo con i Paesi del Nord Europa.
germany italy sladi
Pertanto per poter esportare su scala europea, la svalutazione dell’euro non porterà nessun vantaggio ed i singoli paesi quindi dovranno ridurre i salari per l’export, (come del resto sta già accadendo) il che sta portando deflazione nel continente, mentre l’euro continuerà a svalutarsi a causa della fuga di capitali per il rialzo dei tassi in USA.


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