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Economia

ENI cede a Vitol attività d’estrazione per 1,65 miliardi di Dollari

ENI vuole sviluppare nuove estrazioni e poer questo vede a Vitol i progetti Baleine e Congo LNG., per fare cassa e sfruttare nuovi giacimenti

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Vitol, il più grande trader petrolifero indipendente al mondo, acquisterà dall’Eni le quote di alcune attività upstream, di produzione diretta,  in Africa occidentale per 1,65 miliardi di dollari, a condizione che vengano effettuati aggiustamenti di cassa, ha dichiarato mercoledì la major energetica italiana.

Negli ultimi anni l’Eni ha perseguito il cosiddetto “modello di esplorazione duale”, in base al quale vende parte delle sue quote di maggioranza ad altre società per accelerare la produzione delle scoperte di petrolio e gas.

Vitol, da parte sua, ha cercato di entrare in un maggior numero di attività upstream e downstream dopo che le maggiori società di trading del mondo hanno generato profitti eccezionali durante i picchi dei prezzi delle materie prime energetiche nel periodo estremamente volatile del 2022-2023 nei mercati del petrolio e del gas.

In base all’accordo annunciato oggi da Eni, Vitol acquisterà una partecipazione sia in asset produttivi di petrolio e gas che in blocchi in fase di esplorazione, valutazione e sviluppo. Si tratta del progetto Baleine in Costa d’Avorio, dove Eni detiene una quota del 77,25% – Vitol acquisirà una partecipazione del 30% – e del progetto Congo LNG nella Repubblica del Congo, dove Eni detiene una quota del 65% e Vitol ne acquisterà il 25%.

Congo LNG ENI

Eni e Vitol sono già partner nei progetti OCTP e Block 4 in Ghana, e questo accordo consolida ulteriormente la collaborazione tra le due società in Africa occidentale, ha dichiarato l’azienda italiana.

Vitol è presente da molti anni nell’upstream dell’Africa occidentale e ha un portafoglio di investimenti infrastrutturali e downstream nella regione.

La piattaforma ENI Baleine

L’Eni sta già producendo olio e gas da Baleine, nell’offshore della Costa d’Avorio, e ha appena aumentato la produzione con l’avvio della Fase 2.

In Congo, Eni ha lanciato il progetto Congo LNG nel febbraio 2024, che ha reso la Repubblica del Congo un Paese esportatore di GNL.

Nell’ambito del suo piano di raggruppamento delle attività upstream in una “strategia distintiva orientata alla crescita”, il mese scorso l’Eni ha concordato con l’azienda statale malese del petrolio e del gas Petronas di discutere una joint venture che combinerebbe e supervisionerebbe alcune delle loro attività upstream in Malesia e Indonesia.

ENI quindi è estremamente abile nello scoprire e sfruttare nuovi giacimenti per poi cederli e finanziando così nuove scoperte. Un’attività molto profittevole e che mostra l’abilità della multinazionale italiana.


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