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ENI trivella un secondo pozzo di Gas Naturale vicino a Cipro per accelerare il suo sfruttamento

Eni ha completato un pozzo di valutazione a Cipro, mostrando un potenziale di oltre 4 milioni di metri cubi di gas al giorno, accelerando lo sviluppo del giacimento di Cronos per la fornitura di gas all’Europa.

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Pozzo offshore nel mare di Cipro
Pozzo offshore nel mare di Cipro

Eni ha completato la perforazione di un secondo pozzo di valutazione presso la scoperta di gas naturale Cronos al largo di Cipro, stimando una capacità produttiva aggiuntiva per accelerare lo sviluppo del giacimento, ha dichiarato giovedì l’azienda energetica italiana.

Il test di produzione del pozzo Cronos-2 ha mostrato una stima della capacità produttiva superiore a 4 milioni di metricubi  al giorno, che “è fondamentale per procedere con gli studi per selezionare la migliore opzione di sviluppo rapido”, ha dichiarato Eni.
“Insieme a un’ampia acquisizione di dati, Cronos-2 è stato sottoposto a un test di produzione completo e prolungato che ha dimostrato l’eccellente capacità di erogazione di gas della scoperta”, ha aggiunto l’azienda italiana.

Cronos-2 è il quarto pozzo perforato da Eni nel Blocco 6 – di cui è operatore – dopo le scoperte di gas di Calypso nel 2018 e di Cronos e Zeus nel 2022.

“La perforazione di Cronos-2, poco dopo la scoperta di Cronos, conferma l’impegno di Eni e del suo partner TotalEnergies a procedere rapidamente verso la scelta della soluzione di sviluppo più adatta ed economicamente sostenibile, che contribuirà alla fornitura di gas all’Europa e alla regione”, ha dichiarato Eni.

L’azienda italiana gestisce anche i blocchi 2, 3, 8 e 9 al largo di Cipro e ha partecipazioni nei blocchi 7 e 11 gestiti da TotalEnergies.

Cipro potrebbe iniziare la sua prima produzione di gas naturale già nel 2026, come ha dichiarato a Reuters il ministro del Commercio, dell’Industria e dell’Energia del paese mediterraneo George Papanastasiou in un’intervista rilasciata all’inizio di questa settimana.

Eni ha puntato sempre più sul Mediterraneo e sull’Africa per produrre e importare grandi volumi di gas da gasdotto e GNL per sostituire le forniture di gas da gasdotto dalla Russia, che era il principale fornitore europeo prima dell’invasione russa dell’Ucraina.

Dato che non è sicuro che vengano confermati i transiti di gas dall’Ucraina a partire dalla fine del 2024 è sempre più importante per l’Italia che ENI si assicuri quanto più gas naturale possibile dal Mediterraneo Orientale e in Africa, possibilmente in modo differenziato, per evitare un’altra crisi energetica europea.


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