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Erdogan: “Grecia, devi smilitarizzarti”. Conflitti fra paesi NATO…

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato giovedì la Grecia di militarizzare le sue isole nel Mar Egeo con l’obiettivo di minacciare la Turchia, in una serie di accuse a catena tra i due membri della NATO.  Erdogan ha sollecitato l’immediata smilitarizzazione delle isole, sottolineando che la Turchia non rinuncerà mai ai suoi “diritti” nel Mar Egeo, dichiarazioni che arrivano settimane dopo aver condannato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis per aver fatto pressioni sulla Casa Bianca per bloccare le imminenti vendite di F-16 statunitensi ad Ankara. Il problema è che i “Diritti” della Turchia vengono praticamente a includere le isole greche del Dodecaneso…

Le nuove parole sono giunte anche nel giorno conclusivo dell’esercitazione militare multinazionale turca “Efes-2022”, incentrata sulla città costiera di Smirne. “Invitiamo la Grecia a smettere di armare le isole che hanno uno status non militare e ad agire in conformità con gli accordi internazionali”, ha detto Erdogan. “Non sto scherzando, sto parlando seriamente. Questa nazione è determinata”.

“Avverto la Grecia di evitare sogni, atti e dichiarazioni che si tradurranno in rimpianti. Tornate in voi”, ha detto in un discorso televisivo relativo alle esercitazioni. “La Turchia non rinuncerà ai suoi diritti nel Mar Egeo e non si tirerà indietro dall’usare i diritti stabiliti dagli accordi internazionali quando si tratta di armare le isole”, ha aggiunto.

Erdogan ha inoltre promesso che la Turchia continuerà le sue controverse esplorazioni di idrocarburi nella regione, che la Grecia, Cipro e alcuni Paesi dell’UE come la Francia hanno condannato come violazione delle acque territoriali greche e cipriote. Erdogan ha affermato che la Grecia sta violando il Trattato di Losanna del 1923 e il Trattato di Parigi del 1947. Ha dichiarato che alla Grecia erano state date le isole a condizione che rimanessero smilitarizzate.

“Gli accordi ci sono, ma la Grecia li sta violando. Le sta armando. Se la Grecia non interrompe questa violazione, la sovranità delle isole sarà messa in discussione”, ha detto. “È chiaro. Rispetterete gli accordi”. Mettendo in discussione la “sovranità delle isole”, Erdogan è sembrato suggerire che l’intervento militare turco è sul tavolo, anche perché ha pronunciato la velata minaccia in occasione di importanti esercitazioni militari guidate dalla Turchia.

La Grecia ha risposto affermando che la Turchia ha da tempo deliberatamente interpretato e travisato il contenuto dei trattati storici e che la minaccia di guerra di Ankara giustifica che la Grecia prenda provvedimenti per difendersi. Come riporta l’Associated Press:

Ad Atene, il portavoce del governo greco Giannis Oikonomou ha dichiarato che la Grecia sta affrontando le “provocazioni” turche con “calma e determinazione”.

“È chiaro a tutti che il nostro Paese ha migliorato la sua impronta geostrategica e geopolitica e la sua capacità di deterrenza per essere in grado in qualsiasi momento di difendere la sua sovranità nazionale e i suoi diritti sovrani”, ha dichiarato.

Nel discorso di giovedì Erdogan ha anche colto l’occasione per rivolgersi agli alleati occidentali, dicendo loro di non intralciare le operazioni di sicurezza “legittime” – in riferimento alla prevista azione militare anti-curda della Turchia nel sud, dall’altra parte del confine siriano. Qui i problemi per la Turchia potrebbero più che altro provenire dalla Siria e dalla Russia.

“Non permetteremo mai la creazione di corridoi del terrore lungo i confini del nostro Paese e completeremo definitivamente le parti mancanti della nostra zona di sicurezza”, ha detto il leader turco riferendosi al Partito dei Lavoratori del Kurdistan, o PKK, e alla sua estensione siriana, l’YPG.

Erdogan ha proseguito: “Speriamo che nessuno dei nostri veri alleati e amici si opponga alle nostre legittime preoccupazioni di sicurezza”. Tuttavia, l’Europa e gli Stati Uniti si sono sempre opposti alle operazioni transfrontaliere siriane. Washington ha ripetutamente detto ad Ankara che le forze statunitensi che sostengono i gruppi curdi siriani potrebbero essere minacciate dalle operazioni turche, mettendo in guardia da qualsiasi nuova spinta all’interno del territorio siriano.  Del resto un attacco ai curdi li spingerebbe ancora di più fra le braccia del filo-russo Assad e della Siria, che non si aspetta altro.

Erdogan si può permettere di minacciare la Grecia perché sa benissimo che, in questo momento, la UE è troppo impegnata da un lato nel confronto con la Russia, dall’altro nel processo di distruzione interno, per potersi interessare della tutela della Grecia. Allo stato attuale la Turchia potrebbe tranquillamente marciare sino ad Atene senza che nessuno facesse nulla. Anzi magari  da Francoforte qualcuno farebbe le pulci ai conti greci.

PS: le parole di Erdogan suonano molto simili a quelle di Putin prima dell’invasione dell’Ucraina..

 


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