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Economia

Egitto: le entrate dal Canale di Suez calano del 60%. Un problema per Al-Sisi

Gli attacchi degli Houthi fanno crollare del 60% le entrate del Canale di Suez per l’Egitto. Un problema per Al Sisi che , però, spera che i problemi iraniani plachino l’aggressività degli yemeniti

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Le entrate del Canale di Suez sono crollate del 60% quest’anno, con una perdita di 7 miliardi di dollari per l’Egitto, a causa degli attacchi alla navigazione nel Mar Rosso e delle continue tensioni regionali.

Il presidente Abdel Fattah al-Sisi, in una dichiarazione, ha attribuito la responsabilità del calo alle crescenti sfide geopolitiche, ma non ha fornito altri dettagli, secondo quanto pubblicato.

L’Egitto riscuote i pedaggi sulle imbarcazioni che transitano sul canale, una rotta fondamentale per il commercio marittimo. Nel 2023, questo importo ammontava a 9,4 miliardi di dollari, pari al 15% della valuta estera che entrava nel Paese. Poi però è iniziata la guerra degli Houthi al traffico commerciale.

Dalla fine del 2023, i combattenti Houthi basati nello Yemen hanno interrotto il commercio globale attaccando navi mercantili e navali nel Mar Rosso, proprio a sud del canale. La maggior parte dei principali operatori di navi portacontainer ha dirottato le navi dalla regione verso viaggi più lunghi e costosi intorno al Corno d’Africa, per i servizi che collegano l’Asia con gli Stati Uniti, il Medio Oriente e il Mediterraneo. I dirottamenti hanno fatto salire le tariffe di trasporto e aumentato i profitti dei vettori di miliardi di dollari.

Secondo Alphaliner, fino a novembre erano 40 settimane che una nave portacontainer ultra-grande (ULCS) con una capacità di 18.000 o più unità equivalenti a venti piedi (TEU) non attraversava il canale.

Una forza multinazionale di militari americani ed europei ha pattugliato l’area, fornendo scorta alle navi mercantili. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno dichiarato che gli attacchi con missili e droni sono in solidarietà con i palestinesi nella guerra tra Israele e Hamas. Ma di recente gli attacchi sono diminuiti perché l’Iran è alle prese con i suoi problemi interni e gli Houthi hanno preso sempre più di mira Israele. La caduta del regime di Assad in Siria e il ritiro della Russia dai porti del Paese hanno aumentato l’incertezza sugli eventi in Medio Oriente.

Alcuni osservatori prevedono un ritorno dei servizi di navigazione sul Mar Rosso con il miglioramento della sicurezza, ma probabilmente non prima della seconda metà del 2025. Intanto però il presidente Al-Sisi si è recato in Eritrea ad ottobre e, presumibilmente, ha anche affrontato il problema della sicurezzza nell’area.


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