Economia

Entrate del petrolio russo in picchiata: un colpo da quasi un miliardo ad agosto. Cosa dicono i dati AIE.

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Secondo le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) contenute nell’ultimo rapporto mensile, ad agosto le entrate della Russia derivanti dall’esportazione di greggio e carburante sono diminuite di 920 milioni di dollari rispetto a luglio. 

Lo scorso mese gli sconti sui greggi russi sono aumentati a causa delle pressioni esercitate dagli Stati Uniti sull’India affinché acquistasse petrolio dalla Russia, mentre la produzione delle raffinerie russe ha subito un calo a seguito degli attacchi con droni sferrati dall’Ucraina contro diversi impianti di lavorazione.

Di conseguenza, secondo le stime dell’IEA riportate, le entrate russe derivanti dall’esportazione di greggio e prodotti petroliferi sono crollate di 920 milioni di dollari rispetto a luglio, attestandosi a 13,51 miliardi di dollari ad agosto.

Le entrate hanno raggiunto uno dei livelli più bassi dal 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina.

“Le entrate russe derivanti dall’esportazione di petrolio rimangono vicine ai minimi degli ultimi cinque anni, riducendo il gettito fiscale e aggravando il rallentamento economico della Russia”, ha riportato Reuters citando il rapporto dell’AIE.

Pozzo petrolifero russo in produzione

La produzione di greggio russo è diminuita di 30.000 barili al giorno (bpd) a 9,28 milioni di bpd ad agosto, secondo quanto riportato dal rapporto dell’AIE.

Le esportazioni di greggio e carburante sono diminuite di oltre questa cifra, di 70.000 bpd a 7,3 milioni di bpd, secondo i dati dell’agenzia. Le esportazioni di greggio sono diminuite di 30.000 bpd e quelle di carburante di 40.000 bpd.

Lo sconto sulla miscela di greggio Urals, fiore all’occhiello della Russia, per gli acquirenti indiani si è ampliato fino a raggiungere i 3-4 dollari al barile, a causa delle continue pressioni esercitate dagli Stati Uniti sull’India per costringerla a smettere di acquistare greggio russo. L’India continua ad acquistare greggio russo, ma con sconti più ampi rispetto a quelli minimi di giugno e luglio.

Inoltre, il greggio Urals russo, che di solito viene trasportato dai porti della Russia occidentale all’India, è stato offerto con sconti in Cina il mese scorso, a causa delle incertezze sugli acquisti indiani di petrolio da Mosca a seguito dei dazi aggiuntivi imposti dagli Stati Uniti all’India. I carichi Urals pronti per la spedizione sono stati proposti agli acquirenti cinesi, che in genere importano il greggio ESPO dell’Estremo Oriente russo.

A causa della ridotta capacità di raffinazione interna, si prevede che la Russia aumenterà notevolmente le esportazioni di petrolio greggio nelle prossime settimane. Comunque il calo degli introiti petroliferi viene a costituire un grosso problema per Mosca, che si trova ad avere meno risorse per finanziare lo sforzo bellico.

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