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CESSIONE DEL QUINTO SENZA CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO.

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La cessione del quinto dello stipendio (o della pensione) rappresenta una particolare tipologia di prestito che permette di ottenere una liquidità extra utile restituendo alla banca l’importo prestato attraverso l’addebito della rata direttamente in busta paga (o sulla pensione).

Ma che succede se a richiedere un finanziamento di questo tipo è un lavoratore con un contratto a tempo determinato?

 Che cos’è la cessione del quinto?

Prima di passare ad analizzare il caso specifico dei prestiti con cessione del quinto concessi ai lavoratori a progetto, è importante innanzitutto capire come funziona la cessione del quinto. Come anticipato, essa permette di ottenere un capitale in prestito e prevede una restituzione mensile della rata del finanziamento o partendo dallo stipendio del richiedente. Il nome cessione del quinto deriva dalla quantità di denaro, pari appunto ad un quinto della retribuzione mensile del contraente (o del pensionato).

In particolare, la somma da versare viene detratta dalla busta paga (o dal cedolino della pensione) direttamente dal datore di lavoro che provvederà a versarlo all’istituto di credito con il quale il lavoratore ha sottoscritto il finanziamento.

Come ottenere la cessione del quinto senza TFR?

Come dicevamo, i prestiti con CDL possono essere richiesti non solo dai dipendenti assunti a tempo indeterminato ma anche dai lavoratori con un contratto a tempo determinato o a progetto. Questo è il risultato dell’art. 13/bis della Legge 14/2005, n.80 che ha esteso anche ai lavoratori con contratto a tempo determinato, atipici e/o precari l’accesso a questa forma di finanziamento.

In questi casi la banca, proprio perché viene meno la possibilità di rivalersi sull’importo del TFR, richiederà delle garanzie alternative e imporrà delle specifiche restrizioni, in particolare sull’importo finanziabile.

Per ottenere la cessione del quinto con un contratto a tempo determinato è importante che la durata del finanziamento non sia superiore alla durata del contratto stesso. Se, ad esempio, il lavoratore ha un contratto a progetto di cinque anni, la durata del finanziamento non può superare i quattro anni. E’ però importante sottolineare che non tutti i datori di lavoro sono disposti ad accettare la cessione del quinto per i lavoratori con contratti a termine.

Anche per questa categoria lavorativa, la rata mensile del prestito non dovrà superare il quinto dello stipendio al netto del lavoratore a tempo determinato. Se, ad esempio, la sua retribuzione mensile netta è di 1.000 euro, la rata mensile della cessione del quinto non può superare il 20% del suo stipendio, ovvero i 200 euro.

I requisiti di ottenimento di questa tipologia di prestito sono i medesimi di quelli richiesti per i lavoratori a tempo indeterminato, ovvero una busta paga. Inoltre, come i dipendenti assunti a tempo indeterminato, anche i lavoratori a progetto dovranno sottoscrivere l’assicurazione obbligatoria (polizza rischio vita e impiego) che salvaguarderà l’istituto di credito in caso di decesso dell’intestatario del prestito o in caso di perdita del posto di lavoro.


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