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EAM: Cosa sono i messaggi “nucleari” USA e perché quello di giugno ha destato sospetti

Messaggi Nucleari USA: Cos’è un EAM e perché una trasmissione di 20 minuti a giugno ha fatto temere il peggio tra le tensioni USA-Iran.

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Viviamo in un mondo costantemente connesso, eppure le comunicazioni più importanti, quelle che decidono letteralmente le sorti del pianeta, viaggiano ancora su frequenze che sembrano uscite da un film sulla Guerra Fredda: le onde corte.

Lo scorso giugno, precisamente il 14, gli “ascoltatori” specializzati in queste frequenze (un hobby più diffuso di quanto si pensi) hanno intercettato una trasmissione anomala: un messaggio criptato di 20 minuti proveniente dalla US Air Force.

Nulla di strano, si potrebbe dire. Se non fosse per due dettagli: la tempistica e la natura del messaggio. Un messaggio così lungo, quasi “plateale” nella sua durata, non puzza di ordine operativo segreto (che sarebbe fulmineo), ma piuttosto di “messaggistica strategica”. Un segnale inviato a qualcuno, usando l’etere come palcoscenico.

Cos’è un EAM (Emergency Action Message)?

Partiamo dalle basi. Quando parliamo di queste trasmissioni, parliamo di EAM (Emergency Action Message). Non si tratta di banali comunicazioni di servizio.

Un EAM è un messaggio preformattato, e ovviamente ultra-criptato, utilizzato dal sistema di Comando e Controllo Nucleare (NC2) degli Stati Uniti. In parole povere: sono i messaggi che la catena di comando militare USA (a partire dall’Autorità di Comando Nazionale, cioè il Presidente) utilizzerebbe per ordinare un attacco nucleare.

Questi messaggi sono destinati alle forze nucleari strategiche, la famosa “triade”:

  • ✈️ Bombardieri strategici (come i B-2 o i B-52), la componente flessibile e richiamabile.
  • 🚀 Sottomarini lanciamissili balistici (la componente più “nascosta” e sicura della deterrenza).
  • 🛰️ Missili balistici intercontinentali (ICBM) nei silos e altre risorse sotto il comando dello USSTRATCOM (Comando Strategico degli Stati Uniti).

Lo scopo è trasmettere ordini critici, direttive di prontezza delle forze (ad esempio, passare a un livello DEFCON superiore) o, nell’ipotesi più drammatica, eseguire specifiche opzioni di attacco (Major Attack Options – MAO) previste dall’attuale piano di guerra nucleare (OPLAN 8010-12).

Come funziona la trasmissione (e perché è “vecchia scuola”, con onde radio intercettabili)

Questi ordini vitali non viaggiano su Zoom. Vengono inviati dal National Military Command Center (NMCC) al Pentagono o, in caso di attacco, da postazioni alternative come il sito “Site R” (Raven Rock) o i posti di comando volanti (E-4B Nightwatch).

Utilizzano il Sistema Globale di Comunicazioni ad Alta Frequenza (HFGCS), una rete di trasmettitori globali (Guam, Diego Garcia, Maryland, ecc.) che operano su onde corte (HF). cioè onde fra i 3 a 30 MHz e lunghezze d’onda tra 10 e 100 metri.

Perché le onde corte? Perché sono affidabili, possono coprire enormi distanze rimbalzando sulla ionosfera e sono meno vulnerabili a certi tipi di attacchi (come l’impulso elettromagnetico nucleare, EMP) rispetto ai satelliti moderni. Per i sottomarini in immersione, si usano addirittura le Frequenze Bassissime (VLF), capaci di penetrare l’acqua.

La struttura di un EAM “tipo”, come riportato dagli appassionati di prijom.org, segue un formato rigido:

  1. Chiamata: “A tutte le stazioni, a tutte le stazioni…”
  2. Autenticazione: Una serie di caratteri in codice.
  3. Annuncio: “Segue messaggio…”
  4. Messaggio: La stringa alfanumerica crittografata (spesso 30 caratteri).
  5. Ripetizione: Il messaggio viene ripetuto per conferma.
  6. Chiusura: “Qui [nominativo], uscita.”

Questa struttura dei messaggi è stata ufficialmente confermata in documenti desecretati. La cosa, diciamo, “interessante” è che, mentre un bombardiere può essere richiamato (il famoso fail-safe), i missili lanciati da silos terrestri o sottomarini non possono essere fermati. L’ordine, una volta autenticato ed eseguito, è irreversibile. Questo rende indispensabili comunicazioni sicure, anche se intercettabili.

Missile Sentinel nel suo silos

Perché il messaggio del 14 giugno era preoccupante?

Torniamo alla trasmissione di giugno. Una trasmissione di 20 minuti è insolitamente lunga. Sebbene questi messaggi vengano inviati regolarmente per test e addestramento (il cosiddetto “rumore di fondo” della deterrenza), il contesto era tutt’altro che rassicurante.

La trasmissione è avvenuta:

  1. In concomitanza con tensioni elevate: Appena il giorno prima, il 13 giugno, Israele aveva (secondo i report) condotto attacchi contro siti nucleari iraniani, in un’escalation pericolosa.
  2. Durante dichiarazioni forti: L’allora (e attuale) presidente Trump si era affrettato a dichiarare su Truth Social che gli USA non erano coinvolti, aggiungendo però che “se saremo attaccati in qualsiasi modo… la piena forza delle forze armate statunitensi si abbatterà su di voi a livelli mai visti prima”. Un messaggio non esattamente distensivo.
  3. Sotto una “copertura” plausibile: Il 14 giugno 2025 coincideva con il 250° anniversario dell’Esercito degli Stati Uniti.

Qualcuno  ha suggerito che potesse trattarsi di un test legato all’anniversario o di un “Force Direction Message” (un messaggio di direttiva strategica).

Ma un messaggio così lungo, quasi “plateale” nella sua durata, potrebbe essere interpretato non come un ordine operativo segreto (che sarebbe breve), ma come un pezzo di “diplomazia coercitiva”. Un modo per segnalare agli avversari (l’Iran, ma forse anche la Russia e la Cina) che l’intera catena di comando e controllo era non solo attiva, ma impegnata in un’esercitazione complessa e prolungata. È il “parlare dolcemente portando un grosso bastone”, versione onde corte. Un modo per dire: “Non siamo distratti, non scherzate”. Comunque i messaggi vengono trasmessi sempre, regolarmente, e uno è stato inviato proprio due giorni fa:

L’importanza dell’OSINT e dei “Radioamatori”

È affascinante notare come queste informazioni non provengano da leak governativi o da spie alla John le Carré, ma da una vasta comunità globale di appassionati di radio. Questi “ascoltatori”, armati di antenne e software SDR (Software Defined Radio), sono diventati a tutti gli effetti una fonte di Open Source Intelligence (OSINT) fondamentale.

In un’era di disinformazione digitale, il segnale grezzo, analogico, che viaggia nell’etere non mente. La sua esistenza, la sua durata e la sua frequenza sono dati oggettivi. Questo monitoraggio diffuso e “dal basso” agisce come una sorta di controllo pubblico involontario sulle posture militari strategiche, rendendo più difficile per le potenze muovere le proprie pedine nucleari nel segreto assoluto.

In sintesi, la vera natura di quel messaggio di 20 minuti rimane, ovviamente, non chiara. Potrebbe essere stato un test complesso, una dimostrazione di forza rivolta a Teheran, o una reale direttiva di prontezza. In ogni caso, è un utile promemoria che, dietro le quinte della diplomazia, la vecchia e fredda logica della deterrenza nucleare continua a ticchettare, un EAM alla volta.

Sottomarino lanciamissili americano USS Mississippi

Domande e Risposte (Q&A)

1. Chiunque può ascoltare questi messaggi EAM? Sì e no. L’ascolto è tecnicamente accessibile a chiunque abbia un ricevitore radio per onde corte (HF) decente e la pazienza di sintonizzarsi sulle frequenze giuste (come 8992 kHz o 11175 kHz USB). È un hobby chiamato “utility monitoring” (monitoraggio di utenze). Tuttavia, si può ascoltare solo la trasmissione: il contenuto effettivo del messaggio (la stringa alfanumerica) è completamente crittografato e incomprensibile senza le chiavi di decodifica, che sono uno dei segreti meglio custoditi al mondo.

2. Il messaggio del 14 giugno era quindi un ordine di attacco nucleare? È estremamente improbabile. Un ordine di esecuzione reale sarebbe probabilmente molto breve, rapido e seguito da azioni immediate. Una trasmissione di 20 minuti suggerisce più un messaggio di addestramento complesso, un test dei sistemi di comunicazione globali o un “Force Direction Message” (messaggio di direttiva strategica) per aggiornare i livelli di prontezza o le regole d’ingaggio delle forze strategiche in risposta alla crisi israelo-iraniana. L’incertezza, però, è proprio ciò che rende queste intercettazioni così affascinanti e inquietanti.

3. Cosa impedisce a un nemico di inviare un falso messaggio EAM per scatenare una guerra? Questo è l’aspetto cruciale del sistema. Gli EAM non sono solo criptati, ma sono anche “autenticati”. Utilizzano protocolli crittografici avanzati, incluse firme digitali, che permettono ai ricevitori (l’equipaggio del bombardiere o l’ufficiale di lancio nel sottomarino) di verificare con certezza matematica che l’ordine provenga dalla legittima Autorità di Comando Nazionale (il Presidente). Senza questa autenticazione, qualsiasi messaggio, anche se decodificato, verrebbe considerato falso e ignorato. È la sicurezza fondamentale contro l’inganno o un colpo di stato.

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