Analisi e studi
ELEZIONI USA 2016: DONALD TRUMP HA STRAVINTO! I RISULTATI UFFICIALI (di Giuseppe PALMA)
Questi i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali USA 2016:
- Donald TRUMP (Partito Repubblicano): 306 Grandi Elettori
- Hillary CLINTON (Partito Democratico): 232 Grandi Elettori
La soglia minima per essere eletti è di 270 Grandi Elettori (su 538).
Donald TRUMP, con 306 Grandi Elettori, è il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America
Trump ha dunque vinto – anzi, stravinto – nel voto dei Grandi Elettori (che è l’unico che conta per l’elezione del Presidente), mentre ha perso – seppur di misura (47% contro il 47,6% della Clinton) – in quello “popolare” (Clinton ha ottenuto 61.336.680 voti; Trump ha ottenuto 60.609.576 voti), cioè in quello relativo alla somma di tutti i voti “popolari” espressi sull’intero territorio nazionale (che non conta assolutamente nulla ai fini dell’elezione presidenziale), infatti, secondo il sistema elettorale americano (che rispecchia il carattere federale della Repubblica), conta esclusivamente il voto popolare espresso in ciascun singolo Stato. Coloro che volessero approfondire il sistema elettorale americano per l’elezione del Presidente possono leggere questo mio articolo: https://scenarieconomici.it/8-novembre-elezioni-presidenziali-usa-2016-come-si-elegge-il-presidente-degli-stati-uniti-di-giuseppe-palma/
A seguito dell’Election Day, il Partito Repubblicano mantiene la maggioranza assoluta anche al Congresso (Camera dei Rappresentanti e Senato). Tra due anni, nel novembre 2018, si terranno le elezioni di medio termine, cioè verrà interamente rinnovata la Camera dei Rappresentati. Tale sistema costituzionale garantisce la sussistenza di un forte contrappeso al potere del Presidente.
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La vittoria di Trump è la vittoria del popolo americano che intende sbarazzarsi della globalizzazione selvaggia e non sopporta più l’establishment mondialista rappresentato soprattutto da una parte del partito democratico e dalla finanza globale. E’ la vittoria della classe media, pesantemente impoveritasi dopo la crisi del 2008. E’ la sconfitta del politicamente corretto!
Queste elezioni – insieme alla Brexit, alle presidenziali in Austria, al referendum italiano e alle presidenziali francesi del prossimo anno – investiranno inesorabilmente anche l’Unione Europea e l’euro, entrambe creature del mondialismo finanziario e dell’establishment radical chic della sinistra post-comunista svendutasi alle indicibili esigenze dei mercati finanziari.
Con l’augurio che Trump, già dichiaratosi contrario all’euro, dia una bella spallata alla moneta unica non appena si verificherà un’altra crisi come quella greca dello scorso anno oppure come quella del 2011. Nel frattempo possiamo essere felici, quanto meno, per l’abbandono definitivo del TTIP (come più volte annunciato da Trump in campagna elettorale).
Giuseppe PALMA
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