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Electrolux: salari dimezzati o via dall’Italia. Il Futuro? Cinesizzazione e Declino

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 Per non chiudere le fabbriche in Italia, la Electrolux chiede un sostanziale dimezzamento dei salari, per allineare i costi a quelli dell’est europa e del far est. Che dire? Un passo indietro di qualche decina di anni, ed un riallineamento ai salari di nazioni che fino a poco tempo fa erano considerate povere.

In pratica, o si diventa poveri con onore (con un lavoro) o si diventa poveri senza onore (senza un lavoro).

Un futuro per questa nostra nazione di Cinesizzazione del Lavoro, di poverta’ e declino?

 

Da SkyTG24: Il piano Electrolux: salari dimezzati per restare in Italia

Il piano Electrolux: salari dimezzati per restare in Italia

 
Riduzione degli stipendi da 1.400 a 700-800 euro al mese, taglio dell’80% dei premi aziendali, riduzione a 6 delle ore lavorate, stop agli scatti di anzianità. E’ la proposta per mantenere la produzione nel Paese.
 
Drastici tagli lineari sul costo del lavoro per tutti, e piano industriale solo per tre insediamenti Electrolux, con il quarto quindi, Porcia, a rischio chiusura. E’ la proposta che Gruppo Electrolux ha fatto ai sindacati e alle Rsu dei 4 stabilimenti italiani per mantenere la produzione nel Paese. Per martedì 28 gennaio sono già convocate le assemblee in fabbrica che sfoceranno probabilmente in uno sciopero immediato, mentre i sindacati si preparano a chiedere un incontro con il premier Enrico Letta. Nessun piano industriale per Porcia – Per lo stabilimento di Porcia (Pordenone), oltre al taglio più pesante sul fronte salariale non è previsto alcun piano industriale; questo perché le lavatrici prodotte nella fabbrica friulana costano, a pezzo, 30euro di troppo, e sono vittima della concorrenza dei marchi Far Est, Samsung ed Lg. Per gli altri tre stabilimenti italiani, ci sono comunque dei tagli lineari ma vi sarebbero come contropartita – se il piano passasse – investimenti di 40 milioni di euro per Solaro, 28 mln per Forlì e 22 mln per Susegana. Per il sito friulano solo una vaga via d’uscita: l’attesa di “ulteriori potenziali proposte da parte di tutti gli attori coinvolti, che consentano alla fabbrica di colmare i gap ancora presenti” ha detto il manager di Electrolux Italia Marco Mondini, secondo il quale la decisione sul futuro di Porcia arriverà “non oltre la fine di aprile”.Serracchiani: Letta e Zanonato non restino inerti – “Il problema è che i prodotti italiani in tutto il campo dell’elettrodomestico sono di notevole qualità ma risentono di costi produttivi superiori a quelli dei nostri concorrenti” ha affermato il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato. Al ministro ha risposto prontamente la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani: “Letta e Zanonato – ha detto – ci convochino immediatamente per valutare assieme le proposte da rilanciare alla multinazionale: il Governo non faccia il notaio della volontà svedese”.

 

By GPG Imperatrice

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