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EFFETTO DEL QE SUL RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO ITALIANI. E DOPO?

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Cari amici

un interessante grafico Citi , riproposta da Zerohedge, mostra gli acquisti di titoli di stato italiani negli ultimi anni:

La BCE è stata la principale acquirente di titoli di stati italiani, sostituendo i non residenti ce nel 2014-2015 ne avevano comprati a bizzeffe. Praticamente ha assorbito titoli venduti un po’ da tutti: investitori esteri, interni, banche. La BCE è diventata il deus ex machina del mercato dei titoli di stato italiani.

Questo ha avuto naturalmente un effetto sui tassi di interessi dei BTP, come si può facilmente osservare.

Il tasso di interesse sui BTP s è dimezzato. Questo ha contributo ad un risparmio non indifferente per le casse dello stato, risparmio però temporaneo e che si esaurirà da qui al 2019, con la fine del QE.

Ovviamente il bilancio dello stato deve cercare di registrare questa fine dello stato di grazia e, a suo modo, lo ha fatto. Vediamone le conseguenze

Il bilancio dello stato dal 2017 al 2019 prevede (linea rossa) non prevede un aumento delle spese per interessi, anzi un calo, si tratta di una previsione irrealistica perchè non tiene conto della fine del QE.

Alla faccia dell’incremento degli investimenti, della crescita, dell’innovazione, in qualche modo questo buco dovrà essere coperto, e questo non potrà che venire da un aumento delle entrate o da una compressione delle spese correnti e degli investimenti.

A questo punto un paese normale cercherebbe una via per ridurre la spesa  per interesse, in modo da avere più risorse per investimenti. Purtroppo l’Italia non è un paese normale, ma è nel paradiso della moneta unica, senza strumenti di finanziamento monetari. Quindi son tutti avoli nostri.

 

 


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