Seguici su

DifesaEnergiaRussiaUcraina

Esplosioni dalla “Flotta Ombra”: Attacco al largo del Senegal e Droni sul Mar Nero. I sospetti Russi su Kiev

Droni nel Mar Nero ed esplosioni in Senegal: la guerra navale si allarga alla “Flotta Ombra” russa. Mosca sospetta il sabotaggio ucraino anche in Africa, mentre Trump propone un nuovo piano di pace in 19 punti più favorevole a Kiev.

Pubblicato

il

Se pensavate che la guerra navale si limitasse al Mar Nero, vi sbagliavate. La tensione geopolitica legata all’export petrolifero russo ha improvvisamente allargato i suoi confini, arrivando a toccare le coste dell’Africa occidentale.2 Un evento che unisce rischi ambientali, moral hazard assicurativo e, forse, una nuova strategia di guerra asimmetrica che Mosca non ha esitato a collegare agli “amici” di Kiev.

L’incidente della Mersin: Sabotaggio in Africa?

Al largo delle coste del Senegal, la petroliera Mersin è stata scossa da molteplici esplosioni. La nave, che trasportava gasolio (un combustibile vitale per macchinari agricoli e generatori, non solo per autotrazione), aveva fatto scalo in porti russi diverse volte quest’anno. Sebbene l’equipaggio sia stato messo in salvo e la nave stabilizzata grazie all’intervento delle autorità senegalesi (HASSMAR) e della Marina francese, l’evento ha sollevato interrogativi inquietanti.

Le autorità di Dakar hanno dispiegato barriere anti-inquinamento, temendo il peggio per un carico di 30.000 tonnellate.3 Ma è la tempistica a destare sospetti: l’incidente, avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 novembre, segue di poche ore gli attacchi nel Mar Nero. E qui entra in gioco la narrazione di Mosca: sebbene non vi siano rivendicazioni ufficiali per l’evento senegalese, negli ambienti vicini al Cremlino si fa strada l’ipotesi (o l’accusa, a seconda dei punti di vista) che la mano di Kiev si sia allungata ben oltre il Bosforo, colpendo la logistica russa ovunque sia vulnerabile.

La Marsin

Droni “Sea Baby” a caccia nel Mar Nero

Mentre la Mersin bruciava in Atlantico, nel Mar Nero la situazione era, se possibile, ancora più calda. I droni navali ucraini Sea Baby, ormai divenuti l’incubo della flotta russa, hanno colpito due petroliere, la Kairos e la Virat, dirette al terminal di Novorossiysk.

L’operazione, confermata dalla SBU (i servizi di sicurezza ucraini) alla CNN, ha messo fuori uso due asset fondamentali per l’export di greggio russo. Michelle Wiese Bockmann, analista di Windward AI, ha sottolineato un dettaglio tecnico non trascurabile: la Kairos era tra le 72 navi recentemente cancellate dal registro del Gambia per certificati fraudolenti.5 Siamo di fronte a navi “apolidi”, senza bandiera riconosciuta e con assicurazioni dubbie: la perfetta definizione di “Flotta Ombra”.

Il contesto geopolitico: Trump e il piano in 19 punti

Tutto questo avviene mentre a Washington si gioca una partita diplomatica delicatissima. L’amministrazione Trump ha messo sul tavolo un nuovo piano di pace in 19 punti, ben diverso dalla precedente bozza (quella a 28 punti) che sembrava scritta sotto dettatura di Mosca.

Le nuove clausole sono decisamente più favorevoli all’Ucraina:

  • Nessuna cessione gratuita del Donbass alla Russia.

  • Nessun veto automatico sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO.

  • Protezione stile “Articolo 5”, che vincolerebbe gli USA a intervenire in caso di future invasioni.

  • Rimozione dell’amnistia totale per i crimini di guerra.

Resta da vedere se Mosca accetterà di sedersi al tavolo con queste premesse, o se continuerà a rispondere sul campo, magari intensificando la guerra ibrida marittima.

Riepilogo degli incidenti navali recenti

NaveLocalitàTipo di CaricoCausa RiferitaStato Attuale
MersinLargo del SenegalGasolio (30k ton)Esplosioni multiple (Sospetto Sabotaggio)Stabilizzata, sotto rimorchio
KairosMar Nero (verso Novorossiysk)Petrolio (in viaggio per carico)Attacco Drone Navale (SBU)Danni estesi, fuori servizio
ViratMar Nero (verso Novorossiysk)Petrolio (in viaggio per carico)Attacco Drone Navale (SBU)Danni estesi, fuori servizio

Domande e Risposte

Perché colpire le petroliere commerciali e non solo le navi militari?

Colpire le petroliere della “Flotta Ombra” è una strategia di guerra economica diretta. La Russia finanzia lo sforzo bellico principalmente tramite l’export di idrocarburi. Rendere insicuro il trasporto marittimo aumenta i costi assicurativi e logistici per Mosca, riducendo i margini di profitto molto più efficacemente delle sanzioni occidentali, che spesso vengono aggirate tramite triangolazioni e bandiere di comodo.

Che cos’è esattamente la “Flotta Ombra”?

È un insieme eterogeneo di navi, spesso vecchie e maltenute, che operano al di fuori dei circuiti assicurativi e di classificazione standard occidentali (P&I Clubs). Queste navi utilizzano bandiere di comodo (o false, come nel caso della Kairos con il Gambia) per trasportare petrolio sanzionato senza rispettare il price cap imposto dal G7. Rappresentano un enorme rischio ambientale poiché, in caso di incidente, non c’è un assicuratore solvibile a pagare i danni.

Quali sono le reali possibilità del nuovo piano di pace di Trump?

Il nuovo piano in 19 punti è un tentativo di “alzare la posta” negoziale. Rimuovendo le concessioni territoriali automatiche e offrendo garanzie di sicurezza concrete, gli USA cercano di portare Putin al tavolo da una posizione meno dominante. Tuttavia, la riuscita dipende dalla situazione sul campo: finché la Russia crederà di poter vincere militarmente o economicamente, difficilmente accetterà condizioni che non certifichino le sue conquiste.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI
E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento