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Elon Musk fa scrivere le scimmie con Neuralink

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Neuralink, la strana e alquanto vaga idea di Elon Musk, ha tenuto mercoledì un evento che il CEO di Tesla, SpaceX e Twitter ha definito “show and tell”. E così è stato: una scimmia ha dato il benvenuto al pubblico digitando un messaggio attraverso un’interfaccia cervello-computer.

Il prodotto di Neuralink registra i potenziali d’azione dei neuroni nel cervello. Ciò avviene posizionando un elettrodo abbastanza vicino alla sinapsi di due neuroni nel cervello e registrando l’impulso elettrico.
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Il National Institute of Health ha stabilito che questa metodologia non causa danni ai neuroni, né al paziente ospite in cui viene impiantato l’elettrodo. Il suo nome tecnico è stimolazione cerebrale profonda (DBS).

Neuralink sta lavorando a un progetto ambizioso per consentire alle persone paralizzate di muoversi di nuovo. Il progetto prevede di stimolare e rispecchiare i centri di movimento del cervello, dove non avviene più l’attività sinaptica, e di stimolare tali centri tramite un computer.
Ecco il video completo della presentazione (guardate dopo circa un’ora di video)

L’evento Neuralink è iniziato con una lenta serie di lettere digitate che recitavano: “Benvenuti a Show and Tell”. Il dattilografo era una scimmia che controllava un computer con il suo cervello. In realtà, la scimmia controllava il computer in una serie di complessi comportamenti di apprendimento.

Lo staff di Neuralink ha spiegato come ha addestrato la scimmia a reagire ai numeri e alle lettere sul display. Il team ha premiato la scimmia per aver tracciato lettere e numeri, passando gradualmente a numeri e parole più complicati. Alla fine la scimmia ha prodotto una frase.

Un impianto nel cervello della scimmia traduce l’attività neuronale in modo ordinato. La scimmia impara a controllare lo schermo pensando alle lettere.

La chiave per unire il cervello e il computer è costituita dagli elettrodi impiantati nel cervello della scimmia. Questi elettrodi sono lunghi e sottili fili di fibre metallizzate. Hanno uno spessore compreso tra 5 e 50 micron, più piccolo di un capello umano. Sono così leggeri che, se lasciati cadere in aria, fluttuerebbero via grazie a correnti di vento troppo deboli per spostare un capello.

Il termine “alta fedeltà” viene utilizzato in tutto l’evento per indicare una risposta di buona qualità alla stimolazione elettrica. Gli elettrodi registrano l’attività neuronale, i segnali vengono rilasciati dai neuroni, registrati dal chip del computer, quindi mappati, organizzati e riprodotti.

Un ingegnere di Neuralink ha descritto la strada per la comprensione del cervello come una striscia lunga un miglio che rappresenta tutte le cose che un cervello può fare. Se la strada verso la comprensione fosse un miglio, al momento abbiamo percorso solo i primi centimetri. Neuralink ha rivelato il progetto di un sistema di impianto unico, che può avere diecimila elettrodi in ogni filo di elettrodi. Il robot che impianta gli elettrodi ora è un robot chirurgico. Il neurochirurgo prepara il paziente, quindi il robot posiziona gli impianti nel cervello. Poiché i fili di elettrodi sono così delicati, non possono essere tenuti da una mano umana.

Il progetto è molto inquietante, ma interessante. Vedremo se avrà un futuro…


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