Elon musk denuncia la precedenze tolleranza di Twitter verso la pedofilia

Giovedì scorso, tre membri del Trusty & Safety Council di Twitter hanno abbandonato l’azienda in preda al panico, sostenendo in un tweet che “la sicurezza e il benessere degli utenti di Twitter sono in declino” da quando Elon Musk ne ha assunto la direzione. Le persone in questione – Anne Collier, Eirliani Abdul Rahman e Lesley Podesta (nipote di John Podesta) – hanno scritto di aver lavorato instancabilmente sulla “sicurezza digitale”, con Rahman orgogliosa di far parte del “gruppo consultivo per la prevenzione dello sfruttamento sessuale dei minori (CSE)” del Consiglio.

Ma, a quanto pare, questi tre protettori della correttezza non hanno fatto molto quando si è trattato di pedofili che dilagavano sulla piattaforma, cosa che ha portato diversi marchi importanti a ritirare le campagne con l’azienda poco prima dell’acquisizione da parte di Musk.

“Dovreste essere tutti in prigione”, ha twittato il commentatore Mike Cernovich, collegandosi a un articolo del New York Post che illustrava come Twitter si fosse rifiutato di rimuovere la pedopornografia perché “non aveva riscontrato alcuna violazione”.

You all belong in jail. https://t.co/myTZtHcuXR

— Cernovich (@Cernovich) December 9, 2022

Al che Elon Musk ha risposto: “È un crimine che si siano rifiutati di intervenire sullo sfruttamento minorile per anni!”.

L’ex amministratore delegato di Twitter Jack Dorsey ha risposto a Musk dicendo: “È falso”, e Cernovich ha replicato: “Come ha fatto a sfuggire questa notizia?”. – collegandosi a un altro esempio dei fallimenti di Twitter, in cui un giudice ha stabilito che l’azienda può essere citata in giudizio per non aver eliminato i video pedopornografici.

this is false.

— jack (@jack) December 9, 2022

How did this slip through? What did Yoel et all do internally for accountability? Who was fired?https://t.co/EwRW1gSTtU

— Cernovich (@Cernovich) December 9, 2022

Il problema era in realtà gravissimo. A settembre, poco prima dell’arrivo di Elon Musk, la mancanza di azioni di censura da parte di Twitter contro la pedopornografia ha indotto importanti marchi – tra cui Dyson, Mazda, Forbes e PBS Kids – a sospendere le loro campagne di marketing o a rimuovere gli annunci da “parti di Twitter” perché le loro promozioni erano presenti accanto a tweet che sollecitavano la pedopornografia, ha riferito Reuters all’epoca.

Anche DIRECTV e Thoughtworks hanno dichiarato a Reuters, nella tarda serata di mercoledì, di aver sospeso la loro pubblicità su Twitter.

Marchi che vanno da Walt Disney Co, NBCUniversal e Coca-Cola Co a un ospedale pediatrico erano tra gli oltre 30 inserzionisti che apparivano sulle pagine del profilo di account Twitter che vendevano link a materiale di sfruttamento, secondo una revisione di Reuters degli account identificati in una nuova ricerca sull’abuso sessuale di minori online del gruppo di cybersicurezza Ghost Data. -Reuters

Parole chiave facilmente filtrabili, tra cui “stupro” e “adolescenti”, erano presenti insieme a tweet promossi da inserzionisti aziendali, secondo quanto rilevato da un’analisi della Reuters.

Ad esempio un utente ha twittato cercando contenuti di “SOLO ragazze Yung, NO ragazzi”, che è stato immediatamente seguito da un tweet promosso per l’ospedale pediatrico Scottish Rite con sede in Texas. Scottish Rite non ha risposto a diverse richieste di commento. -Reuters

Twitter ha offerto una risposta banale, affermando che l’azienda “ha tolleranza zero per lo sfruttamento sessuale dei bambini” e stava investendo maggiori risorse dedicate alla sicurezza dei bambini, aggiungendo che l’azienda sta lavorando a stretto contatto con gli inserzionisti e i partner per indagare ed evitare di mettere in imbarazzo i clienti aziendali in futuro.

I problemi di pedopornografia di Twitter sono stati rilevati da The Verge a fine agosto, provocando la reazione degli inserzionisti che sono fondamentali per il flusso di entrate dell’azienda.

Dopo che giovedì scorso Reuters ha presentato a Twitter un campione di 20 account che promuovevano la pedopornografia, l’azienda ha rimosso circa 300 account aggiuntivi dal network, ma il giorno successivo ne sono rimasti oltre 100 sulla piattaforma, secondo Ghost Data e Reuters.

Ora Elon Musk sembra voler concentrare l’attenzione su questo problema. Evidentemente prima gli operatori erano troppo impegnati a censurare Trump o chi non la pensava come la sinistra…