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ELEZIONI ABRUZZO, PRIMA ANALISI: Grande Lega,

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Risultati non definitivi, ma molto indicativi , per quanto riguarda le elezioni regionali in Abruzzo. Molte cose sono cambiate . Iniziamo del CDX, che presentava, Lega, Forza Italia, e Fratelli d’Italia uniti con UdC ed una lista civica:

vediamo il M5s e CasaPound

E quindi il CSX . Ci scusaimo per non aver incluso l’ultima lista, ma a furia di liste civetta non avevamo più spazio…

Ora iniziamo ad analizzare i dati :

IN GENERALE: le elezioni regionali sono un po’ particolari, soprattutto in una regione relativamente piccola come l’Abruzzo, dove quindi i legami personali hanno ancora molte efficacia ed i pacchetti di voti si muovono anche sulla base di quello. Inoltre l’affluenza è stata in caso sensibile, riducendosi al 53% cambia i risultati rispetto alle precedenti politiche. Ad esempio sicuramente gli scontenti, generici, sono stati a casa, riducendo il Movimento 5 stelle.

Nel CENTRODESTRA c’è un Dominus assoluto, a 29% cioè la Lega, che non esisteva in Abruzzo. Forza Italia va al 9% in una regione in cui Berlusconi si era impegnato direttamente, in prima persona, richiamando  tempi della ricostruzione che lo videro protagonista. Buono il risultato di Fratelli d’Italia , che aveva anche il presidente. Il Centrodestra è a trazione leghista ed a trazione sovranista, dove l’elemento estraneo è Forza Italia con la sua posizione europeista, che alla fine non paga. Arriverà il messaggio a Tajani, Brunetta e Carfagna? Capiranno che l’opposizione al sovranismo fatta con i modi beceri attuali non porta da nessuna parte?  Vedremo.

Nel CENTROSINISTRA l PD è al 12%, ed il risultato del suo candidato è legato alla pletora di liste di appoggio portate in campo. Il fatto che la lista “Lignini Presidente” sia al 5,8% la metà dei voti del PD , indica proprio la forza del candidato, scelto , evidentemente , in modo ottimo, ma questo non rallenta la caduta del partitone. vediamo un grafico parzial, ma esplicativo:

Il PD quasi si dimezza, a favore delle liste di appoggio, una miriade (non siamo riusciti a rportarle tutte graficamente), figlie di potentati locali o di progetti civetta. In Italia, lo diciamo dal 4 marzo 2017, manca una vera opposizione, perchè manca un disegno che non sia dire sempre “SI” alle politiche neoliberiste e pro immigrazione europee. La sinistra sembra non capirlo ed è un peccato, perchè si sente la mancanza di una vera sinistra.

Passiamo al Movimento 5 Stelle, comunque sempre penalizzato dai voti locali. In questo caso ci sono due generi di difficoltà: il primo , strutturale, legato al  rifiuto di alleanze, il secondo congiunturale, legato alle difficoltà dei problemi del sistema economico e di governo. Il punto a)  se è una scela è penalizzante e dovrebbe spingere ad un sistema più proporzionale, che premia l partito, oppure alla creazione localmente di liste di appoggio. Sono decisioni interne al movimento, che prima o poi dovrà decidere. Sul secondo punto tutto dipende da come si evolveranno, socialmente, le riforme legate al RdC e la politica industriale. Se il Movimento avrà successo su questi due elementi diventerà la Nuova Sinistra, ed avremo la fine del governo per tornare all’alternanza CDX (Lega) e CSX (M5s), altrimenti si esaurirà. Certo che se in questa fase l’ala da centro sociale non mettesse i bastoni fra le ruote facendo l’imitazione di LeU qualche punto in più lo avrebbero.

Al netto delle liste locali ci si può aspettare, alle europee, facendo la manovra, azzardata, cattiva, di proiettare a livello nazionale un voto locale:

  • Lega al 34-35%
  • M5s al 22-24 %
  • PD al 12-14%;
  • FdL sopra il 4%
  • FI al 8-9%

 

In generale ieri i giornalai ed le “Elite” esultavano per San Remo. Oggi dovrebbero piangere per l’Abruzzo. Vedremo fra due mes come andrà a finire.

 

 


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