Attualità
Esattamente 207 anni fa un singolo evento cambiò il clima in modo radicale. Però non era il CO2
In un periodo in cui si imputa tutto all’opera umana, in un atto di superbia mai visto nella storia, bisognerebbe invece ricordare l’avvenimento che, esattamente 207 anni fa, cambiò il clima mondiale causando disastri e morti.
Esattamente il 5 aprile 1815 Il Monte Tambora, grande vulcano nella regione indonesiana del Nusa Occidentale, iniziò ad eruttare, raggiungendo la piena intensità il 10 aprile. L’eruzione preseguì tre mesi, esaurendosi nel luglio. L’intensità fu enorme, tale da configurarsi come una delle più forti eruzioni dell’Olocene, cioè circa degli ultimi 10 mila anni. L’evento causò 71 mila morti solo nell’area direttamente interessata, dove forti piogge di cenere vulcanica vennero osservate fino al Borneo, a Sulawesi, a Giava e alle isole Maluku. Il monte ridusse la propria altezza da 4300 metri a 2900 metri.
La quantità di ceneri e di gas emessi nell’alta amosfera furono tali non solo da portare a distruzioni locali, ma anche da influenzare il clima dell’intero pianeta. Le ceneri viaggiarono giungendo sino all’Europa, alle Americhè e alla Cina. Il 1816 fu ricordato come “L’anno senza estate”. La Cina venne battuta da piogge intense , i monsoni diventarono irregolari e enormi furono le alluvioni, che condussero pure a una grande carestia. In Europa Occidentale, soprattutto nel Regno Unito e in Europa centrale, le temperature crollarono, causando grandi carestie, prezzi dei prodotti agricoli alle stelle, fame ed epidemie, soprattutto di tifo.
Anche il Nord America fu colpito da un fenomeno che all’epoca fu chiamato di “Nebbia secca”, quindi da una temperatura più bassa del normale con una grande carestia.
Curiosamente, dal punto di vista storico, i problemi sono sempre stati causati dal freddo, che riduce la produzione agricola, e raramente dal caldo. Comunque gli effetti si fecero sentire per alcuni anni, con raccolti inferiori al normale.
Nel periodo considerato vi furono più eruzioni: dal 1808 al 1816 diversi vulcani eruttarono quasi in contemporanea, dal Pacifico ai Caraibi al Giappone all’Indonesia, per cui l’effetto fu probabilmente derivato dal cumulo di questi eventi.
Questo per ricordarci che basta un vulcano per cancellare gli effetti di tutte le possibili politiche climatiche, sempre che queste siano efficaci. Ci illudiamo di controllare la natura e l’ambiente, ma questi si regolano da soli, con meccanismi che ancora non ben comprendiamo.
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