Economia
Effettivamente nel 2015 dovrebbe esserci la tanto agognata “Ripresa”
Forse, forse, stavolta ci siamo.
Dopo anni di annunci di ripresa, basati spesso su “indagini campionarie”, “previsioni accomodanti” ed “indicatori anticipatori” (da noi sempre denunciate come poco credibili), l’Europa nel 2015, potrebbe realmente crescere in modo sostenuto.
L’indicatore dei “Consumi al dettaglio” e’ un’indicatore piuttosto pesante, e tende a correrre all’unisono con la componente del PIL denominata “Domanda interna“, che a sua volta ha correlazione evidente col PIL.
Stando al grafico sottostante, negli ultimi 2-3 mesi, c’e’ un certo Boom. Il +3,7% dell’ultimo bimestre e’ frutto di un +5% annuo della UE senza Euro, +5% Germania e paesi limitrofi, +3% Francia. Mancano misteriosamente i dati di Italia e Spagna, dove credo vi siano incrementi piu’ modesti.
A Febbraio presumibilmente ci sara’ una correzione, ma cio’ non toglie che il trend e’ tale da far pensare al fatto che il dato del PIL della UE nel primo trimestre 2015 sara’ piuttosto positivo.
Se mezza UE fa +5% nei consumi al dettaglio, pure il ns export ne beneficiera’.
Tenete a mente, che l’andamento del PIL in Italia e’ fortemente correlato all’andamento del PIL nel resto d’Europa.
Resta comunque il fatto che non e’ interessante capire se l’Italia crescera’, ma che differenziale di crescita che fara’ rispetto al resto d’Europa. Per la cronaca dal 1996 ad oggi, l’Italia e’ sempre cresciuta meno della media UE, mediamente dell’1,0-1,2%, con TUTTI i governi, di CDX e CSX. Per capire se un governo fa bene (realmente), si deve guardare se cala il differenziale di crescita annua con la media UE.
(fonte eurostat)
(askanews) – Si conferma la ripresa dei consumi nell’area euro, a inizio anno le vendite realizzate dal commercio al dettaglio hanno registrato un incremento del’1,1 per cento rispetto al mese precedente, dopo il più 0,4 per cento segnato a dicembre. Secondo quanto riporta Eurostat, l’ente di statistica comunitario, nel confronto su base annua la crescita delle vendite è salita al più 3,7 per cento a gennaio dal più 3,1 per cento dui dicembre.
Il progresso di gennaio, ha precisato Eurostat, ha coinvolto in maniera sostanzialmente identica beni alimentari e non, rispettivamente con più 1,1 e più 1,2 per cento dal mese precedente. Gennaio ha rappresentato il quarto mese consecutivo di aumento dei consumi.
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