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Droni sulla residenza di Putin: Mosca accusa, Kiev nega, ma Trump seccatissimo. Chi sta cercando di far saltare il tavolo della pace?

Droni contro Putin e l’ira di Trump: chi vuole sabotare la pace? Mosca denuncia un attacco con 91 droni alla residenza presidenziale, Kiev nega tutto. Trump, informato dal Cremlino, avverte: “Non va bene, non è il momento”. Il mistero dell’attacco che rischia di far saltare i negoziati tra USA, Russia e Ucraina.

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La nebbia di guerra si infittisce proprio quando la diplomazia cerca, faticosamente, di trovare uno spiraglio. In un intreccio degno di un thriller geopolitico, Mosca denuncia un massiccio attacco di droni contro una delle residenze del Presidente Vladimir Putin, mentre Kiev respinge ogni addebito parlando di una messinscena russa. Nel mezzo c’è Donald Trump, informato direttamente dal Cremlino, che non nasconde la sua irritazione per un’escalation che rischia di mandare in fumo i colloqui di Mar-a-Lago.

Le accuse di Mosca: “Terrorismo di Stato”

Secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri russo, guidato da Sergei Lavrov, l’Ucraina avrebbe lanciato 91 droni a lungo raggio contro la residenza presidenziale nella regione di Novgorod (probabilmente la tenuta di Dolgiye Borody o “Barbe Lunghe”, già cara a Stalin e Eltsin). La difesa aerea russa avrebbe intercettato tutti i velivoli, evitando vittime o danni materiali, ma il significato politico dell’azione è stato definito gravissimo.

La residenza presidenziale di Dolgie Borody

La residenza presidenziale di Dolgie Borody

Lavrov non ha usato mezzi termini, parlando di “terrorismo di stato” e avvertendo che la Russia ha già selezionato i bersagli per una rappresaglia. Sebbene Mosca non intenda abbandonare formalmente il tavolo dei negoziati con gli Stati Uniti, la sua posizione verrà inevitabilmente “rivista”. In parallelo, sul campo, Putin ha ordinato di intensificare la campagna per il controllo totale della regione di Zaporizhzhia.

La difesa di Kiev: “Le solite bugie russe”

Dall’altra parte della barricata, Volodymyr Zelensky ha liquidato le accuse come “tipiche bugie russe”. Secondo il leader ucraino, il Cremlino starebbe fabbricando un pretesto per giustificare nuovi, pesanti attacchi contro gli edifici governativi a Kiev e per far deragliare i colloqui di pace.

Zelensky ha lanciato un appello ai servizi di intelligence mondiali affinché rivelino la reale dinamica dei fatti, sostenendo che l’Ucraina non ha alcun interesse a minare il lavoro per una pace duratura proprio ora che il dialogo sembrava riaprirsi.

Il fattore Trump: “Non va bene”

L’aspetto forse più rilevante di questa vicenda è la reazione di Donald Trump. Il Presidente ha rivelato di essere stato informato dell’accaduto direttamente da Putin nelle prime ore del mattino. Il presidente ha reagito direttamente durante il suo incontro con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con parole abbastanza chiare

“Me l’ha detto Putin stamattina presto. Ha detto di essere stato attaccato. Non va bene. Non va bene. Non dimenticate che ho fermato i Tomahawk”, ha dichiarato Trump, aggiungendo una considerazione che pesa come un macigno: “Una cosa è essere offensivi, un’altra è attaccare la sua casa. Non è il momento giusto per fare nulla di tutto questo”.

Il Cremlino ha rincarato la dose, sottolineando come l’attacco sia avvenuto “praticamente subito dopo” i colloqui tra Stati Uniti e Ucraina a Mar-a-Lago, suggerendo che tali azioni influenzeranno l’approccio americano nei confronti di Zelensky.

L’incontro Trump Netanyahu durante il quale il Presidente USA ha parlato dell’attacco ucraino

Chi sta barando?

La situazione è sul filo del rasoio. Abbiamo due narrazioni opposte e un arbitro, gli Stati Uniti, che grazie alla propria intelligence satellitare sanno perfettamente se quei 91 droni si sono alzati in volo dall’Ucraina o se si tratta di una false flag russa.

Ecco un riepilogo delle posizioni in campo:

AttorePosizione UfficialeObiettivo Strategico Probabile
RussiaDenuncia attacco alla residenza di Putin.Giustificare un’escalation militare o alzare il prezzo al tavolo negoziale.
UcrainaNega l’attacco, accusa Mosca di mentire.Evitare di perdere il supporto USA o, se colpevole, mostrare capacità di deep strike.
Donald TrumpIrritato, considera l’attacco un errore strategico.Chiudere la guerra rapidamente; vede ogni escalation come un ostacolo personale.

È evidente che uno dei due contendenti sta giocando d’azzardo per far saltare il banco o per arrivare alla pace con una mano di carte migliore. Se è stata Kiev, il rischio di alienarsi Trump è altissimo. Se è stata Mosca a inventare tutto, è un segnale che il Cremlino vuole alzare la posta prima di firmare qualsiasi accordo, o sta bleffando direttamente.

La verità, come sempre, è la prima vittima, ma le conseguenze potrebbero essere molto reali. Comunque Trump e i servizi USA sanno sicuramente che cosa sta succedendo. Nei prossimi giorni proprio le reazioni del Presidente USA chiariranno questa situazione, quanto mai drammatica.


Domande e risposte

È avvenuto davvero l’attacco alla residenza di Putin?

Non esiste ancora una conferma indipendente. La Russia parla di 91 droni abbattuti nella regione di Novgorod, mentre l’Ucraina nega categoricamente, definendola una menzogna costruita ad arte. Gli unici che possiedono la verità fattuale, oltre ai diretti interessati, sono i servizi di intelligence americani, che monitorano lo spazio aereo con satelliti e sistemi radar avanzati. La reazione di Trump suggerisce che egli prenda in seria considerazione la versione russa, ma senza prove pubbliche restiamo nel campo della guerra dell’informazione.

Quali sono le conseguenze per i negoziati di pace?

Le conseguenze sono immediate e negative, ma non necessariamente fatali. Lavrov ha dichiarato che la Russia “rivedrà” la sua posizione negoziale, il che implica condizioni più dure o una pausa tattica, pur confermando che Mosca non abbandonerà il tavolo delle trattative con gli USA. Tuttavia, l’evento fornisce al Cremlino un casus belli per intensificare le operazioni militari (come a Zaporizhzhia) e mette pressione politica su Zelensky, che rischia di apparire agli occhi di Trump come colui che sabota il piano di pace.

Cosa intende Trump con la frase sui Tomahawk?

Trump fa riferimento, con il suo tipico stile, alla sua capacità di esercitare deterrenza o di aver bloccato forniture di armi a lungo raggio in passato (o di averne minacciato l’uso). Dicendo “ho fermato i Tomahawk”, intende sottolineare il suo ruolo di mediatore che ha impedito un’escalation ancora peggiore o un coinvolgimento diretto NATO. La frase “Non è il momento giusto” indica chiaramente che la priorità della nuova amministrazione USA è il congelamento del conflitto, e qualsiasi azione offensiva eclatante contro la leadership russa viene vista come un ostacolo intollerabile.

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