Esteri
Ecco perche per il Ft, l’Ucraina sta vincendo la guerra
L’Ucraina sta vincendo la guerra, a dirlo non è qualche super patriota ucraino, ma lo scrive sul Financial Times uno dei maggiori storici e saggisti contemporanei israeliani, Yuval Noah Harari. “Contrariamente a quanto sostenuto dalla propaganda russa, finora l’Ucraina sta vincendo la guerra. Persino il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che nel febbraio 2025 aveva esortato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a cedere alle richieste della Russia perché “non hai le carte in regola”, questa settimana ha dichiarato che “l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, è in grado di combattere e VINCERE” scrive lo storico in un lungo editoriale sul principale quotidiano finanziario del mondo il 27 settembre scorso. Secondo Harari, infatti, nel 2014, quando ci fu l’episodio che viene considerato come quello prodromico al conflitto odierno, e cioè l’annessione della Crimea da parte della Russia, il paese ucraino sembrava allo sbando e completamente impotente di fronte alla forza dirompente del gigante russo.
“Quando il conflitto è iniziato nel 2014, l’Ucraina sembrava completamente impotente di fronte all’aggressione russa, e i russi hanno conquistato facilmente la Crimea e altre parti dell’Ucraina orientale. La guerra è entrata in una fase più intensa il 24 febbraio 2022, quando la Russia ha sferrato un attacco su vasta scala, con l’obiettivo di sottomettere l’intera Ucraina e porre fine alla sua esistenza come nazione indipendente. All’epoca, la leadership russa e molti osservatori in tutto il mondo si aspettavano che la Russia conquistasse Kiev e sconfiggesse definitivamente l’esercito ucraino nel giro di pochi giorni.
Anche i sostenitori occidentali dell’Ucraina erano così incerti sulle possibilità di resistenza dell’Ucraina che si offrirono di evacuare il presidente Zelenskyy e il suo team e di aiutarli a costituire un governo in esilio”. scrive Harari, sottolineando come forse fu un errore nel 2014 da parte dell’occidente accettare senza eccessive reazioni quel sopruso perpetrato dalla Russia di Putin. Nella mente di Putin evidentemente proprio li ha cominciato a progettare una futura invasione dell’Ucraina.
L’annessione della Crimea è stata, secondo molti osservatori e non solo secondo Harari, una prova del fuoco per testare sia la resistenza ucraina e sia soprattutto la compattezza della reazione occidentale. Avendo visto sul campo che la resistenza ucraina fu quasi inesistente e soprattutto appurato che la reazione dell’occidente fu piuttosto blanda, ha pensato bene di progettare una invasione del paese. Ma ha sbagliato clamorosamente i suoi calcoli.
Secondo Harari nel 2025, con un costo di circa 200.000-300.000 soldati uccisi e feriti, l’esercito russo è riuscito finora a conquistare solo una sottile striscia di zona di frontiera che, secondo le fonti più affidabili, ammonta a circa lo 0,6% del territorio totale dell’Ucraina. “Al ritmo con cui stanno procedendo nel 2025, in teoria ci vorrebbero circa 100 anni e decine di milioni di vittime per conquistare il resto dell’Ucraina. Infatti, nell’agosto 2025, la Russia controllava una porzione di territorio ucraino inferiore rispetto all’agosto 2022.” Ecco allora che la narrazione che fa non solo la propaganda russa, ma anche certa stampa europea ed italiana, sulla evidente sconfitta dell’Ucraina, appare, come per la notizia della morte di Mark Twain, forse quantomeno esagerata.
Dimostrando una buona conoscenza di tattica militare oltre che di storia, harari paragona la situazione del fronte ucraina a quello del fronte occidentale durante la prima guerra mondiale “Come ha osservato lo storico Toby Thacker- scrive lo storico israeliano- i giornali della prima guerra mondiale usavano spesso una scala volutamente grande “che faceva sembrare gli ‘avanzamenti’ superficialmente impressionanti, ma qualsiasi lettore attento avrebbe potuto vedere che… erano insignificanti. In molti giornali, i dettagli geografici accurati contraddicevano apertamente le continue notizie di ‘conquiste’ e ‘avanzamenti'”. Lo stesso vale per gli ultimi avanzamenti russi.” Insomma le notizie dal fronte ucraino sarebbero fuorvianti e frutto piu che altro di propaganda russa, che certamente, anche in questo campo, ha molti più mezzi rispetto all’Ucraina.
Secondo un alto generale australiano in pensione, Mick Ryan, la situazione ucraina attuale può essere paragonata all’invasione irachena da parte delle forze americane nel 2003. Secondo il generale è come se dopo tre anni gli Stati Uniti fossero riusciti a conquistare solo il 20% del Paese, subendo nel frattempo un milione di vittime. Una situazione che sarebbe stata assolutamente intollerabile per qualsiasi democrazia occidentale. Ma in Russia tutto ciò passa sotto silenzio.
Il 24 febbraio 2022, racconta ancora il generale, la flotta russa del Mar Nero aveva la completa superiorità navale e sembrava che l’Ucraina non avesse alcun mezzo per contrastarla. Uno degli incidenti più famosi di quel giorno si è verificato sull’isola di Snake. L’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, l’incrociatore Moskva, ha inviato un messaggio radio alla la piccola guarnigione, dicendo: “Sono una nave da guerra russa. Vi suggerisco di deporre le armi e arrendervi per evitare spargimenti di sangue e vittime inutili”. In risposta, la guarnigione ha inviato il messaggio “Nave da guerra russa, vai a farti fottere”.
Ma anche nel controllo dei cieli, malgrado la supposta superiorità schiacciante delle forze in campo, tutta a favore della Russia. L’aviazione di Putin non è assolutamente riuscita ad avere il controllo dei cieli, ed anzi avrebbe subito pesanti perdite, ad opera degli agilissimi droni ucraini.
“Gli ucraini hanno ottenuto tutto questo senza alcun intervento militare diretto dall’esterno. Finora, l’unica terza parte che è intervenuta direttamente nella guerra è la Corea del Nord, che ha inviato più di 10.000 soldati a combattere per la Russia. I paesi della NATO hanno fornito all’Ucraina un massiccio sostegno in termini di armi e altre risorse, ma nessuna truppa della NATO è stata formalmente coinvolta nei combattimenti veri e propri.” si legge nel lungo editoriale di Harari.
Harari infine si lancia in una previsione nel caso di un attacco russo all’Europa “Dopo due settimane che hanno visto incursioni di jet russi in Estonia e droni russi sopra la Polonia e la Romania (e forse anche la Danimarca), gli europei dovrebbero riflettere sul fatto che se domani la Russia attaccasse l’Europa e gli Stati Uniti decidessero di rimanere fuori dal conflitto, la più grande risorsa militare dell’Europa sarebbe l’esercito ucraino. Anche l’esercito statunitense ha molto da imparare dall’esperienza sul campo di battaglia dell’Ucraina e dalla sua industria bellica all’avanguardia.”
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