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Droni spia del futuro: l’MQ-9B di General Atomics avrà gli “occhi” di Saab per una sorveglianza senza precedenti

General Atomics e Saab uniscono le forze per integrare i potenti sensori di sorveglianza aerea svedesi sul drone MQ-9B. Nasce una piattaforma rivoluzi

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General Atomics ha collaborato con Saab per sviluppare una soluzione AEW&C (Airborne Early Warning & Control) per il velivolo a pilotaggio remoto MQ-9B. Il consorzio baserà la funzionalità sui sensori AEW proprietari di Saab, trasformando il sistema aereo senza pilota in una risorsa di sorveglianza “persistente” e di consapevolezza situazionale per il monitoraggio marittimo prolungato.

Il prodotto risultante sarà offerto per varie applicazioni, quali rilevamento e allarme a lungo raggio, tracciamento simultaneo di bersagli, integrazione di sistemi di combattimento e reti di comunicazioni satellitari. General Atomics ha sottolineato che il progetto sarà compatibile con l’intera linea MQ-9B, che comprende il velivolo

Il prodotto finale sarà offerto per varie applicazioni, quali il rilevamento e l’allerta a lungo raggio, il tracciamento simultaneo di bersagli, l’integrazione di sistemi di combattimento e le reti di comunicazione satellitare.

General Atomics ha sottolineato che il progetto sarà compatibile con l’intera famiglia di droni MQ-9B, compresi i velivoli SkyGuardian e SeaGuardian, il modello Protector dell’esercito britannico e l’ultima piattaforma MQ-9B STOL (Short Takeoff and Landing) in fase di sviluppo.

MQ-9b-STOL

Le aziende hanno in programma di effettuare il volo inaugurale della variante MQ-9B equipaggiata con AEW&C nel 2026.

“Stiamo sviluppando una soluzione AEW conveniente in collaborazione con Saab, il fornitore leader di sistemi AEW&C, che trasformerà le operazioni dei nostri clienti contro missili da crociera sofisticati e sciami di droni semplici ma pericolosi”, ha dichiarato il presidente di General Atomics Aeronautical Systems, David Alexander.

“Stiamo inoltre rendendo possibile la capacità AEW in aree in cui oggi non esiste, come ad esempio alcune navi da guerra in mare”.

Questa soluzione permetterebbe di superare il problema della vulnerabilità dei sistemi AEW, di allarme radar:  questo tipo di aerei, estremamente costoso e con equipaggi numerosi, solitamente cerca di non operare dove non vi sia un totale controllo  dello spazio aereo. Il drone invece può operare anche in aree a rischio senza mettere in gioco le vite degli equipaggi.

L’MQ-9B

Il drone MQ-9B misura 38 piedi (12 metri) di lunghezza, ha un’apertura alare di 79 piedi (23 metri) e una capacità di carico utile di 4.750 libbre (2.155 chilogrammi).

È alimentato da un motore turboelica Honeywell e può essere armato con munizioni a guida di precisione e missili d’attacco.

Il sistema può volare fino a 300 miglia (483 chilometri) all’ora, ha un’autonomia di 6.000 miglia nautiche (6.905 miglia/11.112 chilometri) e un’altitudine operativa di 43.000 piedi (13.106 metri).


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